Sì o no al referendum?
Spesso l’Oltreuomo tratta di temi banali fatti solo per far sorridere, per darvi un motivo per alzarvi dal letto e vivere un altro giorno. Stavolta invece, da bravo cittadino finanziato dalle logge massoniche, devo aiutarvi a decidere per il futuro dell’Italia. Manca poco meno di un mese alla data stabilita e le motivazioni delle due parti sono diventate la fiera dell’invenzione, dato che la propaganda, quella basata su solidi concetti, su dati reali e rappresentativi è finita dopo pochi giorni. Siamo arrivati al punto che il SI’ vi bombarda con grafici che rappresentano il consumo di carta igienica di ciascun senatore (mostrandovi il risparmio che potrebbe avere l’Italia) mentre il NO vi cerca di convincere sostenendo che i futuri premier avrebbero la possibilità di diventare delle simpatiche caricature di un omuncolo con i baffetti più famosi al mondo. Adolf? No, Charlie Chaplin.
Pertanto perfino io non so cosa votare, perciò sono la persona più adatta dell’intero Bel Paese per aiutarvi a scegliere.
SE VOTERETE SI’
Non cambierà nulla. Scordatevelo. Semplicemente le leggi anziché passare per due votazioni, passeranno per una. Senza entrare nei tecnicismi, a cui nessuno importa davvero, se non per bullarsi con gli amici o su Facebook, vi basti sapere che già ora che se i deputati e i senatori sono sotto lo stesso partito probabilmente non votano due cose diverse. Altrimenti sarebbero cacciati fuori. Quindi… i senatori smetteranno di votare quello che gli è stato detto.
No, i senatori non spariranno. Il Senato diventerà una riunione di sindaci, qualche anziano estratto a sorte e da Razzi. Nascosto nei bagni. Fino a che non arriverà al vitalizio. Quanto amo quell’uomo, devo scrivere un articolo di elogio e mandarglielo, magari mi allunga anche una mazzetta. O si stringe nel bagno per farmi posto.
Potrei parlarvi anche della riforma del titolo quinto della Costituzione che governa il rapporto e le competenze tra Stato e Regioni ma non saprei come parlarne senza addormentarmi sulla tastiera. In sintesi: se il ponte sullo Stretto si fa, e per disgrazia, fallisce come progetto, si saprà chi accusare, se la Regione o lo Stato. Ma che importa, a quel punti i soldi sarebbero spesi.
“Si cambia tutto per non cambiare nulla”.
Pensateci.
SE VOTERETE NO
Votate per non cambiare nulla. Perché vi piace la Costituzione più bella del mondo, anche perché non parla del codice stradale.
Rimane tutto così com’è e non solo bloccate le proposte del sì ma fate tornare indietro il Pese di 20 o 30 anni. Magari ci fossero stati un paio di zeri in più, nell’anno Zero andavamo davvero forte. Ma soprattutto nessuno mi avrebbe potuto deridere sostenendo che il latino o il greco sono delle inutili lingue morte.
Non c’è molto altro da argomentare, è un voto più legato a mantenere lo stato attuale del Paese. D’altronde se per vent’anni bevete Coca-Cola è ovvio che la Pepsi vi disgusta. Siete tradizionalisti, tutto lì.
Ah, se opterete per questa scelta manderete a casa il premier, o almeno così dicono in giro. Ma poi dovrete sopportarne un altro nuovo.
Pensateci.
Mi raccomando però: qualunque decisione prendiate ANDATE A VOTARE, altrimenti qualche intellettualoide vi insulterà e vi dirà che siete dei pessimi cittadini, perché non avete utilizzato un vostro diritto come voleva lui.
Sì, ho il diritto di non far valere il mio diritto al voto.