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Il DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) è un grande catalogo IKEA dentro cui sono  contenute tutte le possibili deviazioni del comportamento umano. Per ogni disturbo sono elencati i suoi sintomi, tanti più ne manifesti tanto più sei pazzo. Alla fine dell'elenco sintomatologico troviamo i criteri di esclusione, perché magari la tua pazzia è dovuta a un particolare farmaco, una condizione medica, o a qualcos'altro.
In quell'articolo proponevo di aggiungere l'università tra i criteri di esclusione del DSM perché chiunque l'abbia frequentata sa bene che gli studenti sono tutti matti. Ma mentre premevo il bottoncino "publish" mi sono reso conto che l'università non è l'unico catalizzatore della follia. Esiste un'altro grande enzima del durududududù, questo enzima è l'amore. Ripensate ai vostri cari amici, prima e dopo l'innamoramento. Non vi sembra che gli innamorati, corrisposti o no, siano tutti matti? Elenchiamo tutti i disturbi mentali degli innamorati per suggerire ai teorici del DSM di inserire l'appartenenza a questa categoria tra i criteri d'esclusione. innamorati

Disturbi dell'umore.

Depressione: ti va di uscire? No e a te? Nemmeno, stiamo a casa. Crisi Maniacale: vivremo felici per tutta la vita, non ci sarà mai un attimo di tristezza, faremo quintalate di bambini che accudiremo nella nostra casa grandissima.  

Disturbi della personalità.

Disturbo paranoide: quindi l'unica ragione per cui hai cambiato panificio è perché il solito era chiuso? Se lo dici tu... Disturbo Schizotipico: lo sai, il giorno che ti ho conosciuta è nata una stella che ora veglia su di noi da lassù. Disturbo Istrionico: ...e questo è l'anello che mi ha regalato sul Tamigi, questa è la sciarpa che mi ha comprato al Time Warner Center di New York, questi gli orecchini di Van Cleef And Arpels comprati a Place Vendôme, ditemi se parlo troppo, hihihihih! Disturbo Narcisistico: più mi guardo intorno e più mi convinco che siamo la coppia più bella del mondo. Disturbo Dipendente: non posso vivere senza di te. Disturbo Ossessivo-Compusivo (di personalità): la polenta va girata sempre nello stesso verso cazzo! Altrimenti fa i grumi cazzo! Se vogliamo convivere bisogna che mettiamo delle regole.

Disturbi d'ansia.

Panico: oddiogiuseppesantissimo, non so cosa regalarle per natale. Ansia Generalizzata: quanti giorni fa ti sarebbero dovute venire? Ansia sociale: come faccio a venire a pranzo dai tuoi e guardare in faccia tuo padre sapendo che con le parole "venire" e "faccia" potrei costruire una frase che lo farebbe inorridire?  

Schizofrenia - sintomi.

Eloquio disorganizzato: puccipucci cip cip amore amore amore bacio baciotto. Allucinazione uditive: sento gli uccellini cantare. Alogia: ti amo.   Disturbo cronico fittizio: mi fa male qui. Mi dai un bacio?" ["post_title"]=> string(41) "Tutti i disturbi mentali degli innamorati" ["post_excerpt"]=> string(0) "" ["post_status"]=> string(7) "publish" ["comment_status"]=> string(6) "closed" ["ping_status"]=> string(6) "closed" ["post_password"]=> string(0) "" ["post_name"]=> string(39) "tutti-disturbi-mentali-degli-innamorati" ["to_ping"]=> string(0) "" ["pinged"]=> string(74) " https://oltreuomo.com/tutti-disturbi-mentali-degli-studenti-universitari/" ["post_modified"]=> string(19) "2019-11-26 09:53:28" ["post_modified_gmt"]=> string(19) "2019-11-26 09:53:28" ["post_content_filtered"]=> string(0) "" ["post_parent"]=> int(0) ["guid"]=> string(30) "https://oltreuomo.com/?p=12153" ["menu_order"]=> int(0) ["post_type"]=> string(4) "post" ["post_mime_type"]=> string(0) "" ["comment_count"]=> string(1) "1" ["filter"]=> string(3) "raw" } [1]=> object(WP_Post)#23228 (24) { ["ID"]=> int(12018) ["post_author"]=> string(1) "5" ["post_date"]=> string(19) "2014-09-30 09:32:18" ["post_date_gmt"]=> string(19) "2014-09-30 09:32:18" ["post_content"]=> string(2888) "Domani il mondo dell'editoria italiana subirà l'ennesimo gancio allo stomaco, uscirà infatti in tutte le librerie dello stivale il libro dell'Oltreuomo, edito da Imprimatur. Una raccolta dei migliori articoli del blog, rivisitati e arricchiti da succosi inediti. Insomma, il libro di cui non si sentiva la mancanza sta arrivando e questi sono i 20 buoni motivi per comprarlo. 00  

#1. Può essere regalato alla ragazza che non sapete come lasciare. Lei capirà.

 

#2. Contiene "Explicit contents" come le canzoni dei rapper americani che ascoltate voi giovani.

 

#3. Potete spacciare le battute del libro per vostre. Siamo disposti anche a reggervi il gioco.

 

#4. Puoi metterlo sotto le gambe dei tavolini traballanti.

 

#5. Quando quelli di Mondolibri vi fermano potete rispondere "io all'anno leggo solo un libro, quello dell'Oltreuomo. E ce l'ho già".

 

#6. Non l'abbiamo riletto, quindi i grammar nazi possono divertirsi a scovare gli errori di grammatica.

 

#7. Prima lo comprate prima sparisce dagli scaffali delle librerie. Che onestamente fa brutto vederlo accanto a Orwell.

 

#8. È il libro che avrebbe scritto Roland Barthes se fosse stato eterosessuale.

 

#9. È il libro che avrebbe scritto Hemingway se fosse stato omosessuale.

 

#10. Posato sul tavolino del salotto è più pacchiano di un posacenere d'argento.

 

#11. È ottimo per alimentare il fuoco del caminetto.

 

#12. Perché poi puoi dire che quest’anno hai letto almeno un libro.

 

#13. Perché è un ottimo regalo di laurea: ci sono un sacco di consigli su come accettare la disoccupazione.

 

 #14. Perché potete giocare a Savonarola che brucia libri senza sentirvi in colpa.

 

#15. Perché fa meno ridere dei libri di Roberto Giacobbo, ma contiene molte più verità.

 

 #16. Perché l’unico modo per mettere “mi piace” ad un libro è comprarlo.

 

 #17. Perché ci inimicheremo l’ennesima categoria di persone: i lettori di libri veri.

 

#18. Perché è il perfetto compendio di tutta la filosofia del ‘900, da Walt Disney a Umberto Smaila.

 

#19. Perché alla peggio lo ricicli come regalo a Natale.

 

#20. Perché dopo averlo letto sulla tazza potete usarlo per pulirvi.

