Perché noi pessimisti siamo migliori degli ottimisti
Ci viene insegnato che essere ottimisti e iper-positivi è il segreto per prendere la vita nel modo giusto e far si che tutto vada meglio, ma non solo. La società spende un sacco di soldi per convincerci ad essere positivi, la pressione sociale per sviluppare un atteggiamento ottimista è massima e ogni giorno vengono sfornati libri, blog, corsi e training motivazionali. Volendo oggi possiamo assumere un coach che aumenti la nostra autostima, oppure cercare una app che ci insegni i mille modi per iniziare la giornata con il piede giusto. Non ho intenzione di stilare i 10 motivi per cui è giusto essere ottimisti, il mio motto è “Non c’è niente di meglio che iniziare la giornata con la voglia di non iniziarla” e non ho intenzione di cambiare. Al di là delle motivazioni addotte in questo articolo, ritengo che ogni persona debba accettare le sue luci e le sue ombre e provare a modificare una persona con un cattivo temperamento e tendenzialmente uggiosa (perfetto contrario di “solare”) può portare un sacco di danni, perché cerca di non farci accettare per quello che siamo e di farci sentire sbagliati. Non esistono persone giuste e persone sbagliate, se ogni mattina ti svegli con il sorriso non è detto che la giornata filerà liscia, così come svegliarsi immaginando una giornata quotidianamente noiosa non ci garantisce che essa sarà tale. Dopotutto, una persona costantemente ottimista potrebbe anche essere delusa più facilmente, una pessimista potrebbe apprezzare di più le gioie (poche) che una giornata può riservare
Essere pessimisti e pensare al peggio può aiutare ad essere migliori negoziatori, a prendere le giuste decisioni, ad avere più idee e a diminuire i possibili attacchi di cuore. Contrariamente al senso comune, i cinici possono aspettarsi un matrimonio più stabile, una migliore capacità di ascolto e una più lunga aspettativa di vita.
Essere ottimisti può invece farvi diventare più pericolosi alla guida, diminuire la vostra attenzione per i dettagli e farvi essere sciocchi e raggirabili, nonché incoraggiare a bere oltre misura, a non contenersi e a fare sesso non protetto.
Secondo i sociobiologi adattazionisti i comportamenti umani possono essere influenzati dalla selezione genetica fatta nel corso del tempo. Potremmo benissimo pensare che caratteri compe il pessimismo, il cattivo temperamento, la poca cordialità, siano frutto di un adattamento del comportamento umano, una tendenza che si è conservata perché più conveniente. Mathijss Baas, dell’università di Amsterdam ha deciso di investigare, reclutando due gruppi di giovani e convincendone uno a lavorare con un pessimo umore in nome della scienza. Ha chiesto al primo gruppo di svolgere un tema o immaginarsi un discorso con una persona particolarmente odiata, così da condizionarne l’umore, il risultato dello studio è stato interessante.
Dopo due settimane i due gruppi si sono sfidati con un test di creatività. In 16 minuti dovevano farsi venire più idee per migliorare l’educazione nel dipartimento di psicologia. Come Baas si aspettava, il gruppo degli “arrabbiati” ha prodotto più idee di quello normale. In un altro test è stato chiesto di pensare a modi alternativi di usare dei bicchieri. Mentre il gruppo di controllo non ha saputo far altro che trasformarli un un’arma, quello “incattivito” è stato molto più originale, progettando costruzioni o usandoli come lenti d’ingrandimento. Lo studio ha dimostrato come la creatività aumenta in situazioni negative, probabilmente dovuto all’effetto fight o flight ed è facile pensare come il trasformarsi in un “genio del male” possa essere salvifico in certe situazioni
La rabbia prepara il tuo corpo ad una pessima situazione (cioè alla vita), mobilizzando tutte le energie e portandoti ad amplificare i sensi, ha detto Baas. Dopotutto nel nostro cervello, in situazioni di rabbia o pericolo, la tensione viene percepita prima che diventi cosciente, grazie all’amigdala e altre strutture del cervello più “arcaico”. L’aumento del sangue che arriva al cervello e l’adrenalina liberata dal surrene porta il corpo ad essere furiosamente energetico per diversi minuti, ma anche ad essere più motivati e a prepararci ai rischi.
L’idea che il comportamento scontroso e intemperante sia negativo viene da Aristotele, sostenitore della “catarsi” poiché gli eventi più tragici erano sempre collegati con comportamenti pessimisti, furiosi e negativi. In tempi più moderni è stato Freud a rivalutare la catarsi, i suoi meriti e benefici, così come la sua psicologia tendente verso il “coach terapeuta”. Ben diversa era l’opinione di Jung, che riteneva necessario l’accettare e il convivere con la propria “Ombra” e di altri filosofi sostenitori del pessimismo non possiamo non citare Schopenhauer e Nietzsche, fondatore di questo blog. Oltre a loro ricordiamo il comportamento isolazionista e ossessivo di Newton e il pessimo carattere di Beethoven. Insomma, quando vi criticheranno per il vostro atteggiamento pessimista, irascibile o serio non fatevi influenzare, siate ciò che siete, potrebbe anche essere la filosofia più giusta.