La spiaggia come la sogni e com’è realmente
La nostra penisola vanta delle bellissime spiagge, come ci insegnano le carovane di crucchi e alemanni che ogni estate invadono l’Italia. Belle per loro, che come alternativa all’Adriatico hanno quattro pozzanghere nella brughiera. Meno per noi, che passiamo il 50% dei nostri week-end estivi incolonnati sulla strada di ritorno dal mare. Facciamo allora un rapido confronto tra come ci immaginiamo (noi e gli stranieri) la spiaggia e com’è veramente.
Ecco la nostra idea di “mare” quando finalmente arriva l’estate:
- L’acqua è trasparente. Se ti immergi vedi il fondale.
- Spiaggia soffice, sabbia finissima.
- Tette e culi che sembra Baywatch.
- Relax.
- Tintarella.
- Vai con la ragazza a fare sesso in mare.
- C’è un simpatico ambulante che urla “Coccooo Bellooo”
- Hai finalmente il tempo di leggerti un libro.
- La sera ci sono le feste in spiaggia.
- Forse anche i falò.
- L’estate ti lascia ricordi bellissimi.
Sono immagini paradisiache. Che però non esistono. O meglio, esistono ma sono solo una faccia della realtà. Quella più bella e che abbiamo visto un po’ nei film e un po’ nei video tamarri delle canzoni estive.
La realtà è molto più complicata. Soprattutto al mare, dove le persone si mettono a nudo per ciò che sono. E se certe persone da nude sono davvero fighe, altre sarebbe meglio indossassero il cappotto anche in spiaggia.
Ecco allora una versione più realistica di cosa vuol dire davvero andare al mare.
- L’acqua varia da spiaggia a spiaggia. Talvolta è cristallina, altre volte color omogeneizzato. Sicuro è che ci puoi trovare tesori di ogni tipo: dai palloni di plastica persi dai bambini al forziere a forma di pannolino con dentro dobloni di merda.
- La sabbia magari è finissima, ma meglio indossare le ciabatte. Perché la sensazione di camminare su un soffice tappeto dorato è un sogno, ma le ustioni di quarto grado dovute alla sabbia bollente sono realtà. E’ inoltre possibile testare la resistenza della propria cute mettendola a contatto con i numerosi cocci di bottiglia che rendono le passeggiate in spiaggia sempre così imprevedibili.
- Tette e culi come Baywatch, ma anche come il reparto geriatria. La popolazione invecchia e giustamente non smette di andare al mare. Oltre a cavarsi gli occhi con le unghie c’è però un’altra soluzione ai topless ottuagenari. Basta andare in spiaggette raggiungibili solo tramite sentieri impervi e vie strette. Gli anziani non ci si addentrano altrimenti si slogherebbero ogni osso delle gambe e al termine del percorso troveremo una riserva naturale di culi sodi.
- Il relax sparisce nel momento in cui gli altoparlanti della spiaggia fanno partire Waka Waka con quattro anni di ritardo.
- Tintarella, non scottature. E quindi creme protettive, e quindi mani appiccicose, e quindi sabbia nelle mani, e quindi sabbia su qualsiasi cosa tocchi, e quindi panini al formaggio, prosciutto e sabbia.
- Vai con la ragazza a fare sesso in mare e sul più bello senti alle tue spalle una vocina o sulla tua testa una pallonata. In un caso e nell’altro c’è un bambino che al ritorno in spiaggia chiederà a sua madre perché la tua ragazza continuava ad abbracciarti se le stavi facendo male.
- C’è un simpatico ambulante che urla “Coccooo Bellooo” e uno un po’ meno simpatico che prova a venderti degli asciugamani. Due minuti dopo si presenta quello dei braccialetti e inizi a scocciarti un po’. Il venditore di gelati poi insiste davvero troppo. Quando infine arriva la ragazza che vuole farti un tatuaggio lavabile ti sale la primavera araba e le urli di lasciarti stare.
- Hai finalmente il tempo di leggerti un libro. Ma che palle stare in spiaggia con Dostoevskij. Mi passeresti la Gazzetta?
- La sera ci sono le feste in spiaggia dove ti chiedi cos’è successo di così traumatico questo inverno da ridurti a ballare in piena notte con degli occhiali da sole di plastica verde fosforescente in faccia.
- Forse anche i falò. Che effettivamente possono rendere davvero bella la serata. Poi però arriva la Forestale.
- L’estate ti lascia ricordi bellissimi e svariate ore di colonna in autostrada per goderteli.