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Un grande centro commerciale a fine luglio. La filodiffusione interna a trasmettere “L’estate sta finendo” (per altro non la versione dei Righeira, bensì una cover). Fuori un temporale clamoroso, condito da una pioggia scrosciante. Ecco, non credo ci sia nulla di più significativo di quest’immagine per descrivere il sadismo meteorologico di quest’estate. Personalmente non sono un grande appassionato di meteorologi, previsioni del tempo, siti che controllano via satellite l’alta o la bassa pressione, cicloni provenienti dalle Azzorre, perturbazioni varie, blocchi d’aria siberiani e chi più ne ha più ne metta. Mi limito a subire l’influsso del tempo un po’ come tutti, anestetizzando con varie modalità i moccoli che vorrei tirare quando mi muovo in Vespa e scopro che il cielo limpido e terso del mattino si è trasformato nella brutta copia di un quadro di Caspar Friedrich. Quest’estate che non vuole saperne di arrivare, però, ha indubbiamente qualche aspetto positivo: non permette ai siti e ai telegiornali di tediarci l’anima con tutta una serie di servizi preconfezionati sul bikini dei famosi, le gare di castelli di sabbia, l’emergenza caldo, i consigli su come e quando uscire in caso di solleone, le ricette da portare sotto l’ombrellone e tutta un’estesa e vastissima serie di inutili vademecum da spiaggia che vengono riciclati di anno in anno dalle redazioni dei vari canali d’informazione. Certo, il rovescio della medaglia è quello di sorbirsi odiosi reportage sull’estrema piovosità dell’estate 2014 oppure asettici meteorologi in giacca e cravatta intenti a spiegarci scientificamente perché quest’anno è meglio uscire in k-way piuttosto che in t-shirt. Tuttavia a costoro vi è una ben pratica soluzione: consiste nel cambiare canale o, nel caso vi trovaste online, cliccare immediatamente su qualche sito avulso all’informazione. Nella maggior parte dei casi si consiglia Youporn. Un meteorologo stronca-gonadi si può fuggire agevolmente. Un servizio sulle gare di mangiatori di angurie da spiaggia, invece, potrebbe essere fatale per la salute psichica.

Tra i servizi estivi che più mi urtano il sistema nervoso vi è di sicuro quello sui consigli per le letture “da ombrellone”. Finestre educative in cui sedicenti esperti del ramo editoriale si prodigano in suggerimenti per letture consone al periodo estivo. E poco importa se in estate l’italiano medio legga raramente qualcosa che non sia “La settimana enigmistica” (barzellette incluse), “Chi” o “La Gazzetta dello Sport” (di solito quasi solamente la parte dedicata al calciomercato). Poco importa se il popolo italiano è per antonomasia un popolo di non-lettori. Vi è sempre qualche canale informativo pronto a suggerirci quale volume portare in spiaggia. In modo che sia alla mercé di sabbia, acqua salata, scorze di angurie e rimasugli di cibo vari, declinati a seconda delle passioni gastronomiche locali. Il perché a un libro cartaceo (esclusi i volumi della Newton Compton, ovviamente) debba essere imposta una tale tortura continua, per me, a essere un mistero. Ugualmente resta un mistero il criterio di valutazione che spinge un giornalista a consigliare un libro “da ombrellone” piuttosto di un altro. L’età del lettore? La tipologia di vacanza? Il colore del costume da bagno? La provenienza geografica? Il numero della protezione solare? Ai posteri l’ardua sentenza. Fatto sta che il non essere bombardato da consigli di lettura estiva da qualche intellettuale in giacca e camicia è già qualcosa di positivo. O, per lo meno, qualcosa di sufficiente a farmi sopportare quest’estate che non arriva. Per il resto, come per la maggior parte delle cose, c’è l’alcol: ovvero la Mastercard di tutti coloro che non hanno (e mai avranno) Mastercard. Una sorta di tautologia inversa.

Perché sì, perché se il connubio estate-servizi giornalistici “demmerda” è un amarcord quasi felliniano, lo stesso dicasi per il connubio alcol e scrittura. Connubio trito e ritrito, direte voi, tuttavia connubio che cercherò di investigare secondo nuove direttrici. Non più cercando di sottolineare il già abbondantemente eviscerato rapporto tra alcol e capacità creative (il “write drunk, edit sober” di Hemingway credo sia sufficientemente esplicativo), bensì parlando di scrittori e di qualcosa che li riguarda molto da vicino. Ovvero i loro drink preferiti. Perché, poche storie, moltissimi scrittori famosi hanno e hanno avuto dentro di sé un beone pronto a fare i capricci per quell’unico e solo drink. Adesso è giunto il momento di scoprire quale! Per bilanciare l’assenza coatta di servizi sui consigli di lettura da ombrellone, suggerirò un titolo per ciascuno scrittore. Trattandosi di titoli non canonicamente estivi (quanto meno per la redazione di Studio Aperto), se ne consiglia la lettura con il drink preferito dall’autore che li ha scritti. I più folli e multimediali di voi potranno scattarsi un selfie con il volume in questione (edizione tascabile) e il cocktail a esso correlato, e poi fare mail-bombing a tutte le redazioni giornalistiche che continuano ad ammorbarci l’anima con servizi del genere. A tutti gli altri consiglio semplicemente di procurarsi degli alcolici di bassa fattura, miscelarli, e iniziare a leggere.

- Oscar Wilde (1854-1900): il grande scrittore irlandese fu certamente uno dei più grandi autori dell’800. Teatro, narrativa, saggistica, aforistica, poesia: Wilde esplorò quasi ogni possibilità datagli dalla scrittura, e lo fece con estrema bravura e con uno stile tanto piacevole quanto inconfondibile. Di lui ci restano dei classici della letteratura mondiale quali “L’importanza di chiamarsi Ernesto” o “Il ritratto di Dorian Gray”, nonché una biografia tanto avventurosa quanto, per lo meno nella sua parte finale, drammatica. Sperperata buona parte del suo patrimonio in processi (Wilde venne accusato di condotta deplorevole in quanto omosessuale e, da lì, condannato a due anni di prigionia con l’aggiunta dei lavori forzati), Wilde visse l’ultima parte della sua esistenza in precarie condizioni economiche e di salute. Nonostante fosse affetto da nevrastenia e sifilide terziaria (anche se alcune ricerche parlano di una semplice otite mal curata, degenerata poi in un’infezione che colpì il cervello dello scrittore), Wilde non rinunciava alle sue due principali passioni: lo champagne e l’assenzio, che beveva quotidianamente. Proprio l’Assenzio era il drink preferito da Oscar Wilde. Il quale, da vero esteta, aveva ripreso la passione dei decadentisti francesi per la Fata Verde. A discapito dei titoli maggiori di Wilde, il mio consiglio di lettura cade invece sugli aforismi (che Wilde non concepì mai come corpus unitario, ma a cui si dedicò tutta la vita): vere e proprie perle di saggezza e stilettate critiche di un cinismo e una godibilità difficilmente emulabile. Lettura da accompagnarsi a qualche bicchiere di assenzio, da bersi rigorosamente “alla francese”: zolletta di zucchero, fiamma, acqua fredda e cucchiaino forato. Miscelare in senso orario e bere con calma e voluttà.

OSCAR WILDE

(“Il lavoro è la maledizione della classe bevitrice!”)

