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Il riconoscimento degli altri sta alla base della convivenza come individuo nella società odierna, ma se si conferisce troppo potere a ciò che gli altri possono pensare di noi si finisce per vivere come una comparsa. Un buon metodo per evitare tutto questo è fottersene di quello che pensano gli altri. Le ragioni per farlo sono almeno dieci, vediamole insieme.

00010 buone ragioni per fottersene di quello che pensano gli altri

#1. Puoi sperimentare

Il cambiamento necessita di una buona dose di menefreghismo per potersi manifestare. Se dovessimo tutti quanti compiere le scelte della nostra vita sulla base di quello che gli altri considerano corretto o lodevole probabilmente ci ritroveremmo in un paese pieno di avvocati. Perciò è necessario cercare di trovare la propria individualità cercando di evitare di farsi condizionare dalla cultura dominante senza ricadere automaticamente nella contro-cultura dominante.

#2. Hai meno ansia

Cercare di piacere a tutti è uno sforzo decisamente faticoso per i nervi di qualsiasi persona. È impossibile piacere a tutti, ed è anche impossibile piacere a molti. Perciò tentare di essere sempre in linea rispetto ai desideri degli altri crea un carico di aspettative difficile da sopportare. Piacere a pochi, nonostante possa sembrare una condizione dolorosa, si rivela invece una situazione molto più rilassante, perché il corpo percepisce che hai rispetto di te stesso.

#3. Sei più riposato

Fottersene di quello che pensano gli altri è decisamente riposante. Doversi adattare infatti al caos delle relazioni interpersonali ci obbliga a sforzi inutili di cui faremmo volentieri a meno. Il sabato “si” deve uscire con gli amici, a Natale ci “si” deve vestire bene, in estate “si” va al mare. È il famoso “si impersonale” tanto odiato da Heidegger, dove le convenzione della vita pubblica prevalgono sui bisogni autentici della vita.

#4. Hai più tempo libero

Seguire il pensiero comune e il “si impersonale” costano anche un gran bel spreco di tempo. Immaginatevi di dover uscire di casa a fare la spesa senza dover per forza vestirvi con meno di due colori. È una spesa cristo santo, in quello hanno ragione gli americani che se ne fregano e vanno al supermercato in accappatoio e ciabatte. Dovrò mica vestirmi bene per andare a comprare un rotolo di carta igienica e un pacco gigante di prugne?

#5. Non hai problemi a rispondere di no

Un'altra valida ragione per fregarsene di quello che pensano gli altri è rappresentata dal fatto che l'atto di dire di no si svuota di quel retrogusto di senso di colpa di cui invece sarebbe impregnato se ci sentissimo obbligati a dover mantenere una certa opinione di noi negli altri. È anche un buon modo per non farsi prendere per il culo dal prossimo.

#6. Ti circondi delle persone giuste

Se ti comporti senza attenerti a quello che gli altri vorrebbero vederti fare probabilmente non sarai un campione del mondo di popolarità, ma le poche persone che ti sopporteranno saranno probabilmente portatori della stessa filosofia, e non avranno bisogno come te di mantenere il rapporto attraverso ricatti morali.

#7. Puoi dire quello che pensi

Spesso la maggior parte delle cose che diciamo seguono il famoso “si impersonale”, ma una persona che non necessita dell'approvazione altrui a tutti i costi guadagna la libertà di poter dire esattamente quello che pensa senza dover fare i conti con l'immagine che vuole dare di se stesso.

#8. Non puoi controllare quello che gli altri pensano

Un altra ragione è che non puoi controllare ciò che pensano gli altri. La maggior parte delle persone tendono a condannare il cambiamento o coloro che intraprendono strade diverse solo perché se le approvassero dovrebbero ammettere il fallimento di non aver avuto la forza di perseguire la loro vera realizzazione.

#9. Ti conosci

Una persona che se ne fotte di quello che pensano gli altri è orientata verso una maggior consapevolezza di se stesso. La scelta indipendente, che si distacca dalla massa, presuppone una reale valutazione di tutte le componenti esteriori ed interiori della nostra relazione con il mondo. Non essendo “mutuata” dal pensiero comune è più pensata, è più ragionata, e conduce a conoscere meglio se stessi

#10. Puoi essere sempre te stesso

Il problema di essere sempre se stessi è che si è condannati a rimanere soli, per questo tendiamo a farci condizionare da ciò che pensano gli altri. Per non essere isolati, per paura della solitudine.

Tutto questo per giustificare il fatto che domani vado a fare un casting per fare il tronista a Uomini & Donne

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6 domande che ti devi fare per vestirti decentemente

 

#1. Indosso i primi vestiti che ho trovato?

Spesso ci lasciamo fregare dalle ragazze che, quando ricevono un complimento, rispondono: "Oh, ho solo messo i primi vestiti che mi sono capitati sotto mano." Soltanto il nostro testosterone impazzito può credere a una menzogna del genere. Quella ragazza ha impiegato 45 minuti per scegliere degli abiti che la rendessero figa e al contempo sembrassero "i primi vestiti capitati sottomano". Non commettete l'errore di pensare che vestirsi a caso funzioni. Lei è la stessa stronza che prima di un compito al liceo diceva, mentendo, di non aver studiato nulla e poi prendeva 9. La volta in cui avete provato a copiare la sua tattica è andata molto peggio.

#2. Mi sono guardato allo specchio?

Sembra un meccanismo automatico guardarsi allo specchio prima di uscire di casa, ma molte persone si fidano più del loro istinto che di un'immagine riflessa. Eppure basterebbe poco per evitare errori gravissimi. Ad esempio, un'occhiata allo specchio smaschera subito quella sborrata di dentifricio sulla maglietta nera e, a differenza dei vostri amici, non sghignazza per mezz'ora dopo avervelo fatto notare.

#3. Indosso quadri e righe contemporaneamente?

Siamo ancora alle domande di Capitan Ovvio. Però spesso l'asino casca proprio sulle questioni più elementari. Quadri e righe non si fa. Forse non capiamo perché, eppure è così. Come in certi matrimoni ormai esauriti, allontanare le due parti in causa è il solo modo per impedire che finisca con un pugno nell'occhio.

#4. Dove sto andando?

Ogni abito ha il suo posto, nessun posto è per tutti gli abiti. Bisogna pensare a dove si sta andando per non finire ad un matrimonio con la tuta della squadra di calcio o ad un incontro di lotta nel fango con i pantaloni chiari. L'alternativa è mettere in giro la voce che siete dei tipi originali. A quel punto potrete sfoggiare la vostra polo color vomito in ogni occasione.

#5. Da quanti anni uso questi vestiti?

Date un'occhiata alle vostro foto su Facebook. Indossate la felpa che vi sembra tanto alla moda già in uno scatto del 2008? C'è un problema. Gli indumenti non scadono, ma, se ogni volta che li mettete vi accorgete che c'è un nuovo buco, forse è l'anno buono in cui ai vostri genitori per Natale dovete chiedere un buono regalo per un negozio di abbigliamento e non l'ultima versione di PES.

#6. Limonerei appassionatamente con uno conciato come me?

