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Come i migliori telecronisti descriverebbero la tua vita sessuale

Calcio e gnocca. Bene, ora che ho la vostra gentile attenzione, vorrei affrontare due argomenti spesso marginalizzati dalla nostra società, ovvero il calcio e la gnocca. Nonostante i pareri dei soliti radical chic, si tratta di un binomio che tutti vorremmo  accompagnasse la nostra vita. Non intendo interpretare banalmente la strategia seduttiva maschile come una partita di calcio. Molti prima di me hanno già conseguito brillanti risultati in questo campo di studio, e si deve a loro la teoria unificata del bomber. Quando parlo di calcio, mi riferisco alla sua aura di spettacolarità generata da vari fattori, in particolare dalla telecronaca. E quando parlo di gnocca, scusate la tautologia, intendo la gnocca. La tesi di fondo è questa: l’ars oratoria dei più noti telecronisti, i cantori epici del nostro tempo, sarebbe un sottofondo stupendo per le nostre perfomances sessuali. Pertanto immaginatevi intenti a farlo sotto l’occhio vigile di alcuni personaggi e dei loro commenti che andremo ad analizzare:

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1-Raffaele Auriemma.

“Si gonfia la rete! Si gonfia la rete! Matador! Matador!” Non c’è nulla di meglio del pathos partenopeo come ode a un orgasmo ben riuscito. Pregevoli gli accostamenti vagina-rete e donna-toro

 

2- Sandro Piccinini.

“Proprio lui incredibile!” Il maestro qui sta sottolineando, più che il coito in sé, la difficoltà dell’impresa del corteggiamento. Cioè che proprio lei l’abbia data a te

“Attenzione tutto solo!”, componimento intimista, più consono per trastulli in bagno

“Sciabolata nel mucchio”, raffinata allusione al colpo di affondo in una gang bang

 

3- Tiziano Crudeli

“Riccardino l’ha messa! Ed è gol! Godo come un riccio!” Uno stile molto concreto, senza fronzoli o simbolismi, quello del Tiz. L’io poetico penetra l’essenza del gesto e partecipa all’esperienza estatica

 

4- Carlo Pellegatti

“Morbido come una mousse al cioccolato” il Bardo immortale del pallone si accinge a descrivere i preliminari

“Freddo e spietato come il veleno di un cobra!” usato per i gol da rapinatore d’area (si veda la voce Jon Dahl Tomasson), denota qui un atto sì intenso, ma troppo rapido

 

5 – Caressa-Bergomi

C: “Esce tra gli applausi, come ti è sembrato Beppe?

B: “Una grande prestazione. Spirito di sacrificio premiato con un gol. E’ giovane, ha talento, ha solo bisogno di continuità”

A rapporto concluso, il dialogo ti immerge in uno stadio gremito di tifosi talmente adrenalinico che vorresti correre dai vicini in stile “sotto la curva”. Ancora più d’effetto se lo fai a Berlino.

 

6 – Pierluigi Pardo

“McCulloch!” componimento ermetico, ispirato a un calciatore vissuto secondo la leggenda nel tardo Pes 2009

 

7- Josè Altafini, intellettuale militante con Pardo prima che quest’ultimo, tentato dall’elitè accademica del Tiki Taka, lo rinnegasse, accecato dalla bramosia di lussuria e potere

“Un gollasssso amisci”. oltre a elogiare il compimento della missione, crea un’atmosfera conviviale, solare, quasi fraterna. Versione più contenuta del “Gooooo…l” con o periodico di qualunque brasiliano dotato di corde vocali.

 

8- Maurizio Compagnoni

“Rrrete, rrrete, rrrete!” Un mix di allitterazione e anafora che richiama l’impeto dell’alferiano “volli volli”

 

9- Massimo Marianella

“Drogbaaaaa! Ancora una volta! Meravigliosamente Drogba!” in questo verso il poeta esprime la ripetuta infedeltà della donna che sembra prediligere una sessualità multietnica. A meno che siate Drogba, in quel caso complimenti.

 

Tutto questo per dire, con le parole del filosofo Roland Barthes, che il racconto è come la vita. E se nella tua il sesso è poco, non vuol dire che tu non abbia nulla da raccontare. Solo che saranno in pochi ad ascoltarti.

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