- Francis Scott Fitzgerald (1896-1940): premesso cheal primo che mi cita “Il grande Gatsby” con Di Caprio riferendosi al capolavoro di Fitzgerald auguro la maledizione di Montezuma, va detto che Fitzgerald è stato molto di più dello scrittore del romanzo sopracitato. Autore dalla prosa scorrevole ma profonda per tematiche e rimandi, Fitzgerald consacrò la sua vita a tre idoli pagani: l’alcol, la scrittura e la moglie Zelda. Con ogni probabilità quest’ultima fu la causa di gran parte dei suoi mali. Sempre alla ricerca del best-seller per poter mantenere il dispendioso stile di vita della moglie (a cui, va detto, Francis Scott si conformò ben presto), Fitzgerald si trovò in quella terribile situazione di assaggiare l’apice del successo con un romanzo, salvo poi vederlo sgretolare di volta in volta con le opere successive. Opere che, spesso, non avevano nulla da invidiare al “Grande Gatsby”. Anzi. Cantore dell’età del jazz, Fitzgerald era un grande amante del Gin Rickey, un cocktail discretamente old fashioned che si prepara miscelando ghiaccio, gin, succo di limone fresco e guarnendo il tutto con una fettina di lime. Fitzgerald lo faceva bere a molti personaggi dei suoi libri, in una sorta d’immedesimazione letterario-alcolica che, come vedremo, è comune a molti altri scrittori. Sebbene il Gin Rickey ricorra spesso nel “Grande Gatsby”, la lettura consigliata è “Tenera è la notte”, romanzo semi-autobiografico in cui Fitzgerald ripercorre gli anni europei passati assieme alla moglie Zelda. Tra cocktail, party, crolli nervosi e addii mai realmente consumati. I semi della decadenza fisica e psicologica di Fitzgerald erano già presenti in questo romanzo, che si configura come la fine dell’edonismo sfrenato post-bellico e il ritratto di un mondo in cui lo spazio per la spensieratezza e il cicaleggio si faceva via via minore. Anticipando i fantasmi di un dolore che pochi lettori vollero condividere. Non a caso il romanzo (bellissimo) fu un insuccesso clamoroso. Bevici su, vecchio Francis!

scrittori - fitzgerald

(“Prima tu prendi un drink, poi il drink ne prende un altro, e infine il drink prende te…”)

- Ernest Hemingway (1899-1961): dopo Fitzgerald non poteva che seguire Hemingway, e non soltanto per la contiguità temporale. Nonostante lo snobbasse apertamente, Hemingway era certamente debitore (invidioso?) dello stile di Fitzgerald. I primi consigli all’Hemingway aspirante scrittore, infatti, giunsero proprio dall’amico-nemico. Il quale, per un certo periodo, prese Hem sotto la sua ala protettrice. Salvo poi scaricarlo quando si accorse che il “pupillo” lo disprezzava pubblicamente (Hem derideva Fitzgerald per la sua incapacità di reggere l’alcol), nonché cercava (forse riuscendoci) di portarsi a letto la moglie. La bella e dannata Zelda di cui sopra. In ogni caso, Hemingway fece del suo rapporto con l’alcol il fil rouge di molti suoi romanzi, inserendo spesso e volentieri bevute clamorose, sbronze colossali, vino, birra e cocktail a fiumi. Che fosse un traslato del suo alcolismo più o meno latente o una descrizione sociologica di una società votata all’autodistruzione è una considerazione che non interessa più di tanto, e che lascio a commentatori ben più autorevoli di me. Resta che di tutti gli alcolici declinati da Hem, quello a cui il suo nome è maggiormente legato è certamente il Mojito: cocktail a base di rum bianco, ghiaccio, lime, menta e zucchero di canna inventato dal barman Angelo Martínez, gestore dello storico locale “La Bodeguita del Medio” che si trova a L’Avana. Grande amante di Cuba, Hemingway sosteneva che il Mojito de la Bodeguita fosse il migliore al mondo, e che nessuna imitazione successiva fosse minimamente avvicinabile al capolavoro di Martínez. Quindi, nonostante sia tra i suoi titoli famosi, separare il Mojito da “Il vecchio e il mare” sarebbe un delitto letterario. La lettura del più conosciuto romanzo di Hemingway è quindi consigliabile per rifarsi di un’estate che non arriva, sorseggiando un buon Mojito nella speranza di reggere l’alcol meglio di Fitzgerald. Hem doveva essere uno stronzo clamoroso, tuttavia la fine della sua esistenza si consumò tra crisi maniaco-depressive, elettroshock, paranoie e tentativi di suicidio. Un romanzo a cui pose fine lui stesso, con l’aiuto di un fucile e di alcune cartucce. Descansa en paz, “Papa” Hem.

scrittori - hemingway

(“Fai sempre da sobrio quello che dici di fare quando sei sbronzo. Imparerai a tenere chiusa la bocca!”)

- William Faulkner (1897-1962): a Hemingway, premio Nobel per la letteratura nel 1954, segue William Faulkner, che cinque anni prima aveva ottenuto il medesimo riconoscimento. Nonostante fosse già minato dall’alcolismo, Faulkner pronunciò, nel corso del discorso di ringraziamento per il Nobel, una dissertazione talmente profonda e lucida da essere tuttora ricordata come raro esempio di onestà intellettuale e morale. Lo scrittore del Mississippi fu uno dei più importanti narratori americani del ‘900, riuscendo a imporre uno stile tanto particolare quanto coinvolgente. Sovrapposizioni di voci narranti, tempi narrativi che mutano continuamente, non linearità nel plot, flusso di coscienza continuativo, sono questi gli stilemi di Falukner. Stilemi che, nel corso degli anni, hanno tanto appassionato i critici quanto lasciato interdetti i lettori, che spesso trovavano ostica la lettura dei suoi testi. Non a caso due tra i suoi capolavori (“Mentre morivo” e “L’urlo e il furore) furono dei clamorosi insuccessi editoriali. Rispetto agli autori citati in precedenza, l’autobiografismo di Faulkner è assai meno marcato, e ciò comporta che il suo cocktail preferito, ovvero il Mint Julep, sia citato assai raramente nelle sue opere. Il Mint Julep è un cocktail a base di sciroppo, foglie di menta e Bourbon, il whisky tipico del sud degli Stati Uniti. Da un uomo del Mississippi non ci si poteva aspettare altrimenti! Faulkner, infatti, mentre batteva alla macchina da scrivere teneva sempre accanto a sé una bottiglia di Bourbon, riconoscendo la difficoltà di scrivere senza poter ricorre a tale risorsa. Il consiglio di lettura per Faulkner è “Santuario”, ovvero il libro che gli diede il successo commerciale. Libro che Faulkner (con falsa modestia) non considerava di certo una delle sue opere migliori. Tuttavia, al netto delle autocritiche, il romanzo è molto interessante in quanto precursore del genere “pulp”. Declinato, però, secondo stilemi letterari che tradiscono la notevole bravura di Faulkner. Dalla dolcezza del Mint Julep all’affresco di camere di bordello e stupri commessi con una pannocchia il passo non è mai stato così breve. Era il 1931, fu uno scandalo e un successo clamoroso.

scrittori-faulkner

(“La civiltà comincia con la distillazione.”)

- John Fante (1909-1983): negli ultimi anni, grazie a una poderosa campagna di marketing e a un film d’innegabile bruttezza, lo scrittore italoamericano John Fante ha raccolto un successo che per gran parte della vita gli era stato negato. Nella parte finale della sua esistenza ci provò lo scrittore di cui parleremo nella prossima nota a riportarlo in auge, ma la “consacrazione” avvenne solo con l’inizio del secondo millennio. Il vecchio “Arturo Bandini” era, però, sotto terra da più di tre lustri. Tornando al nostro elenco di alcol e scrittori, parlare di “drink preferito” non sarebbe affatto corretto nel caso di John Fante: la sua vera passione, da buon emigrante italiano, è sempre stata il Vino. In particolare il chiaretto che gli ricordava la sua terra d’Abruzzo e che, nei suoi romanzi, faceva bere (un po’ come nella vita reale) a tutti i suoi personaggi. La “trilogia di Arturo Bandini”, infatti, è la descrizione di un’esistenza votata alla brama di vivere e di ottenere successo letterario, intervallata continuamente da grandi bevute di vino, sbronze moleste e situazioni esilaranti. Il tutto condito da un’amarezza di fondo capace di evocare una nostalgia romantica per quei “terribili” anni di apprendistato esistenziale. Dopo la trilogia, Hollywood diede a Fante soldi, ma non fama. Un po’ si vendette, un po’ venne cannibalizzato e, per quasi un ventennio, non scrisse più nulla di significativo. Poi, alla soglia dei settant’anni, ecco saltar fuori “La confraternita dell’uva”. Pubblicata nella sua prima edizione italiana con il titolo “La confraternita del Chianti”, nonostante il titolo originale fosse “The Brotherhood of the Grape”: titolo che non accenna nemmeno di striscio al vino più “commerciale” d’Italia. In ogni caso, “La confraternita dell’uva” è un bellissimo libro sull’avvicinarsi all’assenza. Un romanzo di un’ironia, un’amarezza e una profondità più unica che rara. Dialoghi spigliati, situazioni comiche, immagini che difficilmente usciranno dalla mente di un lettore. Se lo leggerete e lo apprezzerete, recuperate una bottiglia di chiaretto e andate in pellegrinaggio a Torricella Peligna (Chieti), paese natale del padre di Fante. Arturo Bandini ve ne sarà grato.

scrittori - fante

(“Dio Onnipotente, mi dispiace di essere diventato ateo, ma hai mai letto Nietzsche?”)

