Perché le donne sono meno divertenti degli uomini?
Esclusi coloro che fanno della polemica e dell’indignazione la loro ragione di vita, tutti coloro che avranno letto il titolo di questo post saranno più o meno d’accordo con l’affermazione contenuta nella domanda appesa sopra.
Infatti, sebbene sia del tutto opinabile e privo di qualsiasi paradigma di verità, il fatto che le donne siano meno divertenti degli uomini sembra essere una convinzione abbastanza radicata nella coscienza popolare.
Moltissime donne sono esilaranti – Sarah Silverman e Nora Ephron mi fanno più ridere della maggior parte dei comici, e senza mollare peti – ma se si parla di “media” pare che il genere maschile abbia qualche marcia in più.
Però c’è qualcosa che non mi torna.
È proprio vero che le donne sono meno dotate di senso dell’umorismo?
Facciamo un tentativo per vedere se si cava un ragno dal buco.
#1. Cause innate
Secondo la Stanford University School of Medicine le donne sarebbero maggiormente predisposte a cogliere i feedback comici. Questo significa che il genere femminile è fisiologicamente più propenso alla risata, il che implica che probabilmente non sono gli uomini a essere così simpatici ma le donne che a volte ridono troppo illudendoli.
#2. Evoluzionismo
Sempre secondo i ricercatori della Stanford, quando la donna ride ad una battuta di un uomo riceve un potente stimolo nella parte del cervello dedicata all’appagamento. Questo significa che fare una battuta vincente ad una donna le dà una benefica sensazione come quando mangia una vaschetta di gelato, fa sesso o distrugge con una mazza il televisore 48 pollici dell’ex fidanzato. Perciò dal momento che una donna appagata vuole appagarsi ancora, cercherà di nuovo di ottenere quel beneficio dall’uomo che la fa ridere, ricerca che terminerà con una sana scopata.
Perciò a questo punto è evidente che far ridere una donna è una caratteristica fondamentale per riuscire a seminare qua e là il proprio DNA; l’evoluzionismo ha premiato gli uomini più simpatici proprio perché sono quelli che vanno più facilmente in buca.
(Purtroppo per le donne ciò non è avvenuto con i peni giganti)
Dall’altro lato invece è diverso. L’uomo prova piacere quando ride ad una battuta, ma non prova la stessa sensazione di appagamento, questo perché l’appagamento lo ottiene con la risata della donna, dimostrando una viscerale forma di egotismo. Questo è uno dei tanti motivi per cui secondo un’altra ricerca i maschi non desiderano una partner divertente.
Perciò è evidente che se far ridere una ragazza sia un elemento fondamentale per la prosecuzione della specie (più terra a terra, per trovare da scopare), l’uomo nel corso dei secoli abbia sviluppato questa caratteristica in maniera più sistematica rispetto alle donne, che non necessitano di tale qualità per essere fecondate.
Ma passiamo al terzo punto.
#3. Incompatibilità
Non completamente soddisfatto da tali spiegazioni ho deciso di svolgere un piccolo sondaggio. Come al solito ho interpellato i miei contatti di Facebook, coinvolgendo un campione di sessanta maschi. A trenta di questi gli ho posto la seguente domanda:
“Quali sono, senza pensarci troppo, le cose che ti fanno più ridere?”
Escludendo casi particolari – tizi che mi inviavano foto di Vittorio Feltri – ho potuto raggruppare le risposte in quattro macro-gruppi:
a) Volgarità varie.
b) Peti, rutti, scoregge ascellari e simili
c) Difetti fisici ridicoli
d) Sarcasmo
Dopodiché ho posto una domanda differente agli altri trenta:
“Quali sono le cose che rendono poco attraente una ragazza?”
Anche qui ho escluso i casi limite (una sorprendente risposta è stata: “se le puzzano gli starnuti”) e raggruppato in quattro macro-categorie i risultati:
a) Volgarità varie.
b) Peti, rutti, e simili
c) Difetti fisici
d) Citazioni del Piccolo Principe
Come si può notare il maschio trova divertenti negli altri uomini esattamente le stesse cose che trova ripugnanti nelle donne; i due gruppi di categorie sono infatti quasi coincidenti.
Il risultato è sorprendente e confermato anche da uno studio dell’ UC San Diego che dimostra come in realtà vi sia una discriminazione inconscia se l’autore delle battute è una donna, come se fosse oramai comunemente accettato che solo l’uomo possiede il senso dell’umorismo e il genere femminile non possa coltivare la propria vocazione umoristica.
Questo prova che molti comici sono transessuali.