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Definirsi indipendenti è da sfigati

Il mio disagio è cominciato ieri quando mi sono imbattuto nell’annuncio pubblicitario di una fonderia tipografica indipendente. Adesso, spiegatemi che cazzo vuol dire che una fonderia tipografica è indipendente? Forse non dichiarano l’IVA? Quando creano un nuovo font lo rendono disponibile solo per Bing? Per le curve della ‘B’ si ispirano al culo di Winona Ryder invece che alle tette di Scarlett Johansson?

E non sono gli unici a definirsi così. La percentuale delle attività, persone e istituzioni che si dichiarano indipendenti aumenta con la stessa velocità con cui la disoccupazione giovanile divora il futuro degli under 35. Sì, siamo la prima generazione in cui sono i giovani a passare le giornate davanti ai cantieri stradali mentre gli umarell ci lavorano.

Lavori stradali

Veramente non capisco. Indipendente da cosa? Perché se vi siete prodotti il disco da soli vuol dire che come minimo dipendete da vostro padre che adesso vorrebbe tornare dal se stesso di venti anni fa e prenderlo a calci sui coglioni per avervi regalato una fender per il vostro decimo compleanno anziché l’allegro chirurgo. Oppure siete indipendenti dal pubblico. Avete pagato una casa editrice del vostro rione per stamparvi un libro di poesie, ‘Gargarismi di una puttana stanca’, al solo scopo leggerlo alle tipelle che rimorchiate alle feste del PD sciorinando frasi dei Modena City Ramblers e offrendo dimetriltriptamina.

Ma veramente credete che l’aggettivo indipendente costituisca un alibi efficacie per giustificare il fallimento dei vostri progetti. Allora perdoniamo anche l’agghiacciante recitazione di Sara Tommasi solo perché probabilmente era strafatta di chetamina e buttiamo nel cesso Sasha Gray perché è troppo accademica.

Vasco Brondi XL

XL di Repubblica è fallita prima del cantautore indipendente Vasco Brondi

Facciamo così, non esiste la ‘nicchia’ privata del vostro talento. Perché qualsiasi idea, per quanto demente possa essere, ha un bacino di seguaci che potenzialmente supera lo share dell’ultimo miss Italia o di un discorso della Boldrini.

Adesso chiamo Maria De Filippi e gli propongo di cambiare il titolo ‘Amici’ in ‘Talenti indipendenti’ e di mandare a casa Garrison Rochelle che le coreografie le facciamo gestire agli Uochi Toki.

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