- Charles Bukowski (1920-1994): non me ne vogliano tutti gli hipster dell’universo o i ricercatori di letterature comparate di ‘sta ceppa, ma parlare del rapporto tra alcol e scrittori senza parlare del vecchio Chinaski non è proprio possibile. Un po’ perché è stato tra i primi autori contemporanei a sdoganare il ricorso continuo e continuativo all’alcol nella scrittura, un po’ perché è stata la prima vera “rockstar” della letteratura contemporanea. Là dove i reading poetici erano incontri tra vecchi tromboni interessati a contarsi le pulci sotto le ascelle, Bukowski si presentava con whisky, vodka e six pack di birra in lattina. Non sempre animava le cose, spesso sveniva praticamente sul palco, ma quando ce la faceva erano grandi letture. Ciò detto, il drink preferito del vecchio Hank (adoratore di Faulkner e Fante, abbastanza titubante su Hemingway, nonostante gli riconoscesse lo stile di essersi fatto saltare le cervella) era il Boilermaker: un drink composto da una pinta di birra e uno shot di whisky da posizionare al suo interno capovolto. In Italia si chiama anche “sottomarino”, ed è un cocktail tipico dei pub inglesi. A livello di letture consiglierei il Bukowski poeta, sempre troppo snobbato dai critici, anche se vorrei venisse riscoperto uno dei suoi ultimi romanzi: “Hollywood, Hollywood!”, ricostruzione autobiografica del periodo passato a scrivere la sceneggiatura per il film “Barfly” di Barbet Schroeder, interpretato da Mickey Rourke e Faye Dunaway. Il romanzo non è tra le sue prove migliori, tuttavia è decisamente interessante per certe scene davvero spassose e per la descrizione del processo di lavorazione a un film e della follia (di attori, registi e produttori) che si cela dietro la facciata delle produzioni hollywoodiane. Dato che quel mondo non faceva per lui, Bukowski poteva fare soltanto tre cose con l’esperienza accumulata: riderci su, sbronzarsi con i soldi ricevuti, scriverci un romanzo. Inutile dire che le fece tutte e tre.

(“La mia anima strafogata di birra è più triste di tutti gli alberi di Natale morti del mondo.”)

- Hunter S. Thompson (1937-2005): dulcis in fundo, eccoci giunti all’ultimo personaggio di questo nostro breve elenco, ovvero l’autore di “Paura e disgusto a Las Vegas” e delle “Cronache del Rum” (altri due libri cannibalizzati, più o meno bene, da Hollywood): H. S. Thompson, anche noto come Raoul Duke o Dr. Gonzo. Non mi dilungherò molto sulla biografia di Thompson, limitandomi a suggerire la lettura dei suoi scritti giornalistici (non facili da reperire, ma interessantissimi) e proponendo la tabella di una sua giornata tipo redatta da E. Jean Carroll, uno dei suoi massimi biografi: h 15 - sveglia / h 15:05 - Chivas Regal, giornali del mattino, sigaretta Dunhill / h 15:45 - cocaina / h 15:50 - altro bicchiere di Chivas, Dunhill / h 16:05 – prima tazza di caffè, Dunhill / h 16:15 – cocaina / h 16:16 – succo d’arancia, Dunhill / h 16:30 – cocaina / h 16:54 – cocaina / h 17:05 – cocaina / h 17:11 – caffè e sigarette Dunhill / h 17:30 – aggiungere ghiaccio al Chivas / h 17:45 – cocaina / h 18 – erba / h 19:05 – pranzo: due margaritas, una Heineken, due cheeseburger, due piatti di patate fritte, un piatto di pomodori, una “taco sald”, due piatti di anelli di cipolla, una “coleslaw” (insalata di cavolo cappuccio), torta di carote, gelato, “bean fritter”, sigarette Dunhill, un’altra Heineken, cocaina e, per il ritorno a casa, un bicchiere di ghiaccio tritato con tre o quattro shot di Chivas / h 21 – cocaina / h 22 – si cala un acido / h 23 – Chartreuse (un tipo di liquore), cocaina, erba / h 23:30 – cocaina / h 24 – Hunter è pronto per scrivere / h 00:05 fino alle 6 – Chartreuse, cocaina, erba, Chivas, caffè, Heineken, sigarette Clove, pompelmi, sigarette Dunhill, succo d’arancia, gin / h 6 (nell’idromassaggio) champagne, gelati, fettuccine Alfredo / h 8 – sonniferi Halcion / h 8:20 – sonno. Non credo serva aggiungere molto altro. Quanto meno per ricorsività, direi che il drink preferito da H. S. Thompson è stato il Chivas Regal. Con qualche piccola scappatella extraconiugale per il Wild Turkey. Il Dr. Gonzo era deciso su tutto, ma non sul dubbio amletico tra Scotch e Bourbon!

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(“Sono un idiota, io sono un pazzo, lo so...ma sono stato una buona lettura, giusto?”)

Con H. S. Thompson questo nostro elenco giunge al termine. Il rapporto tra alcol e scrittura è sempre stato decisamente prolifico, e vi sarebbero molti altri scrittori (con annessi drink) da leggere e citare. L’estate sta finendo. L’estate è già finita. Solo i luoghi comuni non finiscono mai. E hanno cittadinanza attiva nei mezzi d’informazione che, spesso, tediano in maniera inutile e non richiesta le nostre giornate con banalità spicciole. Anestetizzare il tutto con un buon bicchiere è sempre stata una buona soluzione. Leggere un bel libro lo è altrettanto.

E forse di più.

Anzi, sicuramente di più.

Buona (tautologica) fuga da un’estate in fuga.

Ovunque essa sia.

Andrea Gratton

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Dite no agli amanti infedeli, all'uomo bambino, ai creativi senza futuro, ai minchioni e ai gelosi. Dite sì al pessimista.

Il pessimista è un tipo di fidanzato sottovalutatissimo le cui doti sono un universo di cose belle da scoprire. Belle per voi, per lui purtroppo la vita non può andar meglio.

pessimista

#1 È il compagno più fedele.

L'infedeltà nasce dal narcisismo e dalla superbia, attitudini che il pessimista non sa nemmeno cosa siano. Lui pensa che un'altra tipa disposta a stare con lui nemmeno se la inventa c'è.

 

#2 Se sono rose sfioriranno.

I tuoi inestetismi sono carini se paragonati allo scenario post apocalittico che il pessimista prevede per il futuro del tuo girovita e dei tuoi seni fra qualche anno.

 

#3 Così fan tutte.

Litigate, lamenti e gite all'IKEA sono l'obolo che si paga per avere una relazione stabile. Il pessimista quando le cose tra voi non vanno si domanda se potrebbe essere più felice di così e si risponde sempre di no.

