Coppie

Lettera aperta alla vagina

Cara vagina, è arrivato il momento di parlarci chiaramente.

 

Lo so, non ci siamo mai frequentati tanto. Ma non è colpa mia. Anzi, io ti spesso cercata, ma tu rimanevi lì, chiusa e inaccessibile. Per questo ti scrivo una lettera, perché ci tengo a te.

Certo, è possibilissimo tu sia una misantropa, che rifugge l’uomo non in quanto individuo ma in quanto cazzo. Ma non credo. Basta leggere i nomi dei gruppi Facebook a cui sei iscritta: “Nessun cazzo ci capisce”, “Vagine sole in una valle di stronzi”, “Non abbiamo mica i denti!” Insomma, si vede che anche tu vorresti avere un rapporto più sincero con noi, ma qualcosa ti trattiene.

 

Io penso sia colpa della tua proprietaria. È lei che ci ostacola.

 

In effetti è proprio una bella dittatrice quella là. Decide come devi vestirti, come devi tagliarti i capelli e addirittura quanto puoi stare all’aria aperta. Lo so che tu vorresti aggirarti libera per il mondo ed è lei che te lo impedisce. È come se fosse gelosa del rapporto che avete e non volesse condividerti con gli altri. Dovrebbe imparare da noi uomini, che non abbiamo alcuna ansia di possesso rispetto al nostro pene, anzi, siamo ben contenti di presentarlo ad altre.

 

Non so dirti perché la tua proprietaria sia così gelosa. Probabilmente sa quanto è speciale la tua compagnia. O semplicemente è pazza (e in questo forse tu potresti darle una mano, evitando di fare i capricci una volta al mese, peraltro seguendo il ritmo delle lune, neanche fossi il Divino Otelma).

 

Sta di fatto che così non possiamo andare avanti, dobbiamo trovare una soluzione. Tu devi prendere da parte la tua proprietaria e spiegarle che è giusto voler bene a ciò che si ha, ma la felicità non è vera fin quando non è condivisa. Prima di coricarvi sussurrale che anche lei sarebbe molto più contenta se accanto a voi ci fossi io invece che un Trudy vecchio di 15 anni. O se proprio vuole possiamo tenere anche il peluche, basta ci sia spazio per tutti: tu, lei, io e il Trudy.

 

Lo so che ti sembra un’impresa impossibile, quella è davvero una testa dura. Ma ora ti insegno un trucco per metterla in riga – me lo ha insegnato proprio lei, la tua proprietaria.

 

Datevi appuntamento in un bar e dille così:

“Senti,

io ti voglio bene, sei la migliore ragazza di cui sono mai stata, e sempre lo sarai, lo so.

Però ultimamente qualcosa si è rotto. Non parlavamo più. Non mi sentivo più vicina a te – anche se fisicamente lo ero, pensa che schifo altrimenti. Non mi davi più attenzioni. E allora non so dirti come è successo, ma mi sono presa per un’altra. 

[qui piangi]

Ti giuro non volevo, ma mi piace. Lo so che lei non è meglio di te, ma mi fa sentire desiderata, amata, importante. Tu invece sembra quasi mi dia per scontata, come se dovessi rimanere con te qualsiasi cosa accada. Questo mi fa soffocare e lei

[piangi ancora]

forse vi amo entrambe! Ho bisogno di una pausa…”

 

Passate due settimane in cui non ti farai né vedere né sentire, per quanto possibile, chiamala e dille che vuoi rimanere con lei, a patto però che ti lasci più libertà. Acconsentirà, e di corsa anche. E ora che l’abbiamo zerbinata, avremo finalmente tempo per noi.

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Sesso

Lettera aperta alla vagina

Cara vagina,

ti scrivo stasera proprio perché c’è la partita della Juve e le tue controparti maschili sono di fronte alla tv – perché i maschi si dividono in juventini, interisti, ecc. ma i cazzi sono ecumenicamente senza bandiera e puntano sempre al calcio. Insomma, siamo soli io e te e spero che questo ti metta a tuo agio – no, non ti sto chiedendo di metterti a spurgare come tuo solito quando sei contenta, solo che non ti irriti se ti parlo sinceramente.

american

Ti metto di fronte alle tue responsabilità – nello specifico di fronte all’influenza che hai sulle tue proprietarie. Spesso si sente dire che gli uomini pensano col cazzo – è vero, non facciamo nulla per dissimularlo. Si chiamano rapporti di buon vicinato, ovvero: visto che con ‘sto coso a penzoloni dobbiamo starci vita natural durante, tanto vale andare d’accordo e venirci incontro, non nel senso dannunziano della locuzione, ma nel senso che a volte ci facciamo guidare da lui e altre volte lo chiudiamo in cantina. Bastone e carota, per rimanere in tema. Ma tu, tu sei proprio una stronza, perché sei piccola, anzi non-sei, essendo una cavità, eppure fai sentire la tua influenza sulle sfortunate che ti portano addosso. La fai sentire eccome.

Quante volte hai distrutto belle relazioni solo perché un tronista di provincia ti ha fatta bagnare? Quante volte ti sei intestardita a rimanere più secca della Calabria ad agosto di fronte a un ragazzo davvero innamorato della tua proprietaria? Per non parlare poi dei tuoi capricci mensili. Amica, il calendario lunare non lo usano più neppure gli indios dell’Amazzonia, perciò datti una regolata che se i commessi della Pam lavorano anche la domenica tu puoi benissimo ridurre le tue sceneggiate splatter ad un paio di episodi l’anno.

Non fraintendermi, io ti amo, ti adoro, sciocchina, e se ti sgrido è solo perché vorrei passare più tempo insieme a te. Secondo me semplicemente tu e la tua indossatrice non vi capite: lei vuole il principe azzurro e tu il cazzo nero, lei cerca l’amore e tu ti trasformi in legno, e così via. Magari c’è solo un problema di comunicazione. Vi parlate abbastanza? Vi volete bene? Passate del tempo insieme?

Allora senti, direi di fare così, da ora in poi manderai dei segnali chiari e inequivocabili. La butto lì, quando sei particolarmente ben disposta, ti metti a cantare. Magari non urlare i pezzi de Il Volo in autobus, ma prova ad emettere un fischiettio, un ritornello, qualcosa che ci faccia capire che sei di buon umore. Non servirà solo a noi per comprendere che è un ottimo momento per provarci visto che non hai altri pensieri per la cervice, ma anche alla tua proprietaria per intuire che insomma, oggi è il giorno giusto.

Perché vedi, io mi sono fatto questa idea: se un organo sessuale si coordina con il suo proprietario, i due andranno d’accordo perché capiranno subito che aria tira. Se invece l’organo sessuale e il suo proprietario si ostinano ad andare in direzioni opposte (ok, tu non lo capisci, ma per noi maschi questa immagine è particolarmente efficace) nascono le compagnie di amiche che l’8 maggio vanno a vedere i California Dream Man.

È tempo di crescere, vagina, e per crescere non intendo diventare flaccida come quella di un’ottantenne.

Con amore,

un portatore di pisello

 

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