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Perché con alcune persone litighiamo e con altre no

Ogni giorno mi pongo una domanda a cui non so rispondere e ogni giorno decido che condividerò con voi la risposta. Il fatto che vi interessi o meno è un fatto secondario. Ieri ad esempio mi sono chiesto perché con alcune persone litighiamo e con altre lasciamo perdere. Magari abbiamo subito sempre lo stesso sgarbo, ma solo con alcuni ci scontriamo.

Le ricerche sociologiche dell’Oltreuomo stanno raccogliendo efficacemente tutto lo scibile umano. E a differenza di Wikipedia sono anche affidabili perché a scrivere stronzate siamo solo in tre e non milioni di utenti che si divertono a inventare guerre mai avvenute o modificare formule matematiche. Ma non sempre ci si può affidare ai test e alla statistica. A volte bisogna anche ragionare e mettere in moto la testa. Per questo per rispondere alla domanda di oggi sono andato in biblioteca, ho individuato il tizio che stava studiando dal libro più grosso e gli ho chiesto di mettersi a pensare alla mia domanda. Ecco come mi ha risposto.

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Perché con alcune persone litighiamo e con altre no

 

#1. Forza bruta

“Guarda Agostino, io credo che nessuno sia disposto a litigare con un energumeno che potrebbe asfaltarti il setto nasale a cazzotti. Una volta un’auto di fronte a me ha inchiodato di botto e io l’ho tamponata. Guidava un palestrato e sinceramente non me la sono sentita di dirgli ‘coglione!’, perché mi avrebbe fatto a pezzi.”

“Quindi vince sempre il più forte, caro amico studioso?”

“No, affatto. Vinco io che gli ho fatto firmare una constatazione amichevole fasulla dicendogli che era un’entrata gratis ad una festa in discoteca. Però non ho potuto insultarlo…”

#2. Carattere

“Ok, amico studioso. Ma una persona di intelletto come te non può ridurre tutto a una mera questione di muscoli. Cerca di far lavorare di più la tua zuccotta.”

“Hai ragione. C’è anche il carattere.”

“Già meglio. Stupiscimi.”

“Alcune persone si ritengono molto buone. ‘Sono troppo buono. Dovrei incazzarmi di più.’ dicono. Balle. Sono dei vigliacchi. Non se la prendono con gli altri perché hanno paura del confronto. Poi magari fanno i gradassi con gli sfigati, quelli che non possono rispondere per le rime perché fanno parte di categorie disagiate, tipo i sordomuti o gli interisti.”

“È vero. Tifo Inter e tutti se la prendono con me. Però io non rispondo mai perché sono troppo buono per incazzarmi.”

“Appunto.”

#3. Affetto

“Però dai, non può essere che sia tutta una questione di vigliaccheria. Tu dipingi l’umanità a tinte troppo fosche. Sii più positivo, ci leggono anche dei fan di Jovanotti.”

“Ah…ok…mmmh…non mi viene in mente niente.”

“Hai una fidanzata?”

“No. Una sorella, se vuoi.”

“Non hai capito. Non è per me, ma per il post. Chiamala e chiedile perché litiga più con il suo ragazzo che con te.”

“Immagino perché scopano.”

“Fai rispondere lei, ti prego.”

*** Il ragazzo studioso rimane qualche minuto al telefono ***

“Ha risposto.”

“Dimmi.”

“Dice che litiga con le persone a cui tiene perché litigare è un modo per chiarire i rapporti, sciogliere i nodi e andare avanti più forti di prima. Io le ho detto che non credo che il suo ragazzo ne sia uscito rafforzato la volta in cui lei gli ha preso a unghiate la faccia dopo aver visto le foto che aveva nel telefono. Mi urlato ‘Stronzo!’ e ha riattaccato.”

“Ci sta. Sei un po’ un coglione tu. Invece il suo ragionamento fila, senza dubbio. Però mi rimane ancora una perplessità.”

“E a me due capitoli da studiare.”

“Va be’. Però rispondimi a questo: a volte lasciamo correre anche con le persone a cui teniamo, non solo con gli sconosciuti. Cioè, capita che sia vero il contrario. Io litigo con uno che non conosco e lascio perdere con chi conosco.”

#4. Capacità intellettive

“Sarà rabbia repressa.”

“Basta con queste spiegazioni negative.”

“Allora senti, secondo me è così. Certe volte non importa che sgarbo ti hanno fatto, non importa quanto tieni alla persona con cui vuoi litigare e neanche quanto male ti può fare un suo calcio sui denti. Semplicemente decidi di lasciar perdere perché sai di avere di fronte un rincoglionito che anche a parlarci tre ore non capirà mai di essere in torto. Tipo, tu adesso mi stai facendo davvero perdere un sacco di tempo con le tue domande del cazzo. Eppure penso sia più utile continuare a dare risposte stupide a questioni stupide piuttosto che arrabbiarmi con te.”

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