10 tipi di sbronza che ti sei preso almeno una volta
L’Italia ha una grande tradizione di sbronze, fin dai tempi dei romani i simposi erano accompagnati da colossali bevute in nome del dio Bacco. Anche al giorno d’oggi non possiamo fare a meno di cullarci in qualche baccanale, perdendoci nella dolce danza dei f(i)umi dell’alcool. Ma ognuno reagisce in modo diverso agli ebbri effluvi degli alcolici. Ecco perciò per voi 10 tipi di sbronza che ti sei preso almeno una volta, il primo post dell’Oltreuomo scritto da ubriaco.
#1. La sbronza triste
Un vero classico, di solito viene praticata in solitaria durante un triste martedi sera di novembre tra le bestemmie del barista (che se non fosse per voi avrebbe già chiuso il locale da sei ore). I motivi che spingono alla sbronza triste sono i più disparati: rottura con il partner, perdita del lavoro, sconfitta della squadra nel cuore nel derby. Di solito è accompagnata da una postura ricurva, il gomito sinistro appoggiato al bancone del bar per reggere la testa con la mano, l’altra occupata da un superalcolico di ultima scelta. Il tutto è condito da incomprensibili farfuglii simili alle lagne di qualche volatile morente. Al suo apice è praticata sempre in solitaria, ma a casa, seduti sul divano davanti alla TV a imprecare contro qualche venditore di telemarketing di una piccola rete locale.
#2. La sbronza cattiva
La sbronza cattiva colpisce i soggetti solitamente più pacifici, quelli che nella vita di tutti i giorni vengono descritti come buoni, tranquilli e timidi. Incredibilmente, appena il tasso alcolemico nel sangue raggiunge il giusto livello, la loro personalità muta completamente d’accento, come la donna mobile, o il dottor Jekyll e Mr. Hyde, o Brosio dopo Medjugorje, insomma, diventa malvagia. Chi è colpito da sbronza cattiva comincia a provocare tutti e a perseguire un’inedita vocazione alla rissa. Quando i suoi amici cercano di separarlo dalla nazionale di Rugby con cui ha cominciato ad azzuffarsi al bancone del pub, il soggetto colpisce anche loro divincolandosi come una scimmia indemoniata. La serata finisce all’ospedale, mentre qualche amico rimane nel locale fino a chiusara per cercare di recuperare i molari del compagno affetto da sbronza cattiva.
#3. La sbronza dei buoni sentimenti
La sbronza dei buoni sentimenti può colpire tutti, in particolare se si è in una buona disposizione di spirito. Si presenta con un compulsivo bisogno di abbracciare tutti e di dire a tutti quanto bene proviamo per loro, per quello che fanno, per quello che sono e per quello che rappresentano per voi (anche se sono dei perfetti sconosciuti). A volte il soggetto affetto da questo tipo di sbronza passa a quella triste nel giro di qualche ora mentre altre volte, eventualità purtroppo rara, finisce per incontrare un tizio affetto da sbronza cattiva e le prende dopo avergli dichiarato il proprio amore.
#4. La sbronza da zoccola
Questa colpisce esclusivamente l’universo femminile, perchè non esiste ragazza al mondo che odia tanto se stessa da approfittare di un uomo ubriaco, mentre per il maschio una ragazza incapace di intendere e volere sembra essere l’El Dorado. La ragazza affetta da sbronza da zoccola perde ogni effetto inibitorio e ogni riferimento con la realtà, la mattina dopo si sveglia con un vuoto di memoria che aspetta solo di essere riempito da racconti imbarazzanti degli amici. La telefonata della amica che le descrive come si fosse creata una fila di cinquecento persone per approfittare della sua offerta di limoni gratuti è sempre il momento più duro. Le più sfortunate hanno amiche stronze che si inventano cose mai avvenute per aumentargli i sensi di colpa.
