Cinema e TV

7 grandissimi insegnamenti che ci ha lasciato Dawson’s Creek

Tutti abbiamo avuto qualcuno che ci ha insegnato delle cose importanti sulla vita. Ad esempio, chi aveva il cervello ancora deformabile all’inizio degli anni duemila ha imparato molto da Dawsons’s Creek. Era un telefilm dai discutibili meriti artistici, che però nascondeva grandissimi insegnamenti. Un po’ come il Vangelo, che come libro magari fa cagare, però contiene un sacco di pillole di saggezza. Allora ho pensato di riassumere le dritte più importanti che ci ha dato Dawson’s Creek, perché magari ce le siamo dimenticate (ci si dimentica sempre le cose più importanti) e avercele a portata di mano è sempre utile. Anche perché l’alternativa sarebbe rivedersi tutte le puntate.

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10 grandissimi insegnamenti che ci ha lasciato Dawson’s Creek

 

#1. Jen

Jen era la zoccoletta biondina che viveva con la nonna vicino a casa di Dawson. Aveva gli ormoni a mille e andava più o meno con tutti. Gli sceneggiatori l’hanno lasciata fare. “Vai, Jen, dalla a questo!” “E anche a quello, Jen! Dalla anche a quello!” “Ma sì, divertiti! Solo ricordati di usare le precauzioni!” E invece… Invece Jen si fa lasciare incinta. E gli sceneggiatori lì si arrabbiano sul serio e…bam! La fanno morire di una malattia terribile. Il messaggio è chiaro: Troieggia quanto vuoi, ma sii responsabile verso te e gli altri. Altrimenti muori.

#2. La madre di Dawson

Un personaggio che mi piace moltissimo. E’ la giornalista di una tv locale, lavoro già di per sé deprimente che anestetizza facendosi un collega. Il marito la becca. Si lasciano, si riprendono, si lasciano. Il figlio ipersensibile la odia. Poi si rimette col marito. Fanno ‘sta mossa rischiosissima di avere una bambina in tarda età. Grazie a dio nasce sana. Il marito muore. Lei si risposa. Morale: Se sei stata così tosta da ritagliarti un posto nel difficile mondo del giornalismo, un modo per tirarti fuori dai guai lo trovi sempre.

#3. Pacey

Di Pacey Witter ci interessa soprattutto il percorso sentimentale da vero bomber. Prima si fa la sua professoressa (+150 punti). Poi una psicolabile (+50 punti). Infine l’ex del suo migliore amico (+100 punti), che magari non era la più figa delle tre ma sul lungo periodo dà più garanzie di una MILF  o una matta. Pacey ovviamente è quello che vince la serie e il suo insegnamento riguarda il destino. Solo pochi sono destinati a essere baciati da bravura, furbizia e fortuna. E se a 16 anni non andavi con la tua prof, non sei uno di loro.

#4. La nonna di Jen

L’acidissima nonna di Jen che passa le sue giornate a cucinare torte e sputtanare la nipote. Il personaggio poi ha un’evoluzione positiva. A un certo punto spende tutti i risparmi che tiene in posta per far studiare la nipote. Bella cazzata visto che Jen muore subito dopo. Insegnamento: Se sei una persona cattiva il minimo che ti può capitare è perdere tutta la pensione facendo laureare una moribonda.

#5. Joey

Un colino che trattiene solo le peggio sfighe. La madre muore, il padre è al gabbio per spaccio di marijuana (un vero bad boy il padre di Joey) e lei deve crescere il figlio che sua sorella ha avuto con un nero (che di per sé non è un problema, ma nei paesi piccoli si sa cosa si pensa dell’interracial). In tutto questo Joey rimane una persona bellissima e quando smette di zerbinarsi per Dawson diventa la ragazza di Pacey il bomber. La serie si conclude con un lieto fine, ma noi sappiamo che non è così. Perché a telecamere spente Joey si sposa con uno di Scientology, si fotte anche lei la testa con la setta e infine viene scaricata. Insegnamento: Se non rimani concentrata passare da Pacey a Tom Cruise è davvero un attimo.

#6. Dawson

Dawson è quello che mi sta più sul cazzo. C’è una ragazza che di notte si intrufola in camera tua e tu cosa fai? Le parli di cinema. Dio. E poi questo montare un casino sul fatto che tua madre se la fa con un altro quando tutti – non scherzo, davvero tutti – i tuoi amici vivono disastri familiari da intervento dell’UNICEF. Dawson è un piagnone. Però tutto si spiega. Come? Basta vedere cosa vuole fare nella vita. Il creativo. Morale: Dai, non giustificarti con la sensibilità artistica, il cinema, l’emotività da dodicenne. Ammettilo e basta: sei una checca.

#7. Capeside

Che è il tristissimo paesino della provincia americana in cui si svolge buona parte del telefilm. Il tasso di drammi esistenziali a Capeside è altissimo considerata la scarsa popolazione. Padri violenti, tradimenti da soap opera, orfani, epidemie di malattie mortali, velleità, poliziotti gay repressi, incendi, alcolismo. L’insegnamento l’avrete già capito. La provincia è pericolosa quanto la città, ma ci si annoia di più.

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