Nel caso in cui ogni volta che vi ponete questo quesito rispondiate affermativamente, chiedetevi anche da quanti mesi non andate in buca. Se il numero supera i 18, o imparate a baciarvi da soli oppure considerate l'ipotesi di cambiare il vostro look. Ognuno si veste come gli pare ed è da psicopatici pensare il contrario. Il problema è che non a tutti piace il modo in cui ci conciamo. Alcune combinazioni di vestiti funzionano più di altre. Allora bisogna scegliere se rinunciare a parte del proprio estro per piacere agli altri, oppure fare una brutta figura, ma andare finalmente alle feste indossando il nostro pigiama a scacchi preferito." ["post_title"]=> string(52) "6 domande che ti devi fare per vestirti decentemente" ["post_excerpt"]=> string(0) "" ["post_status"]=> string(7) "publish" ["comment_status"]=> string(6) "closed" ["ping_status"]=> string(6) "closed" ["post_password"]=> string(0) "" ["post_name"]=> string(52) "6-domande-che-ti-devi-fare-per-vestirti-decentemente" ["to_ping"]=> string(0) "" ["pinged"]=> string(0) "" ["post_modified"]=> string(19) "2019-11-26 09:54:48" ["post_modified_gmt"]=> string(19) "2019-11-26 09:54:48" ["post_content_filtered"]=> string(0) "" ["post_parent"]=> int(0) ["guid"]=> string(29) "https://oltreuomo.com/?p=9955" ["menu_order"]=> int(0) ["post_type"]=> string(4) "post" ["post_mime_type"]=> string(0) "" ["comment_count"]=> string(1) "0" ["filter"]=> string(3) "raw" } [2]=> object(WP_Post)#23244 (24) { ["ID"]=> int(9696) ["post_author"]=> string(1) "2" ["post_date"]=> string(19) "2014-04-28 14:48:15" ["post_date_gmt"]=> string(19) "2014-04-28 14:48:15" ["post_content"]=> string(3085) "Leggere per alcuni è un piacevole passatempo, per altri una noia mortale, per altri ancora una droga di cui non si riesce a farne a meno. Chi è affetto da questa dipendenza tende a vivere la vita con l'ossessione della lettura, spesso staccato dalla realtà e rapito dal mondo della sua immaginazione. Vediamo quali sono le cose che accomunano gli individui affetti da tale forma di tossicodipendenza. 00

 20 cose che solo i lettori accaniti possono capire

 

#1. Le posizioni che assumi per leggere ti provocano spesso paralisi alle braccia o alle gambe.

 

#2. Quando le note a piè di pagina ti spoilerano la trama cominci a scrivere indignate lettere di protesta all'editore

 

#3. Il titolare della libreria ti chiama per nome

 

#4. Credi che leggere su un lettore Ebook non sarà mai la stessa cosa

 

#5. Spendi la maggior parte dei soldi in libri

 

#6. I libri che acquisti sono sempre molti di più di quelli che riusciresti a leggere in una vita intera

 

#7. Spesso quando guardi un film conosci già il finale perché hai letto il romanzo

 

#8. Se il film è peggiore del romanzo vorresti sparare al regista

 

#9. Hai un foglio excel dove hai catalogato tutti i volumi che possiedi e quelli che hai prestato per non rischiare di perderli per sempre

 

#10. Quando a natale ti regalano capi abbigliamento invece che un libro ti chiudi in un angolo e fai il broncio

#11. Spesso non riesci a smettere di leggere nemmeno quando cammini, finendo per fratturarti il femore o romperti la testa contro qualche palo

 

#12. Quando leggi più libri contemporaneamente ti capita di confondere le trame tra di loro

 

#13. Le tue password sono tutte composte da titoli di romanzi o dai nomi degli autori

 

#14. Non riesci a fare a meno di sottolineare le parti più importanti e prendere appunti

 

#15. Quando ti viene la malsana idea di leggere anche mentre guidi rischi di commettere stragi tra i podisti

 

#16. Una relazione con una persona che non legge è impossibile

 

#17. Sei influenzato dallo stato d'animo dei personaggi, il che significa che nel periodo Delitto e Castigo sei rimasto mesi a rigirarti nel letto, e probabilmente hai ucciso qualche vecchia

 

#18. Quando qualcuno ti parla mentre stai leggendo vedi già la tua foto sulla prima pagina di cronaca nera del quotidiano del giorno dopo

 

#19. Quando un libro di un autore straniero ti piace vai a leggerti la versione originale e mandi mail al traduttore indicandogli gli errori che ha commesso

 

#20. Non hai bisogno di stare sempre con gli altri, la compagnia di un buon romanzo basta e avanza

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Una volta le mestruazioni erano prerogativa del sesso femminile, ma da un po' di anni anche gli uomini sembrano affetti da tale ciclo biologico. È una sorta di strategia d'adattamento sorta in seguito all'emancipazione femminile, che spesso disorienta le donne poco abituate a che fare con tale genere di maschio. Vediamo allora quali sono i principali tratti della personalità di tali soggetti per riconoscerli in tempo prima che sia troppo tardi.

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Come riconoscere un uomo con le mestruazioni e salvarsi

 

#1. Adora i film di Hugh Grant

 

#2. Dopo il sesso vuole le coccole

 

#3. Quando litigate urla come un pazzo

 

#4. Quando litigate dopo aver urlato ti lascia

 

#5. Quando litigate dopo averti lasciato piange

 

#6. Quando litigate dopo aver pianto ti chiede scusa

 

#7. Quando litigate dopo averti chiesto scusa urla come un pazzo

 

#8. Ti chiede se lo vedete grasso

 

#9. Ti chiede se ha i polpacci troppo poco sviluppati

 

#10. Quando andate a fare shopping insieme è molto più coinvolto di te e sei tu la prima a stufarti

 

#11. Ti chiede se lo ami ancora

 

#12. Ti chiede se lo tradisci

 

#13. Ti finisce il fondotinta

#14. Trascorre molto più tempo di te in bagno a prendersi cura del suo corpo, e per la prima volta capisci che preferiresti fosse per cagare

 

#15. Quando guardate delle scene violente in un film si copre gli occhi con la mano e vi chiede quando può guardare

 

#16. Fa guidare quasi sempre voi

 

#17. Passa ore al telefono con sua madre, mentre un brivido vi percorre lungo la schiena

 

#18. Per natale ti chiede un esfoliante

 

#19. Quando andate ad aperitivo e ci sono anche le vostre amiche è perfettamente integrato

 

#20. Ha sempre freddo

 

#21. Ha paura dei ragni

 

#22. La mattina è felice, il pomeriggio triste, la sera euforico, la notte isterico

 

#23. Ti fa una scenata in pubblico se per un istante guardi un altro ragazzo

 

#24. Ti fa una scenata in pubblico se per sbaglio hai indossato un maglione molto simile al suo

 

#25. Ti ascolta

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Tutti i motivi per cui adorare una ragazza gentile

#1. Perché così almeno il 50% della vostra coppia non sarà una bestia. #2. Perché, quando ti mette le corna, per farti superare il trauma più velocemente si preoccupa di farti conoscere la sua amica più figa. #3. Perché è l'unico tipo di ragazza che ogni tanto sa dire "Scusa". #4. Perché sta simpatica addirittura a tua madre. #5. Perché non solo non si arrabbia se guardi la partita di Champions, ma va pure a comprarti le birre. #6. Perché quando le fai un regalo, si sente in dovere di ricambiare, anche se il dono era per il suo compleanno. #7. Perché, se esci di casa conciato come un barbone, non ti dice che si vergogna di te, ma ti regala una camicia. #8. Perché fa finta di venire. #9. Perché quando ti lascia, prevedendo le tue disperate richieste di spiegazioni, ti consegna un file Excel con tutti i motivi per cui ti sta mollando. #10. Perché è gentile con i tuoi amici, pure se si comportano come dei Neanderthal.

