I 6 tipi di genitori che ti hanno causato anni di terapia
Quale è stato il più grande merito di Freud? E’ semplice, quello di permettere a ciascuno di noi di non prendersi la responsabilità per ciò che facciamo e scaricare le colpe sui nostri genitori, specialmente se non ci hanno ricoperto di lodi quando la facevamo nel vasetto, bloccandoci la cosiddetta fase anale; l’incommensurabile, ineluttabile, indefettibile, ineguagliabile, insuperabile, inscindibile, inarrivabile fase anale. Perciò oggi parleremo di sei tipi di genitori che ci hanno causato anni di psicoterapia. Ognuno ha quel che si merita!
Mamma elicottero
Il fenotipo della mamma elicottero è molto comune in Italia. Questo esemplare infatti sembra aver attecchito in tutto il mediterraneo grazie alle favorevoli condizioni ambientali. La mamma elicottero è morbosamente ossessionata dai figli, che controlla costantemente 24 ore al giorno pulendogli il sedere anche quando questi hanno compiuto 37 anni. E’ molto protettiva e rinchiude i suoi cuccioli in una gabbia per la maggior parte della loro vita; stando alle sue parole, lo fa perché li vuole proteggere dalle insidie del mondo. In realtà la mamma elicottero mira a non separarsi dal suo cucciolo per tutta la vita, per questo lo alleva durante l’infanzia e l’adolescenza a non affrontare il mondo, risolvendogli i problemi, impedendogli di uscire, creandogli fobie sociali, ipocondrie, sessuofobia, e tutte quelle altre meravigliose conseguenze nascoste sotto un accesso di affetto. Così quando a 20 anni il pargoletto andrà in vacanza con i suoi amici per la prima volta, tornerà a gambe levate e in lacrime a casa perché una ragazza lo ha guardato negli occhi per sette secondi. La mamma elicottero sarà contenta di riavere il suo povero piccolo bambino che ha tanta paura del mondo cattivo, poverino lui picci picci picci, cucciu. Peggio di un film Horror.
Conseguenze di una mamma elicottero:
- verginità a vita
- omosessualità latente
- non riuscire a dormire senza la mamma
Anni di terapia: a vita
Papà maresciallo
Il classico padre scassacoglioni è il papà maresciallo. Convinto del sapiente potere della disciplina per allevare i figlioletti, non fa altro che instaurare un regno del terrore in casa propria. Pretende dal figlio di 6 anni la maturità di un giudice della corte dei conti, ed è convinto che i bambini vadano picchiati per un corretto sviluppo psicofisico. Per questo il papà maresciallo è dotato di diversi gadget, quali la pratica frusta portatile (detta cintura), il battiscopa in pelle umana (la mano), e in alcuni casi il tirapugni. Questo porterà i figli ad essere dei perfetti esempi di ordine e sobrietà in casa, ma li trasformerà in delle bestie assetate di sangue al di fuori del contesto casalingo, dove pesteranno a sangue altri bambini per rivivere dall’altro lato l’affettuoso rapporto carnefice-vittima.
Una volta raggiunta una certa età il papà maresciallo perde la propria autorità a causa dell’invecchiamento e del declino fisico. E’ a quel punto che si ritroverà trattato come una merda di scrofa dai propri figli, che lo sbatteranno in un ospizio dopo essersi assicurati che si tratta di uno di quegli ospizi dove le inservienti prendono a manganellate gli anziani.
