Tipi umani

I tipi umani della sagra di paese

SagraQual è la cosa più tipica dell’estate? Dipende. Se avete meno di diciotto anni sono le ripetizioni di matematica (inteso che chi non ha mai trascorso la fine dell’estate a scialacquare lo stipendio di papà in ore di inutile ripasso trigonometrico non ha mai vissuto). Se siete un po’ più vecchi la cosa più tipica sono le aureole dei capezzoli della vostra fidanzata (o il suo camel toe) che fanno capolino nelle foto delle vostre vacanze che mette su facebook. Dove tutti commentano: STUPENDA!

In realtà la cosa più tipica dell’estate sono le sagre di paese. Quelle dove si mangia la costa o la frittura di pesce, si beve birra ignorante e si fa il karaoke o si balla il liscio.

Puntuale come la morte, l’Oltreuomo vi illustra i tipi umani della sagra.

Il membro dello staff della sagra.

Che abbia dieci o ottant’anni, il membro dello staff vi guarderà con la distaccata superiorità di chi può mangiare gratis quello che voi pagate come se foste in un cinque stelle del gambero rosso. Sono persone semplici che frequentano la parrocchia o la pro loco. Ogni membro dello staff si differenzia dagli altri per una particolarità fisica, cognitiva o storica. I più tipici sono l’obeso, l’ubriacone,  il ritardato, l’ingegnere e il bello. Nelle migliori sagre queste caratteristiche collimano in un’unica persona.

I bulli di paese.

Rozzi, chiassosi, volgari, tamarri e griffati fino al buco del culo (acquistare mutande firmate è la morte dell’anima) non sono mai stati intaccati da alcuna forma di espressione culturale. Il loro percorso di crescita interiore si è arrestato nel momento in cui hanno tolto i fermi allo scooter. Parlano di figa con lo stesso linguaggio che la gente comune utilizza dal salumiere: all’etto. Violenti e territoriali possono diventare estremamente pericolosi se vi rivolgete a loro in italiano o se battete il loro capo a calcio balilla.

Le ragazze da sagra.

Le ragazze da sagra sono cresciute leggendo Cioè e inviando lettere accorate in cui chiedono se praticare fellatio a intere squadre di calcio dopo gli allenamenti può considerasi tradimento o banalmente sesso orale. Siccome devono interagire con i bulli di paese, istintivamente non hanno sviluppato altre doti al di fuori di un’ipersessualità senza filtri. Sono come Sara Tommasi senza chetamina. Sgraziate come lei seducono l’intero comune con scollature da attacco terroristico e minigonne portate all’altezza della fronte. Sono sessualmente attratte da loro padre e cercano edipicamente  un ragazzo più vecchio.

I fidanzatini.

Nella classifica situazioni più in antitesi con il concetto di coppia, la sagra si colloca tra sfogliare l’album con le foto delle ex e pranzare con i parenti. Quindi non fate l’errore di andare a una sagra con la vostra fidanzata. A meno che non siate quelle coppie storiche che ormai vivono tranquille a casa come due mobili vecchi. Durante la cena alla sagra la vostra ragazza sarà insultata da quello delle ordinazioni perché non sa decidersi, da quello che porta le bibite perché con la borsetta occupa lo spazio dove lui dovrebbe posare il vassoio, dai bulli perché sta con voi, dalle ragazze da sagra per lo stesso motivo e insulterà voi perché durante il viaggio di ritorno i fagioli faranno effetto.

Le famiglie.

La sagra è l’habitat naturale della famiglia. Per loro è molto più che l’occasione per portare il nonno a prendere aria, il giorno del suo compleanno, senza doversi vergognare. La sagra di paese è l’opportunità pedagogica di mostrare ai propri figli le aberrazioni della vita.

– Se non studi diventi come quello – Indicando l’obeso che alterna rutti, sigarette e bicchieri di Fernet.

La compagnia di amici.

Provengono dalla città e vanno alla sagra perché oggettivamente è la cosa migliore da fare durante l’estate. Si mangia benissimo, ci si sbronza, zero etichette di vestiario o di comportamento e un potpourri di vagina agreste che non se la tira. Anzi, te la tira perché sei cittadino.

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