#11. Perché, quando guardi le altre, ti riempie di botte - come tutte - però ha allertato il 118 già prima di iniziare a pestarti. #12. Perché, se la ami senza essere ricambiato, te la dà comunque un paio di volte come premio di consolazione. #13. Perché quando la inviti a cena lascia che sia tu a pagare, evitando quelle inutili scenette "Pago io." "No dai, ti prego, lascia fare a me." "No, per carità, sei ospite." "Ma così mi metti in imbarazzo..." Che fatica. #14. Perché quando scoreggi a letto, invece di arrabbiarsi ti regala un arbre magique da applicare all'interno del buco del culo. #15. Perché a Natale non ti regala cose stupide, ma una scorta di preservativi. Desiderando davvero che il dono ti sia utile, si impegnerà per farteli usare tutti entro l'anno. #16. Perché, se vieni durante i preliminari, ti consola. "Scusa, è colpa mia che sono troppo brava." #17. Perché non se la sente di chiederti di accompagnarla a fare shopping. #18. Perché, dopo essere venuta, non rimane a fissarti fino a fine rapporto con la faccia di chi pensa: "Dai cazzo, sbrigati che ho altro da fare", ma simula coinvolgimento. #19. Perché quando ti molla è talmente dispiaciuta che non te la senti di riempirla di insulti. #20. Perché, a forza di frequentare una ragazza gentile, prima o poi potresti diventare migliore anche tu." ["post_title"]=> string(50) "Tutti i motivi per cui adorare una ragazza gentile" ["post_excerpt"]=> string(0) "" ["post_status"]=> string(7) "publish" ["comment_status"]=> string(6) "closed" ["ping_status"]=> string(6) "closed" ["post_password"]=> string(0) "" ["post_name"]=> string(48) "tutti-motivi-per-cui-adorare-una-ragazza-gentile" ["to_ping"]=> string(0) "" ["pinged"]=> string(0) "" ["post_modified"]=> string(19) "2019-11-26 09:54:59" ["post_modified_gmt"]=> string(19) "2019-11-26 09:54:59" ["post_content_filtered"]=> string(0) "" ["post_parent"]=> int(0) ["guid"]=> string(29) "https://oltreuomo.com/?p=9610" ["menu_order"]=> int(0) ["post_type"]=> string(4) "post" ["post_mime_type"]=> string(0) "" ["comment_count"]=> string(1) "1" ["filter"]=> string(3) "raw" } [5]=> object(WP_Post)#23150 (24) { ["ID"]=> int(9376) ["post_author"]=> string(4) "5497" ["post_date"]=> string(19) "2014-04-15 09:20:08" ["post_date_gmt"]=> string(19) "2014-04-15 09:20:08" ["post_content"]=> string(5023) "Da piccolo, quando a Natale usciva il nuovo cartone animato Disney, era sempre una grande festa. Una gioia del tutto ingiustificata. I lungometraggi disneyani sono la prima causa di infelicità a livello mondiale dei bambini dai 3 ai 12 anni. Molti di voi saranno scettici. Tendiamo ad associare quei film ad un periodo spensierato della vita e ci sembra impossibile abbiano a che fare con emozioni negative. Attraverso questa carrellata di 6 titoli scoprirete invece come buona parte dell'infelicità della nostra infanzia, tanta o poca che sia stata, è strettamente connessa proprio con i cartoni animati Disney.dumb(o)

#1. Bambi

La morte della madre. Un cacciatore avvista Bambi e sua mamma in un campo innevato, fuggono, ma lei viene colpita da una fucilata. L'aspetto drammatico non è tanto il decesso della cerbiatta (che per qualche assurdo motivo è meno veloce di suo figlio), ma il fatto che il cucciolo, messosi al riparo nel bosco, per lunghi secondi continua a cercare la madre, immaginando sia riuscita a salvarsi. Lo spettatore - che è un bambino, ricordiamolo - sa benissimo che la mamma non tornerà e soffre nel vedere il suo coetaneo cerbiatto alla ricerca di qualcosa che non c'è più. Bambi è doloroso proprio per questo, perché ti fa capire che, se stai cercando qualcosa che avevi e a cui tieni molto, non è detto tu la possa ritrovare. E sì, quel qualcosa può benissimo essere tua madre.

#2. Peter Pan

In Peter Pan, oltre allo scanzonato protagonista, compaiono i rampolli di una famiglia londinese. Una di loro, Wendy, è molto triste, perché sta per passare l'ultima notte della sua vita nella camera dei bambini. Poi, dovrà crescere. A quel punto lo spettatore capisce una cosa: se Wendy è così recalcitrante, significa che diventare adulti fa schifo. Tornato a casa, il bambino inizia a fare i capricci, a rifiutare la pappa anche se frequenta già la prima media e a pisciarsi addosso nel lettone dei genitori. Non vorrebbe fare nulla di tutto ciò, ma piuttosto che correre il rischio di crescere preferisce regredire ai 2 anni e mezzo.

#3. Dumbo

Riprendiamo il tema della mamma. Quella di Dumbo è stata catturata e vive in gabbia presso un circo. L'elefantino la raggiunge nottetempo e lo si vede in lacrime, aggrappato alla proboscide di lei, unica parte del corpo che riesce a sbucare dalle sbarre. Il resto della scena è una lunga carrellata di cuccioli di altri animali che dormono con le loro mamme, mentre Dumbo, unico sfigato, continua a frignare da solo. Queste immagini mandano un messaggio orribile ai bambini: "Ci sono cose che nella vita tutti dovremmo avere - una mamma, del tempo per giocare, degli ovetti Kinder - ma purtroppo c'è sempre qualcuno che non può avere ciò che gli spetterebbe di diritto." Così, i bambini che hanno visto il film sono cresciuti con l'idea cinica che è brutto esistano gli orfani e i poveri, ma qualcuno deve pur fare la parte di Dumbo in questo circo.

#4. Il gobbo di Notre-Dame

I protagonisti del film sono il deforme Quasimodo, la zingara Esmeralda (una troia patentata) e il bel Febo. Tutti sanno che i bambini, quando giocano, impersonano i personaggi dei loro cartoni animati preferiti. "Lui fa Febo, perché è figo." "Lei fa Esmeralda, perché è una zoccola già a 9 anni." "Tu invece sei Quasimodo, perché fai schifo." Ci sono due tipi di bambini con la gobba, quelli che così ci sono nati e quelli che, a forza di impersonare Quasimodo, si sono convinti di averla.

