Lo spazio dei lettori

Pontifex: il sito internet di cattolici oltranzisti

Pontifex - blogDa buon lettore perdigiorno dell’Oltreuomo (come recita la didascalia che sovente mi accompagna) ho un sacco di tempo libero. Ma proprio un sacco, credetemi. Così, oltre alle solite e noiosissime vicende culturali che accompagnano la giornata del lettore medio dell’Oltreuomo (cazzeggiare in internet, vedere vecchie puntate di Twin Peaks, bere caffè e parlar male dei libri di David Foster Wallace), riesco a ritagliarmi anche dei pomeriggi liberi da dedicare a una delle mie attività preferite: accompagnare mia nonna a fare la spesa. Vorrei precisare che mia nonna è una persona dignitosissima, con la testa lucida e la memoria da elefante. Caratteristiche che esercita soprattutto in ambito commerciale, non facendosi scappare un solo aumento di prezzo («Andrea, in quel supermercato la candeggina Ace costa venti centesimi in meno, lo so!»).

(com’erano belle le pubblicità anni’80! Con i doppiaggi fuori sincro, le onomatopee di italica memoria, i fiori un po’ ovunque, dai vestiti alle tovaglie…)

Accompagnare mia nonna a fare la spesa è una specie di rito catartico. Un’immersione non soltanto nel passato della mia famiglia, quanto più nei cambiamenti di un mondo intero. Un mondo nuovo e “modernizzato” che mia nonna, abituata ai piccoli negozietti di paese e ai mercati cittadini, si trova a scoprire nei grandi agglomerati dei centri commerciali, negli svincoli autostradali, nelle inutili, sovrabbondanti, insensate rotonde. Inutile dire che la scusa di fare la spesa è in realtà l’occasione per vedere le “novità” del mondo circostante. Confrontandole con ciò che era il suo ricordo. Il ricordo di luoghi che una volta non erano cementificazione massificata, bensì “tutta campagna”. Luoghi che, seguendo l’immaginario collettivo del lettore medio dell’Oltreuomo, potrebbero essere così riassunti dalle sagge parole di Don Buro:

(qui vediamo Chrstian De Sica nell’interpretazione di Don Buro in Vacanze in America, interpretazione che gli è valsa l’Oscar al miglior attore protagonista nell’edizione del 1984 davanti a Robert Duvall. Per altro, secondo me quello alla destra di De Sica è Jimmy il Fenomeno)

In ogni caso, i pomeriggi passati a fare la spesa con la nonna diventano occasione non soltanto per il più classico degli amarcord, bensì per riflessioni di ogni genere. Dalla politica all’educazione dei giovani. Dalle relazioni sentimentali al lavoro. Dagli effetti benefici della segale alla religione. Già, la religione, appunto. Perché c’è un argomento su cui mia nonna (come, credo, il novantanove percento delle nonne) non scenderà mai a compromessi: la religione cattolica. Lungi dall’essere bigotta, mia nonna non vede certo di buon occhio il fatto di avere un nipote ateo. E così, dopo il deciso rifiuto a ricevere in regalo per il mio trentesimo compleanno un crocefisso («Sai, Andrea, dato che non ne hai nemmeno uno in casa, vorrei regalartelo io…», «Nonna, ti voglio bene, ti amo, ti adoro, ma…NO!»), la presa di coscienza che sì, che avevo sostituito all’interno dell’auto il canonico rosario bianco (in stile: “non correre, pensa a noi!”) con l’effige di una falce e martello di sovietica memoria, non ha propriamente creato un clima disteso tra me e la mia progenitrice. La quale, per una decina di minuti buoni, mi ha tenuto il muso come una bambina arrabbiata.

Detto questo, c’erano molti modi per far tornare il sorriso sulle labbra a mia nonna. Se il più divertente sarebbe stato di certo quello di raccontarle la barzelletta del prete sospeso a divinis per violenza sessuale aggravata ai danni di una suora che si propone di ospitare nella sua comunità un miliardario ex presidente del consiglio condannato per evasione fiscale e in procinto di esserlo anche per sfruttamento della prostituzione minorile (ah no, questa è cronaca!);

(in questa clip possiamo vedere il sobrio anatema lanciato da padre Fedele Bisceglia alla suora da lui ripetutamente violentata; rea di averlo denunciato. A seguire il commento di Giuseppe Simone: «Monella! Monella! Monella!»)

