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BTS: 10 curiostà sul fenomeno del Kpop

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Foto: Wikipedia

Hanno spopolato nel web e sono arrivati fino a noi dal Sud Corea. I BTS sono una boy band formatasi nel 2013 a Seul. Bangtan Sonyeondan è il loro nome e significa “boy scout a prova di proiettile” e hanno un agguerrito fan club l’army, un vero esercito di fans.

I membri sono 7 e Kim Nam-joon è il rapper leader del gruppo. Accanto a lui il compositore e cantante Kim Seok-jin, in arte Jin e il rapper Min Yoon-gi, meglio noto come Suga. ci sono poi il cantante ballerino Park Jimin, Kim Tae-hyung famoso come V e Jeon Jung-kook.

La catena di successi parte nel 2013 con l’album “2 Cool 4 Skool”. Ecco 10 curiosità sulla band che forse non conoscevi.

BTS – La convivenza

Vivono insieme, per rafforzare i loro rapporti e creare intesa. Con la carriera hanno cambiato più di un alloggio.

All’inizio vivevano in una sola stanza tutti e sette, ora abitano in un appartamento di lusso a Seul, in centro.

Non tutti sapevano ballare

Hanno lavorato per affrontare le coreografie scritte da Son Sungdeuk. Per Jin e Kim imparare a ballare è stato davvero un’impresa.

Anche Park Jimin che ha un diploma in danza contemporanea e moderna ha avuto forti problemi all’inizio.

Non tutte le famiglie approvavano

I genitori di Suga erano contrari alla carriera e per anni hanno distrutto testi e spartiti del figlio.

Quando a 17 anni Suga ha cominciato a lavorare in uno studio e a scrivere più liberamente, un provino lo portò a far parte della boy band.

Anche J-Hope ha dovuto combattere contro il padre che per anni non era contento del fatto che il figlio fosse un ballerino.

Non tutti hanno uno pseudonimo

Il leader Kim usa lo pseudonimo di Rap Monster per la sua capacità con le rime, Suga per la dolcezza, Kim Tae-hyung semplicemente ha scelto V perché è il quinto nella band.

Jung Ho-seok si è limitato ad aggiungere il finale “pe” al suo nome per un gioco di parole, mentre Jin ha preferito l’abbreviazione.

Jimin e Jung-kook hanno scelto i loro nomi, ma hanno rischiato di chiamarsi uno “Young Kid” e l’altro “Seagull”.

La svolta di immagine

L’immagine dei BTS è passata dai cattivi ragazzi dell’esordio all’attuale, in cui parlano dei problemi dei loro coetanei.

Accanto alle canzoni di amore sono trattati temi di attualità come bullismo, salute mentale e consumismo.

Potevano essere solo 6

Park Jimin ha rischiato di essere allontanato 8 volte della band, ma a salvarlo è stato V, suo ex compagno di scuola e grande amico.

J-Hope prima del debutto discografico ha lasciato la band per un po’, ma RM lo ha convinto a tornare.

Thirdonefromtheleft

Jin è stato scoperto da un talent scout della Big Hit Entertainment, semplicemente perché era troppo bello.

Quando è apparso alla tv per i Billboard Music Awards 2017 è esploso l’hashtag #ThirdOneFromTheLeft, il terzo da sinistra.

La campagna “Love Myself”

L’impegno sociale contraddistingue i BTS, che con all’UNICEF nel 2017 hanno lanciato la campagna “Love Myself” per proteggere i bambini da violenza sessuale, bullismo e abusi.

BTS Boyband, cultura ed economia

Lo 0,3 % del PIL coreano è dovuto ai BTS e la loro capacità di diffondere la cultura coreana nel mondo è incredibile.

Il 24 ottobre 2018 hanno ricevuto l’Ordine al Merito Culturale dal Presidente della Corea del Sud.

Likes da record assoluto

In 35 minuti la canzone “Life Goes On” del loro ultimo album ha raggiunto un milione di like su YouTube.

Sono la band più seguita su Twitter superando gli One Direction.

Band of the year 2020

Il Time premia annualmente l’Entertainer of the Year. Nel 2020 i BTS si sono aggiudicati il titolo, sia per il successo che per il messaggio di gentilezza, condivisione e accettazione di sé.

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