I tipi umani dei vecchi
Nella nostra penisola gli over 65 sono il 20,8% della popolazione, il 26% della popolazione maggiorenne, sostanzialmente quanto gli elettori di grillo, quindi numerosi e incazzati. Si, perchè nonostante la veneranda età i vecchi italiani hanno molta più forza di spirito di noi checchette cresciute nella bambagia, e tutta questa energia tendono a consumarla rompendo l’anima al prossimo.
A 17 anni ho fatto la stagione in un supermercato di una località balneare, lì mi è stato rivelato il segreto dei vecchi. Un settantacinquenne veniva ogni giorno a fare la spesa e rompeva l’anima a tutti: alle cassiere, a me, ai magazzinieri, al direttore. Era davvero insopportabile e si lamentava per qualsiasi cosa. Un giorno gli chiesi perché si comportava male con tutti e lui mi rispose: “Bocia, ho passato una vita a lavorare e a mandare giù rospi, adesso che sono vecchio tutto mi è permesso, nessuno mi dice niente perché ho la scusa dell’età, quindi me la godo”. Un’epifania.
Ecco come nasconi i tipi umani dei vecchi.
I vecchi che guardano i lavori
Un classico. A piedi o in bicicletta, il vecchio che guarda i lavori passa la mattinata a fissare gru, betoniere, muratori, benne, camion e quant’altro come se stesse assistendo ad uno spettacolo teatrale. Non manca mai di intervenire nei lavori consigliando l’inclinazione corretta di un pilastro o il modo più adeguato per trasportare il materiale. Se poi viene raggiunto da qualche amico vecchio, subito si instaura un dibattito all’aperto sul mercato edile e sull’eterno arcinemico: la prostata.
Protestano su come è stato disegnato il progetto.
Nemico: Universitari che guardano vecchi che guardano i lavori.
I vecchi alle poste
I vecchi alle poste sono gli stessi che si trovano in banca o in altri servizi pubblici. Si ritrovano alle sei di mattina davanti alla porta e aspettano pazientemente l’apertura. Nonostante a noi possa sembrare un po’ presto, non bisogna dimenticare che i vecchi si alzano alle due del mattino, quindi le 6 per loro sono come le nostre 11. Piacevolissimo andare in banca alle nove e trovare già una coda di trenta vecchi allo sportello che vogliono assicurarsi se il loro conto è cambiato rispetto al giorno prima.
Protestano per la fila da loro stessi alimentata.
Nemico: Online Banking
I vecchi al parco
I vecchi al parco si moltiplicano per osmosi, si siedono in posti strategici e sono pronti a tirarti un’occhiataccia se provi a limonare con la tipella che ti sei portato. Generatori di ansia passano la giornata a scrutare i giovani e a giudicarli. Il motto è più o meno sempre questo: “Ah ste generazioni, ai nosri tempi facevamo (inserire imprese impossibili, eroiche o comunque eticamente rilevanti)”.
Protestano per i giovani che hanno il coraggio di baciarsi e per i piccioni che hanno il coraggio di volare.
Nemico: Il vento.
I vecchi in autobus
Una categoria di vecchi passa le giornate in autobus o nei mezzi pubblici, comprano un biglietto e rimangono sette ore a bordo, finche all’ultimo giro scendono alla loro fermata e vanno a casa a godersi il meritato riposo. Questo fa si che i posti a sedere siano perennemente occupati dai vecchi in autobus, e a te non rimane che goderti i piaceri di viaggiare in piedi.
Protestano perché è difficile scendere dall’autobus.
Nemico: Persone più anziane di loro a cui devono cedere il posto
I vecchi dal medico
Difficilmente c’è qualcosa più piacevole di trascorrere due ore in sala d’attesa dal medico con 40 di febbre perché davanti a te ci sono 500 vecchi che devono farsi fare il vaccino per l’influenza o farsi visitare le nuove vene varicose della settimana. In giornate come quelle è un miracolo se ne uscite vivi.
Protestano perché non hanno abbastanza malattie.
Nemico: la salute.
I vecchi al volante
Vecchi al volante, pericolo devastante. Freccie accese alla cazzo, fari abbaglianti, traiettoie da galera, totale mancanza di rispetto del codice della strada, i vecchi al volante sono una vera e propria piaga sociale. Eppure riescono sempre a cavarsela, perché hanno l’innata capacità di causare incidenti agli altri senza rimanerne coinvolti. Meravigliosi quando creano code chilometriche andando a 20 all’ora, paradisiaci quando guidano contromano.
Protestano perché i cartelli stradali sono troppo piccoli.
Nemico: la frizione.
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Nonostante tutto vi vogliamo bene, dai.