#5. Il re leone

Simba è un leone figlio di Mufasa, re della savana. Ma il re viene ucciso dal fratello malvagio. Alla fine il leoncino, ormai cresciuto, sconfigge lo zio e si riprende il trono che gli spetta. Sembra una bella storia, ma sulla psiche di un bambino maschio è devastante. Il film è indirizzato a infanti pistolino-muniti nel pieno del loro complesso di Edipo. Già noi a quel età vogliamo prendere il posto del papà, se poi al cinema vediamo che, se per caso il babbo schiattasse, diventeremmo re al posto suo, va da sé che appena tornati a casa proviamo a sabotargli i freni dell'auto con cui va a lavoro.

#6. Pocahontas 2

Nel sequel di Pocahontas avvengono fatti inaspettati. Lei finisce a Londra dove si innamora di un tizio, che non è quello con cui limonava nel primo film. Il fidanzato con cui l'avevamo lasciata combatte per non farsi condannare a morte e salvare di nuovo quella cazzo di tribù indiana (che poi, ci insegna la storia, finirà comunque distrutta dall'alcol e il gioco d'azzardo) e intanto lei troieggia con un altro. A fine film incontra il ragazzo ufficiale, lo scarica e riparte per l'America con il suo Icardi. Dietro ad ogni ragazza che ci ha fatto soffrire c'è una spettatrice di Pocahontas 2, perché la Disney costruisce sogni, ma anche stronze." ["post_title"]=> string(48) "6 cartoni animati Disney che rovinano l'infanzia" ["post_excerpt"]=> string(0) "" ["post_status"]=> string(7) "publish" ["comment_status"]=> string(6) "closed" ["ping_status"]=> string(6) "closed" ["post_password"]=> string(0) "" ["post_name"]=> string(46) "6-cartoni-animati-disney-che-rovinano-infanzia" ["to_ping"]=> string(0) "" ["pinged"]=> string(0) "" ["post_modified"]=> string(19) "2019-12-01 20:51:32" ["post_modified_gmt"]=> string(19) "2019-12-01 20:51:32" ["post_content_filtered"]=> string(0) "" ["post_parent"]=> int(0) ["guid"]=> string(29) "https://oltreuomo.com/?p=9376" ["menu_order"]=> int(0) ["post_type"]=> string(4) "post" ["post_mime_type"]=> string(0) "" ["comment_count"]=> string(1) "0" ["filter"]=> string(3) "raw" } [6]=> object(WP_Post)#23149 (24) { ["ID"]=> int(9029) ["post_author"]=> string(1) "4" ["post_date"]=> string(19) "2014-03-26 18:26:08" ["post_date_gmt"]=> string(19) "2014-03-26 18:26:08" ["post_content"]=> string(1940) "

Napolitano ha intimato di fare tagli intelligenti anziché tagliare a cazzo utilizzando parole leggermente diverse. I maldicenti sono insorti a gran voce per opporsi al monito dell'anziano presidente sostenendo che "tagliare è bello sempre" e accusando Napolitano di non essere propositivo.

In anteprima per l'Oltreuomo il presidente della repubblica ha dichiarato di avere in testa un piano ben preciso di tagli ragionati e nuove tasse scritto con un lapis costosissimo nella sua agenda personale.

Ognuno dei seguenti provvedimenti è sufficiente da solo a risanare il debito pubblico.

dolce-e-gabbana #1 Sostituire l'autoblu con il calesse a due cavalli. #2 Eliminare le strisce pedonali che tanto non le bada nessuno. #3 Trasferire tutte le scuole dell'obbligo al sud per risparmiare al massimo sul riscaldamento. #4 Introdurre una tassa sulla busta che la nonna regala a natale ai nipoti. #5 Aumentare la busta paga a tutti i cittadini collocati nel limite alto della loro fascia di tassazione per promuoverli alla fascia successiva e fargli pagare più tasse. #6 Dirottare i fondi destinati alla ricerca di base verso l'implementazione di giochi come Candy Crush. #7 Invadere il Vaticano e svaligiare lo IOR. #8 Far pagare le tasse a Dolce & Gabbana. #9 Sostituire i politici con cento scimmie che battono a caso su una macchina da scrivere. #10 Puntare sulle energie rinnovabili. Ad esempio collegare una dinamo al polso di tutti gli adolescenti. #11 Sostituire il medico di base con lo sciamano. #12 Introdurre una tassa sulla mortificazione da far pagare ai comici di Giass. #13 Delocalizzare il senato nei paesi dell'est." ["post_title"]=> string(63) "Napolitano dice basta ai tagli immotivati: eccone alcuni utili." ["post_excerpt"]=> string(0) "" ["post_status"]=> string(7) "publish" ["comment_status"]=> string(6) "closed" ["ping_status"]=> string(6) "closed" ["post_password"]=> string(0) "" ["post_name"]=> string(61) "napolitano-dice-basta-ai-tagli-immotivati-eccone-alcuni-utili" ["to_ping"]=> string(0) "" ["pinged"]=> string(0) "" ["post_modified"]=> string(19) "2019-11-26 09:55:20" ["post_modified_gmt"]=> string(19) "2019-11-26 09:55:20" ["post_content_filtered"]=> string(0) "" ["post_parent"]=> int(0) ["guid"]=> string(29) "https://oltreuomo.com/?p=9029" ["menu_order"]=> int(0) ["post_type"]=> string(4) "post" ["post_mime_type"]=> string(0) "" ["comment_count"]=> string(1) "0" ["filter"]=> string(3) "raw" } [7]=> object(WP_Post)#23148 (24) { ["ID"]=> int(8987) ["post_author"]=> string(4) "5497" ["post_date"]=> string(19) "2014-03-25 09:10:14" ["post_date_gmt"]=> string(19) "2014-03-25 09:10:14" ["post_content"]=> string(4711) "Essere lasciati dalla propria ragazza è una delle parti tristi della vita. Ma in fondo risulta necessario. Se fosse per noi maschi, pigri per natura e monogami per comodità, staremmo ancora con la fidanzatina della seconda elementare. Venire scaricati è quindi una tappa fondamentale del percorso di un uomo. Tuttavia esistono cuori molto idealisti e cervelli completamente fottuti dalla figa che non riescono a superare il trauma. [caption id="attachment_8998" align="alignnone" width="720"]gente Foto di Seppino Di Trana[/caption] Affinché i suoi lettori non facciano una fine deprimente, l'Oltreuomo ha scritto questa guida per orientarli nel momento in cui anche loro sentiranno il Diavolo ordinare il suicidio dopo la fine di una storia.

Tieni i regali

Cinque minuti dopo essere stato scaricato, hai già impacchettato tutti i ricordi della vostra storia. E ti sei recato sul ponte più vicino a casa, indeciso se buttare di sotto i regali o te stesso. E' stupido. Ti ricorderai per tutta la vita degli istanti drammatici in cui hai guardato l'iPad donato nel Natale 2010 mentre annega nel fiume in piena. E ne soffrirai. Piuttosto riunisci tutti i ricordi in un sacco di plastica nera e mollalo sopra un armadio. Te ne dimenticherai molto prima. E soprattutto non smettere di utilizzare i regali utili. Tutta la parte decente del mio guardaroba arriva dai San Valentino degli ultimi 10 anni.