 

#4 Uno scudo anti delusione.

Con un pessimista al tuo fianco non avrai mai paura di deludere. Basta scervellarti su quale regalo fargli per natale o cosa cucinargli per il compleanno, tanto lui è sicuro che sarà bruttissimo lo stesso.

 

#5 Zero ansia.

Forse non sai che il pessimismo può essere un sedativo molto efficacie contro l'ansia. Per esempio se dite al vostro pessimista che avete un ritardo nel ciclo lui è tranquillo perché crede che il bambino non sia suo.

 

#6 Gelosia.

A volte i maschi sono insopportabilmente gelosi. La sera ti capita di rientrare più tardi dalla palestra e subito pensano che hai ballato la Zumba con una selezioni di palestrati superdotati (per quanto la cosa risulti paradossale). Lui invece crede che sei morta. Quindi dopo è felice che tu non lo sia.

 

#7 Sotto le lenzuola.

Ha zero pretese perché sperimentare è il primo passo verso la delusione. In compenso ogni rapporto dura in media tre ore e ti procura svariati orgasmi perché visti i pensieri turpi che gli passano per la testa per lui è praticamente impossibile venire.

 

#8 A serious man.

I ragazzini che a trent'anni sognano ancora di sfondare con la loro band non sono così sexy come vuole farci credere Hollywood. Meglio l'uomo previdente con i piedi per terra. E nessuno è più previdente e meno sognatore del pessimista. Inoltre è pieno di soldi perché negli anni 90, quando i ragazzi normali gettavano le basi per il divario economico tra Italia e Germania offrendo aperitivi alle tedesche, lui risparmiava per tempi più cupi.

 

#9 Simpaticissimo e dannatamente ironico.

L'ironia è la capacità di concludere un enunciato generando sorpresa e stupore. Esemplifico con una battuta del Lercio: matematico dimostra che i quadrati costruiti sui cateti scivolano. Il pessimista non ha la tua stessa visione del mondo, anzi, è un segugio dell'incongruente, un cane da paradossi, perciò anche se niente lo diverte perché nulla per lui è inaspettato, ogni cosa che dice è buffa.

 

#10 Vede tutto nero e anche tu sembri più magra.

Parafrasando Voltaire, Baudelaire e Dino Campana, tutto va per il peggio in un mondo a caso. Quindi se vuoi diventare la sua compagna ideale ti basta non essere la cosa peggiore che gli sia capitata.

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cinesi1

  Quindi arrendiamoci. Il nostro futuro è già scritto. E noi lo potremmo leggere, se solo conoscessimo gli ideogrammi. Invece brancoliamo nel buio. Per questo ho fatto lo sforzo di immaginare come sarà l'Italia dopo l'invasione cinese. Tranquilli, non è niente di traumatico. Se iniziate fin d'ora a fare shopping nei negozi made in China, potrebbe addirittura piacervi.

Fisionomia

Yellow is the new white. La razza dominante sarà quella cinese e a lei molti cercheranno di uniformarsi. Se Michael Jackson rinascesse, non si sbiancherebbe la pelle ma si restringerebbe gli occhi. Proprio ridurre a una mandorla i nostri begli occhioni occidenali sarà il nuovo business dei chirurghi plastici. Non un granché, se pensiamo che oggi rifanno tette. Per portare la propria propria carnagione alla giusta tonalità basterà invece contrarre l'epatite A.

Negozi

Tutti i piccoli alimentari e le drogherie si trasformeranno nei classici China market. Gli anziani gestori assumeranno solo commessi del Celeste Impero, così da rendere la conversione più realistica. Per garantire l'odore tipico dei negozietti cinesi nei locali verrà fatto ampio uso dell'Eau de plastique, una fragranza che riproduce la puzza della malsana plastica con cui sono prodotti il 102% dei manufatti made in China. Il trucco funzionerà, anche se purtroppo l'odorante garantisce solo il tanfo e non gli effetti cancerogeni che la vera plastica cinese ha sul nostro organismo.

Lingua

Gli individui con la erre moscia passeranno dallo status di disabili linguistici a quello di precursori dei tempi. Banditi i nomi Riccardo, Roberta e Ruggero. Si formano piccoli gruppi di resistenza filocaucasica che si riuniscono nei comuni di Rivarotta e Grottaferrata, ultimi baluardi della "erre" nella nostra penisola.

Musica

Ieri, nei commenti a questo post, mi avete fatto notare che Vasco vi fa schifo. Tranquilli, quando i cinesi si saranno presi l'Italia non ci sarà più spazio né per lui né per nessun altra star di casa nostra. I palasport e i festival verranno chiusi e l'unica musica che si potrà ascoltare sarà quella dei karaoke cinesi. Questo crea l'ennesima difficoltà con gli ideogrammi. Ma quando avrete sentito qualche pezzo made in China noterete che non capire i testi è l'ultimo dei problemi di quelle canzoni.

Cibo

Molti potrebbero pensare: "Be', dai. A me il cinese piace!" Sì, il cibo cinese cucinato per occidentali non è male. Ma se usciamo dai locali del centro e ci infiliamo in quelli delle Chinatown scopriamo un mondo ben diverso. Un mondo che per salubrità dell'ambiente e consistenza dei prodotti somiglia molto a quelle che noi chiamiamo "concerie".

Capodanno

Il Capodanno cinese non cade sempre nella stessa data. Eppure dovremo uniformarci. Pensate cosa diventeranno le vacanze natalizie senza il 31 dicembre. Quattro giorni a Natale, due alla Befana e dal 28 al 4 tutti a scuola o a lavoro. Questo aumenterà enormemente il tasso di depressione in Italia. A Napoli le controindicazioni del cambio di calendario peggioreranno ulteriormente a causa.dei botti. Mentre ora la popolazione sa che il 31 gennaio per le strade si scatena il sequel della battaglia di Verdun, non conoscere con certezza la data dell'esplosione dei botti indurrà uno stato d'ansia generale e la perdita di numerosi arti.

Complicato paradosso

Ora come ora i cinesi sono il gruppo etnico che meno si integra con la popolazione autoctona. Ma, quando i cinesi diventeranno popolazione autoctona, da chi si isoleranno?" ["post_title"]=> string(57) "Come cambierà l'Italia quando la conquisteranno i cinesi" ["post_excerpt"]=> string(0) "" ["post_status"]=> string(7) "publish" ["comment_status"]=> string(6) "closed" ["ping_status"]=> string(6) "closed" ["post_password"]=> string(0) "" ["post_name"]=> string(53) "come-cambiera-litalia-quando-la-conquisteranno-cinesi" ["to_ping"]=> string(0) "" ["pinged"]=> string(72) " https://oltreuomo.com/differenze-tra-discotecaro-e-animale-da-concerto/" ["post_modified"]=> string(19) "2019-11-26 09:54:02" ["post_modified_gmt"]=> string(19) "2019-11-26 09:54:02" ["post_content_filtered"]=> string(0) "" ["post_parent"]=> int(0) ["guid"]=> string(30) "https://oltreuomo.com/?p=11153" ["menu_order"]=> int(0) ["post_type"]=> string(4) "post" ["post_mime_type"]=> string(0) "" ["comment_count"]=> string(1) "0" ["filter"]=> string(3) "raw" } [5]=> object(WP_Post)#23158 (24) { ["ID"]=> int(10989) ["post_author"]=> string(1) "2" ["post_date"]=> string(19) "2014-07-09 14:06:23" ["post_date_gmt"]=> string(19) "2014-07-09 14:06:23" ["post_content"]=> string(3871) "

La laurea, quel pezzo di carta così ambito da tutti i giovani italiani, si rivela essere una delusione così come il primo rapporto sessuale. Nonostante sia ormai dato per scontato che il periodo che segue la laurea sia il peggiore della vita, nuove generazioni continuano a compilare tesi e tesine per brandire la tanto agognata pergamena. Nel tentativo di frenare questo inarrestabile declino vediamo oggi quali sono invece i 20 buoni motivi per procrastinare il più possibile la condizione di fuoricorso finché morte non sopraggiunga. Vai col fischio d'inizio.

