I tipi umani dei lettori
L’altro giorno stavo passeggiando per il centro città quando mi si è avvicinato un tossicodipendente armato di cartellina e mi ha chiesto se mi piace leggere.
Era uno di quei tizi appartenenti alla fanteria dell’abbonamento letterario desideroso di capire quale tipo di lettore fossi, per questo mi ha fatto una serie di domande puramente quantitative.
Caro Basquiat della bassa, tu mi chiedi quanti libri leggo e quanti per tipo, quando invece dovresti chiedermi come li leggo. Capire che tipo di lettore sono, non quanto sono lettore.
Bon, per aiutarlo ho definito tutti i tipi di lettori esistenti.
Leggo la gente morta.
Questo tipo di lettore vive con singolare soddisfazione l’avere dei gusti anacronistici, non perde occasione di deridere la leggerezza degli scrittori ancora in vita. È completamente ignaro di come sia cambiato il romanzo negli ultimi 100 anni, per questo è convinto che l’intero apparato del postmodernismo non sia altro che una gigantesca bacheca di facebook. Anziano.
Le saghe.
Il lettore di saghe vive i libri come se fossero serie TV: morbosamente. La sua attenzione per i dettagli più insignificanti della trama è commovente e le sue sessioni di aggiornamento sui forum preoccupanti. Sa tutto di quello che legge e riesce a trovare una pedagogia anche in Harry Potter. Ossessivo compulsivo.
Postmoderno.
La figata dei romanzi postmoderni è che non esiste una definizione univoca in grado di catalogarli, per questo ci si buttano dentro tutti gli scritti dagli anni 80 in poi. Questo lettore si considera un intellettuale rock, proprio come i graphic designer della Minimun Fax. Istrionico.
Pochi euri.
Ci sono persone che spendono una finanziaria della camorra per fare apericena e poi non hanno il coraggio di pagare quindici euro per un libro. La soluzione sono quelle edizione ultra economiche tradotte da google translate e impaginate dalla Pimpa. Indigente.
Saggissimi.
Alcuni lettori rifiutano i romanzi per dedicarsi ai saggi. Però si sa, la voglia di leggerezza è dentro ognuno di noi e non si può spiegare, quindi, quando la vera saggistica frantuma le gonadi,il lettore ripiega su surrogati nozionistici come Augias, Daverio e Sgarbi, che sono preparatissimi, ma li trovi al supermercato. Narcisista.
Monotematico.
Horror, fantasy, storico, erotico, il lettore monotematico sa quelle che vuole ma soprattutto sa quello che non vuole: tutto il resto. Il suo rifiuto per gli altri generi non è puerile come quello delle altre tipologie di lettori, lui lo sforzo di leggere qualcos’altro lo fa, solo che si annoia tantissimo. Sindrome frontale.
Commerciale.
Ha letto ogni caso letterario degli ultimi dieci anni perché solo i casi letterari gli danno quello che cerca in un romanzo: entusiasmo e commozione. Bipolare.