Non parlare male dell'ex

Sì, è vero, è proprio una stronza. Fai bene a dire a tutti che la tua ex è un'idiota. Cagna, senza cuore, bastarda fino al midollo dell'anima. E pure un po' troia, visto che pare esca già con un altro. Comunque, prima di sputtanarla con chiunque incontri per strada, ricordati che con quella stronza ci sei stato insieme tre anni. La garanzia su una fidanzata dura dieci mesi. Poi, se continui a frequentarla nonostante sia difettosa, sono solo cazzi tuoi.

Evita gli amici

Nelle canzoni degli 883 ci sono delle femmine cattivissime che demoliscono il cuore di un maschio sfigato, solitamente Max Pezzali. Allora il poveretto va al bar e i suoi amici lo tirano su. Evita questo errore. In realtà Max Pezzali è meno bello di te, ma molto più felice e ricco. Inoltre, mentre i suoi compagni lo consolavano, i tuoi neppure ti ascoltano e rimangono immersi nei loro smartphone. O al massimo ti portano a troie. Gli amici, quando vieni lasciato, servono solo a ricordarti perché preferivi la tua ragazza pure nei giorni mestruati, piuttosto che la loro compagnia.

Continua a sentirla

Sei sicuro di volerla evitare? "E se poi te ne penti"? E' molto nobile cercare di uscire da soli da una situazione dolorosa, ma se va a finire che ti ubriachi e inizi a chiamare la tua ex in piena notte, supplicandola di tornare con te...be', non ci fai una bella figura. In fondo è stata lei a mollarti. Quindi diglielo subito: "Adesso, per qualche settimana, sarai costretta a beccarti me che ti piango addosso." Chi spezza un cuore è giusto ne raccolga i pezzi.

Non uscire con un'altra

Il "chiodo schiaccia chiodo" è l'errore più tipico. Perché sprecare l'occasione di andare con una bella ragazza, frequentandola in un periodo in cui te la scoperesti solo per fare dispetto alla tua ex? E' molto raro conoscere femmine carine, simpatiche, silenziose. Uscirci appena dopo essere stato lasciato equivale a mettersi a sparare all'impazzata quando hai solo tre cartucce e i nemici ti circondano. E poi lo sai, l'eventuale rapporto sessuale con un'altra sarebbe come guardare una puntata di Porta a porta: lungo, faticoso e per nulla soddisfacente.

Spegni il telefono e allenati

Neppure tu vuoi passare i prossimi 94 giorni della tua vita a fissare perennemente il telefono, nella speranza di trovare un suo messaggio. Quindi spegnilo, tanto non ti cerca nessuno. Dedicati a rendere il tuo prodotto interessante per il mercato. La storia con quella stronza ti ha spappolato il cervello e distrutto il corpo. Pesi 12 chili più di quando l'hai conosciuta e le tue battute non fanno ridere nessuno. Quindi allenati. Fai sport e riscopri la gioia di ragionare con la tua testa, non più con le maree ormonali della tua ex. Bene, se riuscirai a fare tutto questo, avrai ottimi risultati. La vita ricomincerà a sorriderti e con lei le fighe che incroci per strada. Emanerai gioia e consapevolezza, avendo compreso come nessuna stronza meriti il tuo dolore. Insomma, sarai libero. E sarà proprio allora che lei ritornerà. Per rovinare tutto." ["post_title"]=> string(50) "La guida dell'Oltreuomo per quando venite lasciati" ["post_excerpt"]=> string(0) "" ["post_status"]=> string(7) "publish" ["comment_status"]=> string(6) "closed" ["ping_status"]=> string(6) "closed" ["post_password"]=> string(0) "" ["post_name"]=> string(38) "la-guida-oltreuomo-per-quando-lasciati" ["to_ping"]=> string(0) "" ["pinged"]=> string(0) "" ["post_modified"]=> string(19) "2019-11-26 09:55:20" ["post_modified_gmt"]=> string(19) "2019-11-26 09:55:20" ["post_content_filtered"]=> string(0) "" ["post_parent"]=> int(0) ["guid"]=> string(29) "https://oltreuomo.com/?p=8987" ["menu_order"]=> int(0) ["post_type"]=> string(4) "post" ["post_mime_type"]=> string(0) "" ["comment_count"]=> string(1) "0" ["filter"]=> string(3) "raw" } [8]=> object(WP_Post)#23145 (24) { ["ID"]=> int(8862) ["post_author"]=> string(1) "4" ["post_date"]=> string(19) "2014-03-17 14:18:26" ["post_date_gmt"]=> string(19) "2014-03-17 14:18:26" ["post_content"]=> string(3801) "

Bisogna fare molta attenzione a come ci si comporta era solita farmi notare mia nonna. Purtroppo oggi l'antica saggezza popolare è completamente svanita in una bolla di Lush e ognuno fa un po' quel cazzo che gli pare. Sulla carta questa rinnovata libertà dovrebbe ampliare il ventaglio di comportamenti possibili aumentando tanto il panorama dei tosti quanto quello degli sfigati. Ma a dispetto di pronostici gaussiani sembra vi sia la tendenza a perpetuare comportamenti ridicoli ed estremamente nocivi per la nostra immagine pubblica. Soprattutto se ormai avete superato i trent'anni e quindi non avete più quelle attenuanti generiche di cui godono i ragazzini.

Siccome non è mai facile distinguere il bene dal male ecco un elenco di comportamenti che dopo i trenta è bene evitare per non sembrare sfigati.

30 anni

# Evitate di frequentare locali per giovani.

Ti ricordi quel signore anziano che molti anni fa tu e la tua compagnia prendevate in giro perché si vestiva come un teenager e ci provava con le ragazzine? Oggi sei tu.  

# Evitate di acquistare i Bitcoin.

 

# Evitate di credere che la vostra band sia destinata a sfondare.

 

# Evitate di decidere cosa mangiare e cosa no su base morale.

 

# Evitate di fare gli esperti di qualcosa che non sia il vostro lavoro.

- Non ti preoccupare, ho io il giusto rimedio per la tua ansia. - Sei psichiatra? - No, ma ho l'ansia anch'io. - Coma mai a te non è passata? - ...  

# Evitate di ingaggiare discussioni polemiche sui social media.

 

# Evitate di andare a figa. Come insegna(va) Marquez, dopo una certa età l'amore si deve pagare.

 

# Evitate di vestirvi come Frankie hi-nrg a Sanremo.

# Evitate di diventare calvi.

 

# Evitate di pettinarvi come i calciatori.

 

# Evitate di frequentare l'università.

Qualche anno fuoricorso va bene ma dopo un po' diventa ridicolo. L'università dovrebbe essere interdetta agli over trenta. Se proprio siete dei codardi che non vogliono affrontare la vita laureatevi e poi fate un dottorato, un post doc, diventate ricercatori, fate i professori a contratto, diventate ordinari ma smettetela di dire che vi mancano due esami. Dopo i 50 potete tornare tra i banchi universitari senza vergogna. Sarete dei simpatici e misteriosi vecchini.  