01

20 buoni motivi per laurearsi il più tardi possibile

 

#1. Puoi sfruttare a vita lo sconto studenti in mensa

 

#2. Se ti laurei presto sei costretto a tornare a vivere con i tuoi, se aspetti qualche anno passi direttamente all'ospizio

 

#3. Il tuo curriculum non viene macchiato da una laurea, cosa che ti condannerebbe a non essere assunto da nessuno

 

#4. Non sarai mai costretto ad indossare una giacca ad Agosto per un colloquio

 

#5. Allunghi l'adolescenza

 

#6. Puoi sempre dichiararti studente quando ti chiedono cosa fai nella vita, dopo la laurea dovresti inventarti professioni finte tipo il blogger

 

#7. Puoi svolgere complementariamente lavori condannati dalla società - come la prostituta o la cavia umana – con la scusa che devi pagarti gli studi

 

#8. Dai una mano a Renzi perché finché non ti laurei non contribuisci ad ingrassare la massa di disoccupazione giovanile

 

#9. Se ti laureassi non potresti più goderti la fetida puzza delle aule studio

 

#10. Puoi prenderti tutto il tempo che vuoi per vivere le esperienze di vita che vorresti finissero sul tuo papiro

 

#11. Ogni anno hai un bacino di matricole da cui pescare ragazze fresche

 

#12. Ormai la laurea la prendono cani e porci, dovresti fare due più due sul valore della pergamena; tanto vale godersi la vita da studente

 

#13. Puoi zittire i professori agli esami con frasi del tipo: “Non mi contraddica, abbia rispetto per quelli più vecchi di lei”

   

#14. Puoi vantarti di essere uno dei maggiori finanziatori del sistema scolastico italiano

 

#15. Potrai beneficiare per sempre della miglior creazione di Dio: il mercoledì universitario

 

#16. Passati i quarant'anni potrai ancora essere intervistato a qualche manifestazione e affermare che lo stato non fa nulla per i giovani

 

#17. I Nonni continueranno a darti la mancia a Natale finché non ti laurei, ovvero per sempre

 

#18. Puoi fare toga party per tutta la vita

 

#19. Se sei di famiglia povera sappi che una laurea non ti aiuterà a campare

 

#20. Se sei di famiglia ricca tutti questi motivi non ti servono

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La secchiona – sia alle superiori, sia all'università, sia nella vita – è sempre relegata al ruolo dell'amica o della confidente. Spesso è considerata una figura asessuata votata unicamente allo studio e al potenziamento delle sue facoltà intellettive. Ma la secchiona è anche donna con la D maiuscola; una donna con cuore, sentimenti ed istinti primordiali da soddisfare. Perciò è necessario salvaguardare tale specie sponsorizzandone la condivisione del patrimonio genetico. Vediamo ordunque i 20 buoni motivi per uscire con una secchia.

01

20 buoni motivi per uscire con una secchiona

 

#1. Ti passa gli appunti delle lezioni

 

#2. È un ottimo investimento a lungo termine, farà un lavoro prestigioso e sarà in grado di mantenerti

 

#3. La concorrenza maschile non è così agguerrita

 

#4. Venerdì e sabato sera puoi uscire con gli amici, tanto lei è a casa a studiare

 

#5. Ti insegna l'uso corretto dei congiuntivi

 

#6. Le insegni a camminare con i tacchi

 

#7. Ti scrive la tesi di Laurea

 

#8. È un partner perfetto per sfidare a Tabù gli amici

 

#9. È così come appare senza tante finzioni

 

#10. Parlare con lei è istruttivo quanto guardarsi una stagione di Superquark

 

#11. Le sue sessioni di 38 ore di studio consecutivo si incastrano perfettamente con le tue 38 di Pro Evolution Soccer

 

#12. A Natale come regalo te la puoi cavare con un economico compendio di diritto amministrativo

 

#13. Quando non è in fase “studio matto e disperato” si trucca e si veste bene diventando figa come nei film. Purtroppo la fase studio non subisce mai interruzioni.

 

#14. Ti compila il curriculum riuscendo a non farti apparire un perfetto idiota

 

#15. Puoi tradirla adducendo spiegazioni antropologiche per giustificarti

 

#16. Ti tradirà adducendo gli stessi motivi

 

#17. Ha sempre una risposta a tutto

 

#18. Tutta la tensione accumulata nello studio viene sfogata con terribile potenza distruttiva tra le lenzuola

 

#19. Ti dice cosa rispondere alle domande di un colloquio di lavoro grazie ad un auricolare da lei progettato

 

#20.  Quando si ubriaca dopo un esame ti fa capire cosa vuol dire fare “veramente” festa

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Ecco la lista dei comportamenti durante l'aperitivo:

Amici

Vita quotidiana. Se l'amicizia fosse un film, tutti gli spettatori si addormenterebbero. I discorsi tra amici seguono sempre la solita scaletta. Generico resoconto del proprio stato d'animo, accesa discussione sul calcio, accurata visione delle foto delle più fighe tra le amiche di Facebook. Aperitivo. Lo spritz riaccende il fuoco dell'amicizia. "Ti ho mai confessato quanto ti stimo, vecchio mio?" "No, no, non te lo dico perché sono ubriaco, lo penso sul serio: io davvero non saprei come fare senza di te!" "Dai, accompagnami a pisciare."

Fidanzati

Vita quotidiana. Rimangono un po' isolati dal resto della compagnia. C'è sempre uno dei due che vorrebbe restare fuori con gli amici e l'altro che spinge per andare e imboscarsi con l'auto in zona industriale. Vince il secondo perché finire la serata bevendo birra è peggio che concluderla scopando nel parcheggio di una falegnameria. Aperitivo. Fidanzati unchained. Se ne fregano delle folla e limonano come due liceali. Ma una coppia ubriaca è anche litigiosa e poco dopo i baci si rischia di vederli giocare a "chi riesce a infilzare l'occhio dell'altro con lo stecchetto dell'oliva".

Cameriera

Vita quotidiana. Gli avventori maschi si dirigono in massa a prendere il caffè dove lavorano le cameriere più fighe. Azzardano qualche battuta per provarci un po' e se fa un sorriso ordinano anche un toast, sperando che lei dedichi loro ancora qualche attenzione. Aperitivo. Gli avventori cacciano fuori soldi come fossero un bancomat impazzito. Uno, due, sedici giri. Si sentono finalmente liberi di provarci sul serio con le cameriere e lo fanno con battute e doppi sensi che sono un attentato alla decenza.

Amici di amici

Vita quotidiana. Con gli amici di amici non si prende troppa confidenza. Uno fa qualche domanda di cortesia. L'altro risponde educatamente e rivolge a sua volta questioni generiche all'interlocutore Aperitivo. Quello non è l'amico di un tuo amico, ma è un tuo amico che ancora non sapeva di esserlo. Pacche sulle spalle come se ci si conoscesse dalle elementari e gara a chi offre più giri. Il giorno dopo si suggella l'intesa con l'amicizia su Facebook.