il più “dissacrante” era certamente quello di parlarle un po’ di Pontifex, il sito internet di cattolici oltranzisti che, per diversi anni, ha riempito noiose e fredde serate invernali a gruppi di simpatici perdigiorno (lettori dell’Oltreuomo docet) i quali non volevano nient’altro che farsi qualche sana risata. Per chi non conoscesse i contenuti di Pontifex, una breve ricerca online svelerà l’arcano. A tutti gli altri non serve ricordare le assurde e medievali teorie dei curatori del sito stesso; personaggi “vagamente” intolleranti, xenofobi, razzisti, oltranzisti (capaci di inimicarsi anche Papa Bergoglio, il Papa buono sponsorizzato dalla Franziskaner che risponde a più lettere che Maria De Filippi) e chi più ne ha più ne metta. Insomma, delle vere e proprie maledizioni per la società moderna (a pari merito con le rotonde, beninteso) con, però, un indubbio pregio: la capacità di creare dei titoli di un’ilarità pressoché insuperabile e insuperata. Ecco quindi, nonna mia e cari lettori, i dieci migliori titoli di Pontifex (con, tra parentesi, i miei personali e spassionati commenti, la cui ironia non è certamente ai livelli dell’originale):

– «Ma questi autori televisivi sono il diavolo fatto tv? Ed il cinema, come può permettere un Nanni Moretti che sodomizza una attrice bionda che rappresenta il segreto proibito degli uomini?» (Anche tu, Nanni, entrare così “a freddo” nella Ferrari in Caos Calmo…non si fa!)

– «Alla luce dei fatti, senza stilare classifiche, Vendola pecca molto di più di Berlusconi! E adesso chi avvisa Silvio che non è il peccatore n° 1? » (Io il numero di telefono di Silvio non ce l’ho, ma qualche escort barese ce l’ha di sicuro, adesso provo a reperirlo)

– «E la Madonna Nera di Czestochowa salvò l’Europa dall’invasione sovietica.» (Assieme alla marmotta che confezionava la cioccolata)

– «Berlusconi e Aznavour cantano dalla terrazza del duomo di Milano offrendo uno spettacolo indecente e facendo uso profano di un edificio sacro. E intanto non pochi vescovi tacciono. » (Si vede che gli ingaggi sulle navi da crociera erano finiti)

– «Psichiatra: omosessuali anormali. Cause organiche all’origine della loro situazione.» (Punturina?)

– «L’oscurantismo sessantottino e la diffusione di Satana. » (E io che pensavo fosse tutta colpa di Andreotti!)

– «Baccanali di Capodanno: come vincere la droga? Strumento demoniaco per scardinare virtù e santità.» (Si può vincere la droga? Che tipo di concorso è? Come si partecipa?)

– «Fiorello: quanto è costato Benigni? Sei cattolico? Sei bisessuale?» (“Sono cattolico, apostolico, decaffeinato!” cit.)

– «Esorcismi, messe di guarigione, preghiere di liberazione, imposizioni delle mani. Come smascherare gli imbroglioni. » (In poche parole: se vedi uno vestito come il Mago Oronzo, scappa!)

– «La verità sulle Crociate. Tipica tematica usata dai miscredenti per denigrare la chiesa.» (Amico mio, la chiesa si denigra già abbastanza da sé, non serve mica il revisionismo sulle Crociate…)

Sfortunatamente lo tsunami di critiche piovuto addosso a Pontifex ha fatto sì che il sito venisse chiuso e riaperto in continuazione. A un ritmo pari a quello della porticina d’ingresso di un micetto malaticcio. (che carini che sono i micetti! Alzano sempre la soglia di attenzione nella lettura di un articolo online…quindi, eccone un po’: http://www.youtube.com/watch?v=o3Am-fxJW-w)

Peccato che di tutte le assurde teorizzazioni dei curatori di Pontifex ci restino soltanto dei titoli tanto ilari quanto assurdi. Titoli che, come nella Biblioteca di Babele di Borges, hanno la capacità di evocare in noi aspettative fantasmagoriche, le quali ci mettono di fronte alla (non così) barbarica evidenza che «cercare un senso [nei titoli di Pontifex] è come cercare un senso nei sogni o nelle linee caotiche della mano». Detto questo, lascio a voi l’ardua opera di decifrare ciò che potesse celarsi dietro sì tanta esibizione di cultura giornalistica. Cultura che, dalla notte dei tempi, è sempre asservita alle più nefaste e becere propaggini della stupidità umana. La quale, come insegnano (involontariamente) i curatori di Pontfex, dovrebbe essere necessaria all’uomo medio per comprendere dove e come decidere di riempire la sua zucca (spesso vuota). Lasciando che i fanatismi vadano dove diavolo vogliono, purché non alloggino nelle pieghe interstiziali della nostra esistenza.

Per concludere, nonna mia e cari lettori, vi lascio con una video-citazione che, seppur abusata, riassume tutti gli auguri, leggermente in ritardo lo ammetto, che mi sento di rivolgere al nostro caro ex-ex presidente del consiglio

In questa clip vediamo un giovanissimo Roberto Benigni, agghindato dalla sorella ubriaca della costumista utilizzata da Emir Kusturica in Underground, reagire alla premonizione, in puro stile Twin Peaks, di un futuro in cui avrebbe massacrato la Divina Commedia, la Costituzione Italiana e controllato la prostata a Pippo Baudo

Pontifex

Andrea Gratton

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