# Evitate di umiliarvi rispondendo alle chiamate di Nomination, il gioco alcolico per adolescenti.

 

# Se siete donne evitate la duckface nelle foto. Accentua la peluria sopra il labbro superiore.

 

# Se siete donne evitate di controllare tutti i vostri duckface per vedere se è vero.

 

# Se siete donne evitate di indossare i Jeggings.

 

# Evitate di credere a Babbo Natale, le scie chimiche, la sindrome di Morgellons e Dio.

 

# Evitate l'apericena.

 

# Evitate di acquistare una macchina potente che finirete di pagare tra vent'anni.

Finire di pagare una macchina anni dopo che avete smesso di usarla è una cosa stupida. Anche l'associazione figa-motori si sta facendo sempre più labile perché le donne di oggi prima di darvela vogliono vedere dove abitate.

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E’ CHIARO ANCHE A UN BAMBINO CHE CHI LEGGE QUESTO BLOG HA QUALCHE PROBLEMINO” HO SPESSO PENSATO LEGGENDO L’OLTREUOMO. MA DOPO AVER ANALIZZATO I COMMENTI AI “DIECI TIPI DI RAGAZZE\I CON CUI NON FIDANZARSI MAI” NE HO LA CERTEZZA: LA MAGGIOR PARTE DEI LETTORI DI QUESTO BLOG POTREBBE AVERE PRESTO BISOGNO DI UN TAGLIANDO…

Lo psy, lo psichi, lo psycho, lo strizzacervelli, lo sparapillole. Proprio lui (o lei), privato o pubblico poco importa: VI STA ASPETTANDO!

MA PRIMA DI VARCARE LA SOGLIA DEL TANTO TEMUTO AMBULATORIO, E’ BENE SFATARE UN LUOGO COMUNE: GLI PSICHIATRI SONO UN PO’ UN PO’ STRANI… DISTANTI… IRRAGGIUNGIBILI. NON E’ VERO!

SONO MOLTO PIU’ SIMILI A VOI DI QUANTO PENSIATE.

OPPURE

E’ bene essere chiari: in qualità di lettori di questo blog, siete da considerare a rischio per lo sviluppo di una patologia psichiatrica.

Non tanto per i contenuti: le cazzate non hanno mai fatto male a nessuno, anzi. Se leggete questo blog è perché non avete un cz da fare e la noia, si sa è la madre (sempre incinta) di tutti i vizi.

E dal vizio alla patologia il passo è breve: depressione, panico somatizzazioni ... Se avete già provato con i fiori di bach, passiflora e camomilla, latte e miele o altri rimedi della nonna, ma non ci sono stati miglioramenti, forse si sta avvicinando il momento di attraversare quella porta. Quella dello studio dello psy, lo psichi, lo psycho, lo strizzacervelli, lo sparapillole… Proprio lui (o lei), privato o pubblico poco importa: siete arrivati! Buona fortuna!

1. LO PSY IPOCONDRIACO

Come la maggior parte dei medici lo psy ipocondriaco si è iscritto a medicina per due motivi: perché con la conoscenza della medicina pensava che avrebbe controllato il suo terrore per le malattie, e perché un amico del liceo gli aveva detto che una volta indossato il camice bianco avrebbe scopato come un riccio.

Non è andata così: col camice sembrava il macellaio del supermercato e i suoi mal di testa, i suoi mal di pancia, la sua flautolenza non hanno cessato di essere “tumori rari e incurabili”. Anzi con il troppo studio (e le rare scopate) la cosa è peggiorata, quelle malattie avevano finalmente un nome, una diagnosi e una prognosi: glioma astrocellulare di Hess di 4 grado (prognosi a 5 anni: 1%!), linfomi di Nanuzch a cellule piriformi modificate (fatale in 6 mesi!).

Frustrato da questo tedio interminabile, ha scelto come specializzazione quanto di più distante ci potesse essere dalla medicina: la psichiatria. Le cose non sono andate meglio; da allora ogni momento di tristezza è una depressione incurabile e un momento di allegria una crisi maniacale. Lo riconoscete perché durante il colloquio, man mano che parlate dei vostri problemi la sua testa si clina, si porta la mano alla testa, si tocca dolorante lo stomaco. Lo sguardo si fa sempre più triste. Vi verrà da chiedergli più volte se si sente bene…

COSA FARE: cercate di essere sensibili: dopo tutto chi più di lui può capire le vostre ansie?

Evitate di parlare di malattie; parlate invece di figa, fategli credere di essere un giovane giramondo superscopante: vi aspetterà sorridente sulla porta, diventerete il suo paziente preferito e vi riverserà addosso una buona dose di ammirazione… che fa bene all’autostima!

2. IL PRIMARIO

Se entrate al CSM e venite visitati dal primario, vuol dire che siete messi proprio male. Diventato direttore per la sua esperienza (e qualche amicizia influente), grazie al suo carisma il capo vi darà subito la sensazione di potervi aprire e liberare da ogni dolore.

Dopo avervi regalato il suo sguardo compassionevole per circa cinque minuti, mentre le parole vi USCIVANO DAL CUORE, ricomincerà a scrivere la relazione che aveva sospeso con il vostro arrivo, annuendo con l'aria serena di chi ne ha sentite di tutti i colori. Quando vi sentirà singhiozzare, avrete di nuovo la sua preziosa attenzione, che è costantemente interrotta da (nell'ordine): la segretaria che entra senza bussare per fargli firmare una delibera; la telefonata dell’assessore, il fax dell’ente alloggi e l’sms della moglie. Insomma, ve ne andrete con la sensazione che si prova dopo un coitus interruptus.

COSA FARE: continuate a vederlo, tutto sommato è il direttore. Rinunciate a ogni desiderio di guarigione e cercate di ottenere una raccomandazione per la vostra amica che studia psicologia; magari da cosa nasce cosa.

3. LO PSY DI DESTRA

Lo psy di destra considera il sistema sanitario nazionale una vera iattura. Rigorosamente in giacca e cravatta, ha il suo studio in centro: terzo piano di edificio cool, arredamento very cool, infermiera very but very figa. Se siete sinceri con voi stessi, ammetterete che ci siete andati proprio per lei. Era la più figa del liceo ma non siete mai riusciti ad avvicinarla nemmeno alla macchinetta del caffè.

Con voce impostata e affabile, lo\la psy di destra vi inviterà a distendervi su un lettino di morbida pelle. Passerete quell’oretta con la sensazione di essere in una beauty farm.

Alla fine il classico “caro, ti serve la ricevuta?...”

COSA FARE: tornate ancora una volta, ben vestiti pettinati e sbarbati: cioè toglietevi di dosso quell’aria da depresso del cazzo che avete. Buttatela come si deve all’infermiera: sarete il ventesimo della settimana ma “magari… chissà…”. Se va male, come probabile, con una scusa uscite e con le centocinquanta euro che via ha dato la nonna per la visita andate a farvi una bella, ma bella sbronza… Curativa!

