Se sono credente? Solo Dio lo sa.

Credo invero che l’Uomo abbia sempre frainteso il vero messaggio di Dio. Come può un essere infinito e assoluto provare dei sentimenti finiti e fallaci come quelli umani? Qualora esistesse una istanza-Dio, le sue direttive principali non dovrebbero essere dissimili dai principi evoluzionistici, darwiniani, naturali. Dio dunque non avrebbe alcun motivo per spingere l’uomo ad amare il suo prossimo, ma sarebbe piuttosto propenso a mantenere la linea di sviluppo “vinca il migliore”. La superiorità di questa argomentazione contro la direttiva “umanista” che oramai da decenni sta prendendo piede ci porta al paradosso per il quale, se dovessimo davvero accogliere le istanze umanitarie e salvare tutte le popolazioni povere da malattie e carestie, nel giro di pochi anni ci ritroveremmo privi di risorse primarie e con un mondo morente e sovrappopolato.
La manodopera assente sarebbe comunque meno grave del crollo verticale di tutte le associazioni umanitarie di questa Terra, tutte quelle persone che con la scusa di aiutare gli altri costruendo pozzi d’acqua in Botswana non fanno altro che succhiare dal capezzolo avvizzito del senso di colpa occidentale.
Come si può traslare su un evento naturale come una glaciazione, un terremoto, uno tsunami, l’istanza pietistica? Cosa avrebbe fatto Greenpeace durante l’Era Glaciale, avrebbe portato le coperte ai grandi mammiferi?
In conclusione, pur ammettendo l’esistenza di Dio, non riesco a credere sia la cosa più adeguata attribuirgli ragionamenti cosi strettamente simili a quelli di una persona moderatamente di sinistra, altruista, idealista, della classe media di un qualsiasi paese occidentale moderno.

Lasciar fare alla Natura il suo corso è il minimo che dovremmo fare noi esseri umani. Invece no, ci mettiamo in mezzo, imbrigliamo l’evoluzione cercando di ergerci a paladini della Terra, attribuiamo sentimenti ad eventi naturali che hanno luogo da milioni di anni.

Che arroganza, signori miei.

Fonte immagine: www.jenusdinazareth.com