#5. La sbronza molesta
La sbronza molesta non ha bisogno di descrizioni, per semplificare si possono elencare una serie di imprese che di solito compie chi è affetto da questo tipo di ebbrezza: provarci con tutte, provarci con tutti, provarci con se stessi, lanciare posaceneri nella neve, fare canestro nei bidoni della spazzatura con degli estintori, sfasciare alberghi, telefonare a caso a tipe, telefonare a caso a tipi, telefonare al proprio partner e venire lasciato, telefonare al proprio capo e venire licenziato, telefonare al proprio partner e venire lasciato e licenziato perché è anche il vostro capo, telefonare alla polizia e venire arrestato, rompere i coglioni, urlare, sbraitare, lanciare cibo, inseguire gatti, palpare culi, palpare tette, palpare pacchi, svenire, bestemmiare contro le chiese, spogliarsi e molto molto altro ancora.
#6. La sbronza omosessuale
Questa sbronza colpisce indiscriminatamente donne e uomini, e fa sì che riaffiorino le componenti omosessuali di ognuno di noi. Si rappresenta nel mondo con grandi limoni ai propri amici o alle proprie amiche. Quando sono due donne a cadere in questa sbronza, i maschi cominciano ad intonare cori che neanche la curva sud dell’Olimpico, mentre quando sono due uomini la reazione generale è dominata da imbarazzo misto a scoptofilia. Interessante quando colpisce un omosessuale, che si ritroverà per i mesi successivi ad essere ossessionato dalla paura di non essere gay.
#7. La sbronza da innamorato
La peggiore di tutte. E’ un misto di sbronza molesta, sbronza triste e sbronza dei buoni sentimenti, che porta alla mossa più sconsiderata di sempre: dichiararsi alla persona amata. Già le possibilità che il vostro amore sia corrisposto rasentano lo zero, se in più decidete di pronunciare il fatidico “Ti amo” con il fiato da vino, il naso rosso, la voce farfugliante, e il viso sporco di fango per la recente caduta, beh, buona fortuna.
#8. La sbronza intestinale
La sbronza intestinale colpisce soggetti particolarmente sensibile allo stomaco. Succede che le vittime di questa tipologia comincino a sentirsi male dopo una birra piccola o al primo bicchierino di vodka. Mentre gli amici sono ancora alle prese con il pre-aperitivo, il soggetto è già a vomitare in bagno, posto che sarà la sua casetta per il resto della serata, dove tra una sboccata e l’altra si informerà su come sta andando la festa chiedendo informazioni a chi va a pisciare o a coloro che ogni tanto lo bìvanno a schernire.
#9. La sbronza del poeta maledetto
Questa tende a colpire i deficienti, ovvero quelli affetti da mania di identificazione con Bukowski, Baudelaire e De Andrè, che credono che il primo passo per seguire le tracce del loro idolo sia beccarsi una pesante forma di dipendenza dall’alcol. E’ una sbronza che si prende in compagnia, così da poter interpretare perfettamente la figura dello scrittore travagliato, alcolizzato e se possibile drogato, immerso in un ciclone d’autodistruzione innescato dal profondo mal di vivere dovuto alla sua sensibilità. Di solito si pratica a casa con qualche amico o con una ragazza con la quale si vuole combinare qualcosa, e consiste nel bere a canna bottiglie di vino di pessima qualità comprate al discount, leggere poesie ad alta voce senza rispettare un minimo di metrica, ideare aforismi su come vivere sia un lento morire ecc. ecc… Nonostante spesso si concluda con dipinti di vomito sul pavimento, non riuscirà a raggiungere il suo scopo: far dimenticare la totale mancanza di talento rispetto ai propri miti.
#10. La sbronza da coma etilico
E’ quella leggendaria, quella che è già tanto se ne esci vivo. Si presenta con un improvviso Black Out durante la serata e con un brusco risveglio in ospedale, dove vostro padre, cintura in mano, sta chiedendo al medico quando sarà possibile prendervi a cinghiate. La maggior parte delle esperienze extra-corporee descritte durante le esperienze in coma, sono in realtà esperienze da coma etilico, quindi solo deliri di uno sbronzo. Ma in fin dei conti, non è proprio quello il paradiso?