4. LO PSY DEPRESSO

Troppi sensi di colpa per prendere ferie, lo psy depresso è sempre al lavoro (nel pubblico). Ha accumulato un monte ore di straordinario non pagato da paura e ha l’aria di chi “non ne può più ma non molla…”.

Barba incolta, spettinato, occhiali sporchi, mette lo stesso maglione x settimane. Lo incontrate per la prima volta in corridoio e lo sentite subito come uno di voi.

Quando chiamano il vostro turno, invece, ve lo ritrovate dietro la scrivania. Di fronte alla vostra sorpresa, per mettervi a vostro agio vi racconterà un pò di se (molto di se, troppo di se…).

Te ne andrai con la sensazione di “la vita è una merda e poi si muore”, le donne\gli uomini sono tutti stronzi\e”, ma soprattutto un curativo “mal comune mezzo gaudio”!

COSA FARE: finché vi sentirete cosi, continuate ad andarci ma attenti: se notate che il maglione è lo stesso da più di un mese, vuol dire che la sua depressione sta peggiorando. Evitate allora di parlare di cose pesanti, potreste scatenargli una crisi di pianto o di rimpianto “voleva fare il ginecologo ma non l’hanno preso in specialità”. 

5. LO PSY VIVEUR

È quello che approfitta del collega depresso: tutti i week end liberi e tanta figa.

Considera il sistema nazionale una iattura, ma di aprirsi un suo studio tutto suo non ci pensa nemmeno: troppi sbattimenti! Fa giusto un pò di intramoenia (e un po’ di nero) il mercoledì pomeriggio per arrotondare.

Abbronzato anche in pieno febbraio, ha l’aria di che è appena tornato da una vacanza caraibi. E in effetti è cosi.

La maggior parte dei vostri appuntamenti saltano perché è in ferie, ma passare un’oretta con lui non è male purché non gli parliate di cose tristi, che lo mettono di cattivo umore.

COSA FARE: evitate l’intramoenia (“perché pagare se posso non farlo?”) e approfittate dei colloqui per ottenere buoni consigli sulle ferie, per parlare di donne (con uno che ne capisce), di calcio, etc. etc. Dategli qualche dritta sui siti cool e locali pieni di figa: non vi farà pagare la visita nella malaugurata ipotesi che vi veda in intramoenia.

6. LO PSY BORDERLINE

Entrato per culo a medicina, ha passato tutti gli esami con il massimo dei voti: dopo che aveva sfasciato i bagni della facoltà per essere stato bocciato ad anatomia, nessuno ha più osato contraddirlo. Quando ha deciso di entrare a psichiatria, tutto il corpo docenti ha tirato un sospiro di sollievo: “vedrai che LA’ troverà qualcuno che lo mette a posto…”

Invece… Instabile, spesso in malattia, e altrettanto spesso in vacanza in una clinica austriaca, lo psy borderline soffre di terribili crisi abbandoniche quando i pazienti interrompono la terapia. Quando vi viene comunicato che sarà lui\lei a seguirvi l’infermiere avrà uno sguardo compassionevole e un sussurro: “buona fortuna”.

Mollato dalla maggior parte dei pazienti, se sarete puntuali e costante alle visite potrebbe idealizzarvi e considerarti il migliore paziente del mondo. Al contrario, se per caso oserete contrariarlo, oppure un giorno a causa dello sciopero dei bus non sarete puntuali, o peggio ancora, gli comunicherete il vostro desiderio di interrompere le sedute... beh… chiamate il 112, il 118 e un suo collega… e buona fortuna!

COSA FARE: siate puntuali e non contradditelo. Mai! Potreste diventare suoi pazienti a vita ma non abbiate paura: col tempo imparerete a dire le cose giuste al momento giusto e a fare la cosa migliore nel momento peggiore. Sarà una palestra di vita. Lui\lei comincerà a migliorare anche grazie al vostro aiuto e con un po’ di culo potrebbero anche offrirvi un lavoro come operatore al centro.

7. LO PSY BIPOLARE

Già di umore ballerino in adolescenza, lo stress degli anni di medicina, e qualche canna di troppo in Erasmus, ha slatentizzato la sua bipolarità. Eccezionalmente euforico durante le fasi up, terribilmente apatico nelle fasi down. Nel primo caso potreste uscire dallo studio contagiati dal suo incredibile buon umore; “wow” neanche uno spettacolo dal vivo sotto il palco di Robbin Williams riuscirebbe a rendervi cosi!

Nelle fasi down è terribilmente triste e voi, visti i tanti momenti belli vissuti assieme nelle fasi up, vi sentirete in dovere di cercare di rallegrarlo, senza riuscirci.

COSA FARE: Non buttatevi giù. In quei periodi non ci riesce nessuno…e poi la fase up ritorna…Basta aspettare…

8. LO PSY TOSSICO

Secchione da paura, alle superiori era il migliore della classe: da sempre figa (e amici) zero. Alla gita del quinto, si è ritrovato “per sbaglio” una canna in mano e da allora è stato amore a prima vista. Da quel dì la sua fidanzata è “Marja”.

Molto aperto e non moralista, potete confidare apertamente di essere un fottuto drogato e di cazzeggiare tutto il giorno nel parco dell’università a fumar trombe (sputtanando così i soldi che vi da la mamma per la visita che peraltro è gratis: lo psy tossico odia il privato, lavora solo nel pubblico). Vi capirà.

COSA FARE: fate molta attenzione ai concerti. Potreste trovarvelo nel cerchio, e, quando è “fuori” spara solo cazzate: potreste vergognarvi di lui…

9. LO PSY DI SINISTRA

Da bambino diceva che voleva fare medicina per aiutare gli altri commuovendo le zie a Natale. Ha deciso poi di fare lo psy per stare vicino “agli ultimi”. Già al terzo anno di medicina faceva volontariato con qualche onlus e al quinto aveva aperto una associazione per i diritti dei malati mentali (e non).

Assolutamente contrario al privato, si muove al C.S.M. come se ci stesse da una vita, anche se ha solo 35 anni.

Odia il camice perché mette troppo distanza. Odia pure e i vestiti di marca perché sono di destra.

Risultato si veste al mercato dell’usato assumendo un’aria che è a metà strada tra un vu cumprà e un clochart. Ovviamente i soldi risparmiati li mette nell’associazione.

Affabile e comprensivo, tre quarti delle visite saltano perché ha un impegno. In provincia per trovare dei fondi, in regione per trovare dei fondi, a Roma per trovare dei fondi.

Lo potrete incontrare al seminario sulla salute mentale del vostro quartiere organizzato dalla sua associazione, che evidentemente ha trovato i fondi...

COSA FARE: fategli i vostri “migliori complimenti per la convention” e chiedetegli se per caso non ha bisogno di un giovane volenteroso come voi nell’associazione. Per convincerlo ditegli che “da quando siete depresso nessuno vi dà lavoro” (in realtà è il contrario, ma detta così con lo psy di sinistra funziona di più).

10. LO PSY GRILLINO.

Non gli è mai fottuto un cz di politica. Mai. Poi una sera l’amica psicologa impegnata, lo ha portato ad uno spettacolo del comico genovese e ne ha scoperto l’esistenza. Nulla da segnalare, se non che si è scopato l’amica psicologa invitandola a salire per vedere quello che “il beppe” ha scritto sul blog (ed è per questo grato al comico).

