SCOPAMICI
Solo io quando sento la parola “scopamici” penso ad atti di zoofilia con i gattini?
Caro Oltreuomo,
Ti scrivo non per chiederti un consiglio strettamente personale ma per sapere il tuo punto di vista su un tema: la scopamicizia. Puoi approfondire se vuoi le dinamiche, le sfumature, le conseguenze, i pro e i contro di questa relazione interumana. Insomma, facci capire fino a che punto possiamo sottrarci all’impegno emotivo per rifugiarci nel solo piacere carnale e nella totale libertà.
Grazie
+++
Cara lettrice (esatto, è una donna che pone il quesito),
non posso approfondire nulla perché altrimenti scoprireste che sono un mediocre impostore. Proprio come ogni altro “esperto”.
Tuttavia dirò la mia.
Scrivi: “Facci sapere quanto possiamo sottrarci all’impegno emotivo”. Questo mi mette un po’ di tristezza. Io credo che se l’amicizia è onesta, l’impegno emotivo che richiede non sia diverso da quello di una coppia di innamorati.
Credo che la chiave non sia l’emozione, quanto la non esclusività.
Gli scopamici sono come i lavoratori a partita IVA che fatturano per un solo cliente. All’inizio di solito accettano di buon grado perché si sentono più liberi, guadagnano un po’ di più e saltuariamente riescono pure a monetizzare qualche lavoretto con altri clienti.
Se le cose vanno bene tutto è fantastico.
Quando arrivano i problemi, invece, i poveri lavoratori autonomi cercano di aggrapparsi a qualche forma di welfare, ma le condizioni che hanno accettato all’inizio del rapporto di lavoro non lo prevedono.
E allora ciao ciao amicizia. Perché ci vuole troppa sensibilità e comprensione per aggiustare una cosa venuta male.
Detto questo… solo io quando sento la parola “scopamici” penso ad atti di zoofilia con i gattini?
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