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Rick Owens e il concetto di fashion e ribellione

Lo stilista americano Rick Owens ha unito il mondo della moda con quello della ribellione, creando un movimento che sfida continuamente le norme estetiche e sociali. Attraverso la sua estetica oscura, la sua visione inclusiva e la sua costante sfida alle norme, ha creato un linguaggio visivo che è allo stesso tempo rivoluzionario e profondamente umano. Il suo contributo non è solo nell’ambito del fashion design, ma anche nella cultura contemporanea, dove il concetto di ribellione continua a evolversi.

L’esordio e l’ascesa dello stilista ribelle

Classe 1962, dopo aver interrotto gli studi all’Accademia d’Arte Otis/Parsons, Owens si iscrive a un corso di modellistica per poter realizzare il sogno di lavorare nel mondo della moda, nel quale approda nel 1994, anno in cui lancia il suo marchio. Nei primi anni del Duemila, lascia gli Stati Uniti per lavorare a Parigi con il ruolo di direttore artistico del marchio francese Revillon. Da qui inizia la sua ascesa al successo mondiale. Apprezzato da chi non ama il conformismo. Nel vasto panorama della moda contemporanea, pochi designer hanno saputo incarnare la ribellione come Rick Owens. Attraverso il suo stile anticonvenzionale e le sue visioni spesso estreme, ha definito un nuovo concetto di fashion, in cui il disordine e la dissidenza sono elementi centrali. La sua linea, infatti, esprime identità, cultura e ribellione. L’uomo e la donna che scelgono di indossare capi griffati Rick Owens non hanno paura di osare, sono dotati di una forte personalità e si propongono come interpreti di un mondo quasi distopico, post apocalittico.

L’estetica della decadenza

Uno dei tratti distintivi del lavoro di Rick Owens è la sua estetica oscura, spesso definita come “gotica”. I suoi capi sono caratterizzati da tonalità monocromatiche, materiali grezzi e silhouette asimmetriche che evocano un senso di decadenza e disintegrazione. Questa scelta stilistica non è solo un’espressione estetica, ma rappresenta anche una critica alle strutture di potere e alle convenzioni sociali. Owens abbraccia la bellezza nel caos, nella rottura e nel non convenzionale, rifiutando il glamour tradizionale.

Ribellione contro le norme di genere

Un altro aspetto rivoluzionario del lavoro di Owens è la sua costante sfida alle norme di genere. Nei suoi show, uomini e donne indossano abiti che spesso sovvertono le aspettative tradizionali del guardaroba maschile e femminile. Pantaloni larghi, gonne lunghe per gli uomini, giacche oversize e drappeggi senza genere sono solo alcuni esempi della fluidità di genere nelle sue collezioni. Questa ribellione contro le convenzioni binarie non è solo un atto di sfida, ma un invito a riflettere sulla libertà individuale e sull’identità personale. Altro punto di forza dello stilista americano sono le scarpe Rick Owens, in particolare, quelle da ginnastica che non hanno, come tutti i suoi capi, una connotazione di genere, ma possono essere indossate sia dall’uomo sia dalla donna. Realizzate in tessuto e materiale sintetico, dalle calzate aderenti e confortevoli, dalla punta arrotondata, sono comode e donano un aspetto anticonformista all’intero outfit. Adatti a pantaloni e felpe oversize per un look urbano che non fa passare inosservato.

La performance come provocazione

Spesso i suoi abiti e le sue calzature sono protagonisti di sfilate di moda che si rivelano delle vere e proprie performance provocatorie. In un’epoca in cui le passerelle sono spesso un palcoscenico per l’esibizione del lusso, Owens ha usato i suoi show per lanciare messaggi politici e sociali. Nel 2015 ha mandato degli uomini in passerella con tuniche oversize caratterizzate da un buco nella stoffa che scopriva le parti intime. Una provocazione, non il tradizionale “vedo-non vedo” della moda, ma un vero e proprio manifesto di protesta che infrangeva un grande tabù, quello della vista degli organi genitali maschili.

Moda come atto politico

Perché per Rick Owens la moda non è semplicemente una questione di abiti, ma di narrazione e politica. I suoi capi, che spesso attingono a riferimenti storici e culturali, sono un commento critico sull’industria della moda stessa, sul capitalismo e sull’omologazione. Insomma, ormai è chiaro ai più come Owens, attraverso il suo marchio, rifiuti l’idea di un consumismo superficiale e cerchi invece di creare abiti che abbiano significato e impatto. La ribellione di Rick Owens non è solo stilistica, ma anche personale. L’artista ha più volte espresso la sua insofferenza per il conformismo della società e ha sempre seguito una strada indipendente. La sua carriera è una testimonianza di come la determinazione e il rifiuto di conformarsi possano portare al successo. Owens non si è mai piegato alle richieste del mercato e ha mantenuto una visione coerente e radicale, che gli ha permesso di guadagnarsi il rispetto sia della critica sia di un pubblico che lo ama.

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