Moda

6 domande che ti devi fare per vestirti decentemente

Spesso, soprattutto noi maschi, non ce ne rendiamo conto, ma il nostro abbigliamento contribuisce a formare l’impressione che gli altri hanno di noi. Abbiamo la fortuna di vivere in un paese in cui chi gira con sandali e calzini bianchi viene trattato come uno che si è preso l’aviaria. E’ una cosa bella, perché per strada non si vedono molte persone conciate come spaventapasseri, ma è anche una grossa responsabilità. L’Oltreuomo, per impedire ai propri lettori di umiliare se stessi con look penalmente perseguibili, ha redatto una guida con 6 domande importanti da rivolgere a se stessi mentre si decide cosa indossare.

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6 domande che ti devi fare per vestirti decentemente

 

#1. Indosso i primi vestiti che ho trovato?

Spesso ci lasciamo fregare dalle ragazze che, quando ricevono un complimento, rispondono: “Oh, ho solo messo i primi vestiti che mi sono capitati sotto mano.” Soltanto il nostro testosterone impazzito può credere a una menzogna del genere. Quella ragazza ha impiegato 45 minuti per scegliere degli abiti che la rendessero figa e al contempo sembrassero “i primi vestiti capitati sottomano”. Non commettete l’errore di pensare che vestirsi a caso funzioni. Lei è la stessa stronza che prima di un compito al liceo diceva, mentendo, di non aver studiato nulla e poi prendeva 9. La volta in cui avete provato a copiare la sua tattica è andata molto peggio.

#2. Mi sono guardato allo specchio?

Sembra un meccanismo automatico guardarsi allo specchio prima di uscire di casa, ma molte persone si fidano più del loro istinto che di un’immagine riflessa. Eppure basterebbe poco per evitare errori gravissimi. Ad esempio, un’occhiata allo specchio smaschera subito quella sborrata di dentifricio sulla maglietta nera e, a differenza dei vostri amici, non sghignazza per mezz’ora dopo avervelo fatto notare.

#3. Indosso quadri e righe contemporaneamente?

Siamo ancora alle domande di Capitan Ovvio. Però spesso l’asino casca proprio sulle questioni più elementari. Quadri e righe non si fa. Forse non capiamo perché, eppure è così. Come in certi matrimoni ormai esauriti, allontanare le due parti in causa è il solo modo per impedire che finisca con un pugno nell’occhio.

#4. Dove sto andando?

Ogni abito ha il suo posto, nessun posto è per tutti gli abiti. Bisogna pensare a dove si sta andando per non finire ad un matrimonio con la tuta della squadra di calcio o ad un incontro di lotta nel fango con i pantaloni chiari. L’alternativa è mettere in giro la voce che siete dei tipi originali. A quel punto potrete sfoggiare la vostra polo color vomito in ogni occasione.

#5. Da quanti anni uso questi vestiti?

Date un’occhiata alle vostro foto su Facebook. Indossate la felpa che vi sembra tanto alla moda già in uno scatto del 2008? C’è un problema. Gli indumenti non scadono, ma, se ogni volta che li mettete vi accorgete che c’è un nuovo buco, forse è l’anno buono in cui ai vostri genitori per Natale dovete chiedere un buono regalo per un negozio di abbigliamento e non l’ultima versione di PES.

#6. Limonerei appassionatamente con uno conciato come me?

Nel caso in cui ogni volta che vi ponete questo quesito rispondiate affermativamente, chiedetevi anche da quanti mesi non andate in buca. Se il numero supera i 18, o imparate a baciarvi da soli oppure considerate l’ipotesi di cambiare il vostro look.

Ognuno si veste come gli pare ed è da psicopatici pensare il contrario. Il problema è che non a tutti piace il modo in cui ci conciamo. Alcune combinazioni di vestiti funzionano più di altre. Allora bisogna scegliere se rinunciare a parte del proprio estro per piacere agli altri, oppure fare una brutta figura, ma andare finalmente alle feste indossando il nostro pigiama a scacchi preferito.

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