Un incubo chiamato shopping natalizio
Secondo le statistiche Natale è il periodo dell’anno con il più alto tasso di suicidi. Non sono però le persone sole a farlo, come si crede ingenuamente, bensì coloro che hanno troppi affetti e che a questi affetti sono costretti a comprare un regalo. Anzi, le persone sole sono le più felici; se ne stanno sul divano a mangiare patatine guardando Una Poltrona per Due versione pornografica. Tutti gli altri omuncoli che abitano l’occidente di questo cosiddetto mondo hanno invece i loro impegni, le loro responsabilità e i loro bilanci da completare, e si ritrovano perciò all’ultimo momento nel vortice demoniaco dello shopping natalizio. La giornata che più di tutte ospita questo incubo è proprio la vigilia, per questo ho deciso di scrivere una breve guida di sopravvivenza che possa aiutare a superare questa giornata campale ed arrivare al venticinque senza alimentare la popolarità dell’impiccagione.
# Fase 1: Preparati alla battaglia
Lo shopping natalizio non è un pranzo di gala; non è un’opera letteraria, un disegno, un ricamo; non lo si può fare con altrettanta eleganza, tranquillità e delicatezza, lo shopping natalizio è un atto di violenza. La mattina del 24 assicurati perciò di ingollare un’abbondante colazione con la giusta dose di proteine e carboidrati (per giusta dose si vedano gli allegati tabellari delle atlete della Germania dell’Est a Seoul ’88); avrai bisogno di tutte le tue forze per districarti nel traffico dei centri commerciali senza soccombere.
# Fase 2: Lascia a casa la compassione
A Natale non bisogna essere più buoni, i più buoni ci rimettono le penne; a Natale bisogna essere cinici e spietati. Se vuoi uscire vivo dalla guerra dello shopping devi prendere tutti i tuoi valori e il residuo di morale che ti ritrovi, metterli in un sacchetto e gettarli nel cesso. Se vuoi riuscire a comprare i regali in tempo devi essere disposto a prendere a gomitate vecchi, donne e bambini per guadagnare terreno nelle trincee delle code. Per allenarti studia su YouTube qualche partita di Chiellini.
# Fase 3: Fai regali di merda
La velocità in questi casi è la cosa più importante, lo dicono anche i ladri che fanno lo shopping natalizio nel tuo appartamento mentre tu sei al centro commerciale. Perciò non perdere tempo nel tentativo di acquistare doni azzeccati. Se devi fare dieci regali prendi le prime dieci cose che trovi a casaccio sugli scaffali. Poi una volta arrivato a casa potrai abbinare con tutta tranquillità ciò che hai comprato ai diversi destinatari, e avere il tempo di inventare una motivazione valida per la tua scelta. Ad esempio se ti ritrovi a dover regalare un pacco di torrone a uno zio diabetico, digli che hai sposato la moda del “dono ironico”, molto in voga in Corea del Nord.
# Fase 4: Lascia perdere pacchi e pacchettini
Il 99% del tempo perduto è da attribuirsi alla pratica dell’impacchettamento regali, perché i poveri commessi sono costretti a svolgere tale mansione con la stessa velocità con la quale i bambini del terzo mondo hanno confezionato i giocattoli da impacchettare, solo che a differenza di quest’ultimi non hanno il beneficio della frusta. Perciò evita inutili code, striscia la carta e fuggi a casa. È inutile anche infiocchettare i doni per conto tuo e sprecare chili su chili di carta che verrà gettata un secondo dopo aver scartato il regalo, contribuendo a disboscare mezzo pianeta in nome di Gesù Bambino.
“Ma il gusto della sorpresa?”
“Mettili sotto il letto e tirali fuori all’ultimo. Ecco la tua sorpresa.”
#Fase 5: Rispondi adeguatamente
Se quando i tuoi affetti scarteranno i regali ci sarà qualcuno che non apprezzerà il tuo dono dopo tutta la fatica che hai fatto per comprarlo, colpiscilo alla mandibola rovinandogli la dentatura. È un bel modo per sfogarsi e per rimanere soli il prossimo natale.