Scuola

I tipi di professore universitario che ci hanno interrogato agli esami

Chi ha fatto o sta facendo l’università conosce bene quella figura a metà tra il vero e il mitologico rappresentata dal professore universitario.

Ne esistono di varie tipologie, più o meno grottesche.

Oggi elencheremo le principali. O meglio, quelle in cui mi sono imbattuto durante il mio percorso di studi.

professore universitario

Il pervertito.

È quello che dice alla ragazza scollata “signorina, così mi distrae” e se ci sono i presupposti la porta a letto, la mette incinta e ne fa la sua assistente.

Il vecchio.

Ormai non ha più niente da dare né da chiedere alla vita accademica ma rimane ancorato alla cattedra per non dover vivere a casa con sua moglie. La facoltà gli dedicherà la biblioteca una volta morto, ma la targa in marmo è già pronta dal 2002.

L’insicuro.

Si trova lì perché l’ansia d’esame l’ha fatto preparare perfettamente su tutte le materie. Però, quando vi interroga non si azzarda a contraddirvi per paura di vere torto. In sostanza è quel prof con cui basta parlare per prendere 30.

La coguar.

È finita lì perché se la faceva con il pervertito che però è morto prima di lei a causa dei 47 anni di differenza. Ti seduce prima di lasciarti lì con un misero 18 tra le gambe.

Poker face.

Durante tutto l’orale annuisce come un tonto, al punto che tu di nascosto mandi un whatsapp a tua madre dicendole che il cero alla Madonna ha funzionato e l’esame è praticamente passato. Quando finisci ti spiega con la stessa faccia giuliva perché ti deve bocciare.

L’indifferente.

A lui non gliene frega un cazzo. Vuoi copiare? Copia. All’orale non sai dire nemmeno il nome del corso? 28, basta che non rompi i coglioni andando a ricevimento.

Il giovane.

Si fa dare del tu, si fuma le cicche con te durante la pausa nelle sue lezioni, si siede sulla cattedra e si veste come Hank Moody in Californication. Quando poi all’orale fai schifo si mortifica come un bambino a cui è esploso il palloncino.

Il formale.

Appartiene a quella ristretta cerchia di persone che crede ancora nella virtù dei formalismi. Utilizza termini desueti e se sbagli un congiuntivo ti invita ad abbandonare la sessione d’esame prima di umiliare entrambi.

Il plateale.

Gli piace fare gesti epocali. Per capirci, il rischio è quello che ti prenda in antipatia e ti metta alla gogna per educare tutta la classe. Ma il rischio è anche il contrario, che ti utilizzi come esempio di studente ligio al dovere. In entrambi i casi la tua reputazione è rovinata.

Il saccente.

All’orale cominci a parlare ma lui vuole dimostrare che ne sa più di te, quindi ti parla sopra. Praticamente stai zitto per un’ora e dopo ti mette il voto a caso.

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