Persone che vedono la musica
Se andiamo a pescare nel calderone dell’umanità possiamo tirare fuori situazioni bizzarre, come per l’appunto: persone che vedono la musica. Per correttezza vi anticipo che l’Lsd non c’entra.
Non si tratta di visioni tridimensionali ma ben sì di puri e semplici, colori. Questo fenomeno è denominato sinestesia e consiste nell’associare, immediatamente e spontaneamente, un colore alla musica ed in alcuni casi anche a singole note. I sinestesici hanno una sorta di deviazione dell’apparato sensoriale, in pratica si accende la lampadina della vista quando ad essere attaccata è la spina dell’udito. Come se accendendo la lavatrice partisse anche la lavastoviglie.
Alcuni musicisti appartenenti a questo ristretto gruppo di persone (1 su 200 circa) riescono a sfruttare ciò per migliorare l’improvvisazione: captando una melodia di un determinato colore, riescono a produrne una della medesima sfumatura in tempi quasi immediati.
Poi ci sono io che accolgo la sinestesia fra i miei vari disturbi mentali senza trarne vantaggio, infatti rimango una chiavica a suonare. Come si suol dire, sarò l’eccezione che conferma la regola.
Parlando quindi per me, ho notato che le canzoni in tonalità minori, specialmente in la, mi appaiono rosse. Quelle in sol maggiore, come per esempio “Wish you were here” dei Pink Floyd sono quasi sempre gialle. Poi intercorrono variabili, come gli strumenti utilizzati, il tempo e molte altre.
Un team di ricercatori dell’università di Berkeley in California, ha dimostrato che il cervello umano è solito accostare colori caldi a toni allegri e maggiori, mentre colori scuri a toni lenti e minori. E’ stato anche accertato che quasi tutti tendiamo ad associare colori alla musica, la differenza sta nella tempistica e nella necessità o meno di un ragionamento alla base dell’associazione, tale da definire qualcuno come un sinestetico oppure no.
Sempre sulla falsa riga del connubio fra suono e vista, l’artista tedesco Martin Klimas, ha ottenuto fotografie meravigliose ponendo diversi tipi di vernici su di un altoparlante e captando l’attimo in cui le vibrazioni della musica hanno fatto sprizzare i liquidi colorati. Qui sopra potete vedere “run, run, run” dei Velvet Undergroun & Nico. Se volete un consiglio andatevi a cercare anche le altre.
Se vedete la musica, sappiate che non siete i soli.
Piero Lorenzini