Perché gli sfigati ascoltano Metal?
Arrendetevi all’evidenza.
I fatti si stagliano inesorabili di fronte alle punte dei nostri eleganti nasi.
Spesso, vestiti di magliette improponibili e blue jeans, e avvolti in lunghe chiome (o, i più sfortunati, sfoggianti lucenti pelate).
Diciamocelo : la maggior parte dei metallari son portatori di dosi equine di sfiga.
Chi non ha avuto il piacere di conoscere il gracile asociale con la “maglietta coi morti” e dai lunghi (spesso unti) capelli setati ? O il pacioso “metallaro rotondeggiante” ? O magari quello bello convinto stile Black Label Society con muscolatura da Grizzly e tatuaggi fatti in garage con l’amico ?
[Salto a pié pari le ultime tristissime trovate del mercato, tipo Avenged Sevenfold e Bullet for my Valentine, atte a strizzare un occhio ai più glamorous. Non li avrei manco nominati, non dessero una mano per il SEO.]
Ora, non voglio fare la rassegna dei metallari, ma solo creare una piccola introduzione al punto generante la questione :
PERCHÈ ?
Colpa del Metal ? Assolutamente no.
Sarebbe impossibile : come ogni genere musicale, il Metal è unicamente un linguaggio.
Un contesto in cui creare.
Scegliere di fare Metal è come scegliere quali colori utilizzare per il nostro quadro. Che lingua usare per una poesia. (Come verrà strutturata fa parte della fase compositiva, successiva alla “scelta del linguaggio”)
Come sempre, non è il mezzo : è l’utilizzo che se ne fa.
La caratteristica principale del Metal è la sua grande energia.
In termini tecnici, la sua gamma timbrica. Soprattutto dinamica, per la precisione.
Può sviluppare una energia tale da poter essere considerata violenza.
Tale da poter combattere con molte sinfonie. Spesso anche sovrastandole.
Ed è questo il punto che ci serve: grande energia.
Ora, con un pizzico di psicologia, tutto quadrerà magicamente.
Avete presente quelli che si prendono l’Hummer per combattere lo sconforto dato dalle ristrette dimensioni del loro fardello (e noi maschietti sappiamo quanto sia una cosa insensata) ? O gli straccioni che scialacquano tutti i loro risparmi per l’iPhonenecessario in quanto lasciapassare per il jet set (quando tutti noi sappiamo che in realtà servono tette) ? O magari quelli che si piazzano i Radiohead per dare un po’ di tono al loro encefalogramma piatto (pallosissimi : prima o poi ne parlerò)?
Ecco : uguale.
Il Metal ha come unica colpa (indiretta) di attrarre degli sfigati che cercano di “vestirsi” della sua energia. Di dimostrare di essere dei gran duri dato che “ascoltano violenza”. Di attirare chi si diverta dato che “fa casino”.
Il Metal è vittima della società.
Come molti altri generi, come molte altre cose.
Povero, povero Metal…
Ovviamente, l’industria ha fiutato questo fatto e lo cavalca cinicamente offrendo allo sfigato pubblico una sempre maggiore escalation di violenza e stereotipi atti a colmare la loro inadeguatezza.
A iniziare dalla copertina (imprescindibile componente di ogni opera d’arte sonora che si rispetti). Anche perché dalla copertina si crea il merchandising ($$$$).
Questo è un grandissimo peccato : il Metal ha enormi capacità espressive. Permette al musicista di creare scenari sonori di ampissimo respiro. Come un pittore dotato di un enorme tela e decine di colori diversi, dai più chiari fino ai più sgargianti. Di iniziare dal nulla e finire in una valanga d’energia.
Pochi altri generi possono permettersi tanta magniloquenza.
Per voi jazzisti che ghignate nell’ombra : il Jazz è uno dei meno dotati in questione. Una sola chitarra Metal è in grado di sviluppare la potenza dinamica di un intero quartetto Jazz.
Armatevi di spettrometro se non ci credete. (N.d.R. Lo spettrometro è una simpatica macchinetta che trasforma il segnale audio in un segnale video, in modo da poterlo misurare con comodità. E, in caso, come argomentazione per battibeccare con fan di George Benson.)
E ricordatevene la prossima volta che sfottete un metallaro.
Lasciate che chi voglia possa esprimere i suoi sentimenti con tutta la forza che desidera.
Freakettoni modali.
Amare il Metal per tentare di mascherarsi con la sua parvenza malvagia è come amare una ragazza per il suo culo : superficiale, rozzo, inadeguato.
Amarlo per la sua grandiosità espressiva è farlo per quello che realmente è. Da veri gentlemen.
Onore a questi eroi dal profondo animo, e amanti delle emozioni forti
Riconfermo quindi definitivamente assolto questo genere, felicitando i vostri timpani con fulgidi (ma purtroppo rari) esempi di dove questa nobile e complessa arte possa portarci.
Devin Townsend – Down and Under
Bend the Sky – Sketches
Tool – Lateralus
Strapping Young Lad – Zen
yours,
Sara Correggia