Compagni di corso

Vita quotidiana. E' con loro che c'è il rapporto di odio-amore, altroché le fidanzate. Siamo tutti sulla stessa barca, però se riusciamo a farne affogare un paio stiamo un po' più larghi. Il livello di antipatie e gelosie in un gruppo di compagni di corso lo fa somigliare pericolosamente ad un pranzo di Natale in famiglia. Aperitivo. Ma per fortuna c'è l'aperitivo, che quando sfocia nella sbronza più becera permette agli studenti di buttare nel cesso i piccoli dissapori individuali. A quel punto tutti si trovano uniti e solidali sulla barca a cui si accennava prima, ma stavolta fanno a gara a buttarsi fuori bordo perché il mare è arancione e sa di Aperol.

La ex

Vita quotidiana. Sto male senza di lei, ma non la chiamo, non mi umilierò. Col tempo me ne farò una ragione, intanto mi faccio quella che mi sta scrivendo. Cazzo però, che troia. Aperitivo. Quando l'ex incrocia la sua vecchia fidanzata ad un aperitivo, inizia a bere alla velocità di due bicchieri al minuto. Poi, quando ormai il cervello galleggia nel vino, le si avvicina e inizia a parlarle. Ne uscirà così umiliato che il giorno dopo i postumi della sbronza saranno l'ultimo dei suoi problemi.

Il cafone

Vita quotidiana. Quando un cafone cafoneggia, che vuoi fare? Scendere al suo livello e prenderlo a botte? Che cazzata. Aperitivo. Colluttazione. 118. Puzzle del setto nasale. Eroe.

La figa

Vita quotidiana. Provarci con una ragazza che piace sul serio non è cosa da prendere alla leggera. Ci vuole una strategia, robe da consiglio di guerra, o almeno di uno che ci sappia fare. Il risultato è che quando il corteggiatore si avvicina alla ragazza è l'imbarazzo a parlare al posto suo, mentre il due di picche arriverà direttamente a lui. Aperitivo. La figa da competizione si presenta proprio quando il ragazzo ha bevuto abbastanza da sentirsi Dio. Le si avvicina e sfodera abilità seduttive che non credeva di avere. Infatti non le ha e, a meno che anche lei non sia piena come un silos, se ne renderà conto presto." ["post_title"]=> string(59) "Come cambiano i rapporti tra le persone durante l'aperitivo" ["post_excerpt"]=> string(0) "" ["post_status"]=> string(7) "publish" ["comment_status"]=> string(6) "closed" ["ping_status"]=> string(6) "closed" ["post_password"]=> string(0) "" ["post_name"]=> string(26) "rapporti-persone-aperitivo" ["to_ping"]=> string(0) "" ["pinged"]=> string(0) "" ["post_modified"]=> string(19) "2019-11-26 09:54:35" ["post_modified_gmt"]=> string(19) "2019-11-26 09:54:35" ["post_content_filtered"]=> string(0) "" ["post_parent"]=> int(0) ["guid"]=> string(30) "https://oltreuomo.com/?p=10341" ["menu_order"]=> int(0) ["post_type"]=> string(4) "post" ["post_mime_type"]=> string(0) "" ["comment_count"]=> string(1) "0" ["filter"]=> string(3) "raw" } [8]=> object(WP_Post)#23153 (24) { ["ID"]=> int(10129) ["post_author"]=> string(1) "2" ["post_date"]=> string(19) "2014-05-20 16:11:04" ["post_date_gmt"]=> string(19) "2014-05-20 16:11:04" ["post_content"]=> string(2414) "La barba ha rotto le balle, è una moda che sembra non voglia finire mai. Per questo è necessario riportare le cose agli antichi fasti, in un tempo antico dove un uomo può rasarsi la mattina in pace senza essere considerato poco virile o fuori dal mondo. Vediamo quali sono allora i buoni motivi per uscire con un bello sbarbato. perfect_shave

20 buoni motivi per uscire con un uomo senza barba

 

#1. Ogni volta che lo baci non ti sfregi il volto

 

#2. Quando lo presenti ai tuoi non devi convincerli che non sia uno spacciatore

 

#3. Non corri il rischio che gli orecchini ti si impiglino tra la sua barba

 

#4. Non corri il rischio di trovarti i peli della barba nella pastasciutta

 

#5. Non corri il rischio che sia un Hipster

 

#6. Sembra più giovane

 

#7. Quando passeggi con lui in centro non ti scambiano per un assistente sociale

 

#8. Non ti ritrovi il lavandino cosparso di peli di barba ogni santa mattina

 

#9. Se vai ad un concerto degli Arcade Fire lo riconosci perché è l'unico senza barba

 

#10. Non corri il rischio di dover aver a che fare con colonie di piattole tra la sua barba

#11. I tuoi nipotini non si spaventano quando ti accompagna a trovarli

 

#12. La polizia stradale non vi ferma ogni cinque minuti

 

#13. Non vivi nella paura che si tenga la barba lunga perché senza sarebbe orripilante

 

#14. Puoi vederlo arrossire quando si imbarazza e prenderlo per il culo

 

#15. Quando lo baci non corri il pericolo di ritrovarti in bocca gli avanzi del pranzo

 

#16. Riesci a capire quando sorride e quando no

 

#17. Puoi dargli i bacini sulle guance

 

#18. Non corri il pericolo di soffocare perché un pelo di barba ti è andato di traverso

 

#19. A natale puoi regalargli il classico rasoio elettrico senza dover perdere giorni per pensare a cosa comprargli

 

#20. Quando gli tiri una sberla fa veramente male perché non è attutita dalla barba

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L'uomo occhialuto, altrimenti detto quattrocchi o talpa, viene sbeffeggiato fin dalla tenera età per il suo deficit visivo. Le lenti di vetro diventano così simbolo di sfiga e secchionaggine. Ma non è così. Nell'età adulta l'uomo con gli occhiali riacquista il suo meritato vigore tornando protagonista della scena sentimentale della terra. Vediamo quali sono i vantaggi di uscire con un uomo con gli occhiali.

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20 buoni motivi per uscire con un uomo con gli occhiali

#1. È alla moda

 

#2. Quando devi pettinarti puoi comodamente specchiarti sulle sue lenti

 

#3. Puoi fargli il dito medio mettendoti al suo fianco, tanto la sua vista periferica è inesistente

 

#4. Nell'intimità puoi prendergli gli occhiali e indossarli per interpretare la professoressa sexy. Comunque lui non vede un cazzo.

 

#5. Quando in inverno entrate in un locale puoi prenderlo per il culo perché gli si appannano le lenti

 

#6. Quando beve una tisana calda puoi prenderlo per il culo perché gli si appannano le lenti

 

#7. Quando vuoi prenderlo per il culo gli aliti sulle lenti

 

#8. Se hai voglia di farti quattro risate puoi mettergli gli occhiali sul pene e ridere per ore

 

#9. Se non hai voglia di farti bella basta che gli nascondi gli occhiali così non vede un cazzo

 

#10. A Natale puoi regalargli dei mini tergicristalli

#11. Se lo picchiano l'assicurazione paga di più

 

#12. Quando ti annoi ti basta rubargli gli occhiali, nasconderli in qualche pertugio della casa e goderti lo spettacolo

 

#13. Anche se è l'uomo più idiota del mondo sembrerà intelligente

 

#14. Anche se è l'uomo più intelligente del mondo sembrerà un idiota

 

#15. Puoi usare i suoi occhiali come lenti di ingrandimento

 

#16. Puoi prenderlo in giro perché si toglie gli occhiali quando qualcuno gli fa una foto

 

#17. Quando vi picchiate durante un litigio ti basterà sfilargli le lenti per renderlo innocuo e dominarlo

 

#18. Togliergli gli occhiali prima di baciarlo conferisce al tutto una certa poesia

 

