La confessione choc: «Sesso con la madre della mia fidanzata. Ora entrambe sono incinta»
LONDRA – Sul Sun la confessione choc di un giovane inglese di 26 anni: «Ho fatto sesso con la mamma della mia ragazza. Ora lei è incinta e anche la mia ragazza lo è».
Una storia che ha dell’incredibile e che ricorda vagamente la trama del famoso film Il laureato, ma è cominciata come tante altre: «Ho 26 anni e la mia ragazza 24. – racconta il ragazzo – Ci siamo incontrati otto mesi fa. L’avevo conosciuta alla festa di fidanzamento di un amico comune. C’era un’attrazione tra noi e abbiamo cominciato a frequentarci… Poi è rimasta incinta e stava così male che non riuscivamo a fare più sesso».
Una sera il ragazzo è andato a casa della fidanzata, ma ha trovato soltanto la madre di lei, sarebbe quindi scoppiata una passione imprevista. Il giovane ha avuto uno choc quando ha appreso che anche l’altra donna era incinta.
Questa notizia è apparsa oggi sul Gazzettino (il mio è un copia incolla) e giuro che ho provato e riprovato a trovare l’originale ma sembra non esservene traccia. Quindi la notizia non è più la notizia bensì la possibilità che sia falsa. Potrei sbagliarmi e magari esistono veramente una madre e una figlia ingravidate dalla stessa fonte. Infatti il punto non è questo.
Quello che si evince da questo tipo di informazione, sempre più diffusa nei quotidiani nazionali online, è la ricerca di numeri di visitatori più alti. Tutto normale perché la quantità di lettori è la misura del successo di un giornale. Tuttavia trovo interessante il metodo.Vengono utilizzati format divulgativi giovanili. Il motivo è ovvio, i lettori di una volta stanno morendo di vecchiaia quindi se vogliamo sopravvivere dobbiamo farci leggere dai giovani.
Le redazioni italiane, come ogni cosa in Italia, sono vecchie all’anagrafe. E quando non sono vecchie d’età, lo sono per formazione accademica. Quindi pasticciano tentando di copiare quello che a loro sembra attirare i giovani della rete. Il risultato sono articoli come quello qui sopra. Roba scritta per macinare numeri che si risolve in nemmeno mille like (chi mastica i numeri della rete sa che sono una miseria).
Tutto questo può benissimo essere generalizzato ad altri lavori. Il baronato, clientelismo e altre forme di passaggio del testimone non meritocratiche hanno creato in Italia il fenomeno del ‘professionismo abusivo’. Giovani che hanno dato prove di abilità migliori dei loro colleghi professionisti tagliati fuori da quello che sanno fare meglio per (mancanza) di diritto di nascita.
Poi tutto va a puttane. Ma anche questo è ovvio.