Un giorno, ha aperto “per sbaglio” la busta paga del suo primario, in ferie da quindici giorni mentre lui si sobbarcava casini inimmaginabili e si faceva prendere a male parole dagli utenti del capo inferociti. Si accorse allora che il\la suddetta\o piglia il doppio di lui (potendosi decidere gli aumenti), ha il doppio di ferie di lui (potendosele firmare da se), può fare quel cz che vuole il doppio di lui (potendo firmare da se ogni delibera). Vaffanculo!

Da quel giorno il maledetto blog è la sua dipendenza: ci sarà una rivoluzione- dice tra se e se-! Lo consulta ossessivamente in attesa di un nuovo post. Lo riconoscete perché quando entrate nello studio si affretta ad abbassare la finestra web come se stesse consultando un sito di estremismo islamico o wikileads in un ufficio del pentagono.

Mentre gli parlate dei vostri malanni, vi guarda intensamente col ciglio sinistro alzato. Gli scappa sottovoce un -“bastardi”- se per caso accennate al vostro capo che non vi paga abbastanza o che la crisi vi mette un senso di ansia. Incute un po’ di timore ma non è cattivo. Appena uscite, tira un sospiro, e si riconnette al blog.

COSA FARE: evitate di introdurre argomenti socio-politici, discussioni su rapporti di potere o accennare a drammi quotidiani come problemi con la banca, carenza della burocrazia, scuola che non funzione, giovani senza lavoro.

Per il resto, se è rimasto ancora qualcosa che vi turba, potete continuare i colloqui senza temere.

Glossario:

Temo di aver scritto un articolo troppo alto per i lettori di questo blog; alcune parole potrebbero essere a voi sconosciute.

Psichiatra: medico chirurgo specializzato in psichiatria; non è uno psicologo: e’ molto peggio!

CSM: non è il Consiglio Superiore della Magistratura ma il Centro di Salute Mentale. Dovrebbe essercene uno anche nel tuo quartiere: informati.

Intramoenia: attività privata che alcuni medici svolgono pur avendo contratto esclusivo con il pubblico ed evolvendo parte degli emolumenti allo stato (NB: si riesce comunque a fare un po’ di nero)

Cz: non è un valore dell’emocromo, ma sta per cazzo!

Ps: per le femministe e per par condicio, questo post declinanto al maschile può essere letto con assoluto spirito femminile: basta sostituire alla parola cazzo, la parola figa e viceversa…

IL PAMPA JULIEN

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Il riconoscimento degli altri sta alla base della convivenza come individuo nella società odierna, ma se si conferisce troppo potere a ciò che gli altri possono pensare di noi si finisce per vivere come una comparsa. Un buon metodo per evitare tutto questo è fottersene di quello che pensano gli altri. Le ragioni per farlo sono almeno dieci, vediamole insieme.

00010 buone ragioni per fottersene di quello che pensano gli altri

#1. Puoi sperimentare

Il cambiamento necessita di una buona dose di menefreghismo per potersi manifestare. Se dovessimo tutti quanti compiere le scelte della nostra vita sulla base di quello che gli altri considerano corretto o lodevole probabilmente ci ritroveremmo in un paese pieno di avvocati. Perciò è necessario cercare di trovare la propria individualità cercando di evitare di farsi condizionare dalla cultura dominante senza ricadere automaticamente nella contro-cultura dominante.

#2. Hai meno ansia

Cercare di piacere a tutti è uno sforzo decisamente faticoso per i nervi di qualsiasi persona. È impossibile piacere a tutti, ed è anche impossibile piacere a molti. Perciò tentare di essere sempre in linea rispetto ai desideri degli altri crea un carico di aspettative difficile da sopportare. Piacere a pochi, nonostante possa sembrare una condizione dolorosa, si rivela invece una situazione molto più rilassante, perché il corpo percepisce che hai rispetto di te stesso.

#3. Sei più riposato

Fottersene di quello che pensano gli altri è decisamente riposante. Doversi adattare infatti al caos delle relazioni interpersonali ci obbliga a sforzi inutili di cui faremmo volentieri a meno. Il sabato “si” deve uscire con gli amici, a Natale ci “si” deve vestire bene, in estate “si” va al mare. È il famoso “si impersonale” tanto odiato da Heidegger, dove le convenzione della vita pubblica prevalgono sui bisogni autentici della vita.

#4. Hai più tempo libero

Seguire il pensiero comune e il “si impersonale” costano anche un gran bel spreco di tempo. Immaginatevi di dover uscire di casa a fare la spesa senza dover per forza vestirvi con meno di due colori. È una spesa cristo santo, in quello hanno ragione gli americani che se ne fregano e vanno al supermercato in accappatoio e ciabatte. Dovrò mica vestirmi bene per andare a comprare un rotolo di carta igienica e un pacco gigante di prugne?

#5. Non hai problemi a rispondere di no

Un'altra valida ragione per fregarsene di quello che pensano gli altri è rappresentata dal fatto che l'atto di dire di no si svuota di quel retrogusto di senso di colpa di cui invece sarebbe impregnato se ci sentissimo obbligati a dover mantenere una certa opinione di noi negli altri. È anche un buon modo per non farsi prendere per il culo dal prossimo.

#6. Ti circondi delle persone giuste

Se ti comporti senza attenerti a quello che gli altri vorrebbero vederti fare probabilmente non sarai un campione del mondo di popolarità, ma le poche persone che ti sopporteranno saranno probabilmente portatori della stessa filosofia, e non avranno bisogno come te di mantenere il rapporto attraverso ricatti morali.

#7. Puoi dire quello che pensi

Spesso la maggior parte delle cose che diciamo seguono il famoso “si impersonale”, ma una persona che non necessita dell'approvazione altrui a tutti i costi guadagna la libertà di poter dire esattamente quello che pensa senza dover fare i conti con l'immagine che vuole dare di se stesso.

#8. Non puoi controllare quello che gli altri pensano

Un altra ragione è che non puoi controllare ciò che pensano gli altri. La maggior parte delle persone tendono a condannare il cambiamento o coloro che intraprendono strade diverse solo perché se le approvassero dovrebbero ammettere il fallimento di non aver avuto la forza di perseguire la loro vera realizzazione.

#9. Ti conosci

Una persona che se ne fotte di quello che pensano gli altri è orientata verso una maggior consapevolezza di se stesso. La scelta indipendente, che si distacca dalla massa, presuppone una reale valutazione di tutte le componenti esteriori ed interiori della nostra relazione con il mondo. Non essendo “mutuata” dal pensiero comune è più pensata, è più ragionata, e conduce a conoscere meglio se stessi

#10. Puoi essere sempre te stesso

Il problema di essere sempre se stessi è che si è condannati a rimanere soli, per questo tendiamo a farci condizionare da ciò che pensano gli altri. Per non essere isolati, per paura della solitudine.

Tutto questo per giustificare il fatto che domani vado a fare un casting per fare il tronista a Uomini & Donne

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