#19. In estate puoi prenderlo per il culo quando indossa gli occhiali da sole sopra quelli da vista

 

#20. Puoi lanciargli dei chiodi in faccia senza timore di bucargli un occhio. Più di così che volete

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Il DSM (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) è un grande catalogo IKEA dentro cui sono  contenute tutte le possibili deviazioni del comportamento umano. Per ogni disturbo sono elencati i suoi sintomi, tanti più ne manifesti tanto più sei pazzo. Alla fine dell'elenco sintomatologico troviamo i criteri di esclusione, perché magari la tua pazzia è dovuta a un particolare farmaco, una condizione medica, o a qualcos'altro.
In quell'articolo proponevo di aggiungere l'università tra i criteri di esclusione del DSM perché chiunque l'abbia frequentata sa bene che gli studenti sono tutti matti. Ma mentre premevo il bottoncino "publish" mi sono reso conto che l'università non è l'unico catalizzatore della follia. Esiste un'altro grande enzima del durududududù, questo enzima è l'amore. Ripensate ai vostri cari amici, prima e dopo l'innamoramento. Non vi sembra che gli innamorati, corrisposti o no, siano tutti matti? Elenchiamo tutti i disturbi mentali degli innamorati per suggerire ai teorici del DSM di inserire l'appartenenza a questa categoria tra i criteri d'esclusione. innamorati

Disturbi dell'umore.

Depressione: ti va di uscire? No e a te? Nemmeno, stiamo a casa. Crisi Maniacale: vivremo felici per tutta la vita, non ci sarà mai un attimo di tristezza, faremo quintalate di bambini che accudiremo nella nostra casa grandissima.  

Disturbi della personalità.

Disturbo paranoide: quindi l'unica ragione per cui hai cambiato panificio è perché il solito era chiuso? Se lo dici tu... Disturbo Schizotipico: lo sai, il giorno che ti ho conosciuta è nata una stella che ora veglia su di noi da lassù. Disturbo Istrionico: ...e questo è l'anello che mi ha regalato sul Tamigi, questa è la sciarpa che mi ha comprato al Time Warner Center di New York, questi gli orecchini di Van Cleef And Arpels comprati a Place Vendôme, ditemi se parlo troppo, hihihihih! Disturbo Narcisistico: più mi guardo intorno e più mi convinco che siamo la coppia più bella del mondo. Disturbo Dipendente: non posso vivere senza di te. Disturbo Ossessivo-Compusivo (di personalità): la polenta va girata sempre nello stesso verso cazzo! Altrimenti fa i grumi cazzo! Se vogliamo convivere bisogna che mettiamo delle regole.

Disturbi d'ansia.

Panico: oddiogiuseppesantissimo, non so cosa regalarle per natale. Ansia Generalizzata: quanti giorni fa ti sarebbero dovute venire? Ansia sociale: come faccio a venire a pranzo dai tuoi e guardare in faccia tuo padre sapendo che con le parole "venire" e "faccia" potrei costruire una frase che lo farebbe inorridire?  

Schizofrenia - sintomi.

Eloquio disorganizzato: puccipucci cip cip amore amore amore bacio baciotto. Allucinazione uditive: sento gli uccellini cantare. Alogia: ti amo.   Disturbo cronico fittizio: mi fa male qui. Mi dai un bacio?" ["post_title"]=> string(41) "Tutti i disturbi mentali degli innamorati" ["post_excerpt"]=> string(0) "" ["post_status"]=> string(7) "publish" ["comment_status"]=> string(6) "closed" ["ping_status"]=> string(6) "closed" ["post_password"]=> string(0) "" ["post_name"]=> string(39) "tutti-disturbi-mentali-degli-innamorati" ["to_ping"]=> string(0) "" ["pinged"]=> string(74) " https://oltreuomo.com/tutti-disturbi-mentali-degli-studenti-universitari/" ["post_modified"]=> string(19) "2019-11-26 09:53:28" ["post_modified_gmt"]=> string(19) "2019-11-26 09:53:28" ["post_content_filtered"]=> string(0) "" ["post_parent"]=> int(0) ["guid"]=> string(30) "https://oltreuomo.com/?p=12153" ["menu_order"]=> int(0) ["post_type"]=> string(4) "post" ["post_mime_type"]=> string(0) "" ["comment_count"]=> string(1) "1" ["filter"]=> string(3) "raw" } ["comment_count"]=> int(0) ["current_comment"]=> int(-1) ["found_posts"]=> int(209) ["max_num_pages"]=> int(21) ["max_num_comment_pages"]=> int(0) ["is_single"]=> bool(false) ["is_preview"]=> bool(false) ["is_page"]=> bool(false) ["is_archive"]=> bool(false) ["is_date"]=> bool(false) ["is_year"]=> bool(false) ["is_month"]=> bool(false) ["is_day"]=> bool(false) ["is_time"]=> bool(false) ["is_author"]=> bool(false) ["is_category"]=> bool(false) ["is_tag"]=> bool(false) ["is_tax"]=> bool(false) ["is_search"]=> bool(true) ["is_feed"]=> bool(false) ["is_comment_feed"]=> bool(false) ["is_trackback"]=> bool(false) ["is_home"]=> bool(false) ["is_privacy_policy"]=> bool(false) ["is_404"]=> bool(false) ["is_embed"]=> bool(false) ["is_paged"]=> bool(true) ["is_admin"]=> bool(false) ["is_attachment"]=> bool(false) ["is_singular"]=> bool(false) ["is_robots"]=> bool(false) ["is_favicon"]=> bool(false) ["is_posts_page"]=> bool(false) ["is_post_type_archive"]=> bool(false) ["query_vars_hash":"WP_Query":private]=> string(32) "1c1c81bfdfc3c26c50de60b522656198" ["query_vars_changed":"WP_Query":private]=> bool(false) ["thumbnails_cached"]=> bool(false) ["allow_query_attachment_by_filename":protected]=> bool(false) ["stopwords":"WP_Query":private]=> array(45) { [0]=> string(2) "su" [1]=> string(2) "un" [2]=> string(3) "uno" [3]=> string(3) "una" [4]=> string(4) "sono" [5]=> string(5) "siete" [6]=> string(4) "come" [7]=> string(4) "alle" [8]=> string(4) "allo" [9]=> string(4) "alla" [10]=> string(6) "essere" [11]=> string(2) "di" [12]=> string(2) "da" [13]=> string(3) "per" [14]=> string(2) "in" [15]=> string(3) "con" [16]=> string(3) "per" [17]=> string(3) "tra" [18]=> string(3) "fra" [19]=> string(4) "come" [20]=> string(2) "è" [21]=> string(4) "egli" [22]=> string(4) "ella" [23]=> string(4) "essi" [24]=> string(4) "loro" [25]=> string(2) "il" [26]=> string(2) "al" [27]=> string(2) "le" [28]=> string(2) "lo" [29]=> string(6) "oppure" [30]=> string(6) "questo" [31]=> string(6) "quello" [32]=> string(6) "queste" [33]=> string(6) "questi" [34]=> string(6) "quelli" [35]=> string(6) "quelle" [36]=> string(1) "a" [37]=> string(3) "era" [38]=> string(3) "eri" [39]=> string(5) "erano" [40]=> string(4) "cosa" [41]=> string(6) "quando" [42]=> string(4) "dove" [43]=> string(3) "chi" [44]=> string(3) "www" } ["compat_fields":"WP_Query":private]=> array(2) { [0]=> string(15) "query_vars_hash" [1]=> string(18) "query_vars_changed" } ["compat_methods":"WP_Query":private]=> array(2) { [0]=> string(16) "init_query_flags" [1]=> string(15) "parse_tax_query" } }