Conseguenze di un papà maresciallo:
- omosessualità latente ereditaria
- tendenze antisociali
- ipertensione
Anni di terapia: sette anni più corso di T’ai chi ch’uan
Mamma in carriera
La mamma in carriera è l’abominio del ventunesimo secolo. Decide di figliare spinta dal motto «Non importa la quantità di tempo che passi con i figli, ma la qualità», infatti riesce a dedicare ai propri pargoli fino ad un quarto d’ora al giorno, a volte anche venti minuti, mentre si depila le gambe in bagno in videoconferenza con il suo capo. Si sente comunque una gran donna, costretta a lavorare così tanto per i propri figli, per garantirgli un futuro, per loro, «che gran donna che sono», «quanti sacrifici», «Erin Brockovich me fa ‘na pippa», ecc…ecc… In realtà lo fa per se stessa, fosse per lei non farebbe figli ma si sente obbligata per il retaggio cattolico. Le conseguenze sono tragiche per i bambini, sempre soli, abbandonati in automobili al sole per ore ed ore nel parcheggio di qualche cliente importante. Cosa positiva però sono i giochi, tanti costosi giocattoli, poi lo scooter superfigo, la macchina a diciott’anni, insomma l’essere viziati. Ei, non è poi così male.
Conseguenze della mamma in carriera:
- obesità
- disoccupazione
- tumore alla pelle
Anni di terapia: molti, ma non perché sia necessario, solo perché costa molto
Papà giovane e cool
Il papà giovane è quella bestia insopportabile che trasforma l’adolescenza di molte persone in tragedia. E’ un padre che vuole mostrarsi giovane, cool, aperto, al passo coi tempi. Quando i vostri amici vi vengono a trovare a casa mette il cd di Moreno di Amici a manetta sullo stereo pensando di essere giovane, cool, aperto, al passo coi tempi. Quando uscite il sabato sera ve lo trovate in tutti i bar o le discoteche che frequentate, e lui viene a salutarvi e a scherzare con i vostri amici pensando di essere giovane, cool, aperto, al passo coi tempi. Quando presentate la vostra fidanzata alla famiglia, lui dopo un mese se la scopa pensando di essere giovane, cool, aperto, al passo coi tempi.
Conseguenze del papà giovane e cool
- rabbia repressa
- psoriasi
- carcere
Anni di terapia: molti, ma tutti gratis perché vi beccate uno psicologo appena laureato pagato dallo stato per il programma di riabilitazione dei galeotti.
Mamma troia
La mamma troia è molto giovane, in media ha all’incirca tredici anni più del figlio. Ragazza madre per ovvie tendenze alla generosità sessuale, la mamma troia rimane troia per tutta la vita. Regala ai figli una divertente collezione di figure paterne, dal poliziotto all’intellettuale, dal buttero allo zio, dal vicesindaco al preside, dalla mamma del migliore amico al prete del paese. Raggiunti i vent’anni i poveri pargoli se la ritrovano in discoteca, spesso se la limonano accidentalmente a causa del buio del locale. Molto spesso la mamma troia rimane gravida dopo che il primo figlio l’ha resa nonna, creando quelle buffe scenette che vediamo quando un ragazzino di 12 anni chiama un bambino di 3 zio.
Conseguenze della mamma troia
- misoginia
- alcolismo
- il processo di Biscardi
Anni di terapia: una seduta da dieci minuti, il tempo necessario per capire di chi è la colpa
Papà perdente
Il papà perdente è un dagherrotipo sempre più presente nella nostra cultura. Caratteristica principale è quella di essere stato lasciato dalla moglie che lo ha ridotto sul lastrico, mangiandogli l’80% dello stipendio, fregandogli la casa, la dignità e la moto. Il padre perdente è povero, quindi costretto a regalare calzini di lana per natale. Ogni volta che la ex moglie gli permette di vedere la sua prole, il papà perdente scoppia in lacrime davanti ai figli, baciandoli e sbavando la sua saliva ormai mista a lacrime. A lavoro è maltrattato, dagli amici è maltrattato, dalla sua famiglia è maltrattato. Insomma una figura paterna ideale per costruirsi una buona autostima.
Conseguenze del papà perdente:
- calvizie
- rinuncia all’eredità
- sindrome di Milhouse
Anni di terapia: è molto probabile che diventiate psicanalisti per compensare.