Il movimento 5 stelle e la signora Annie Lennox
«Non devo temere il Berlusconi in sé, ma il Berlusconi in me» scrisse qualche anno fa Umberto Eco non mi ricordo dove. L’affermazione dell’ex compagno di banco di Fantozzi non poteva essere più vera; come una prugna pregna, o una donna pregna, ingallata, amici miei atto secondo. Che sto scrivendo? Non lo so. D’altronde il post-berlusconismo ci ha lasciato un po’ confusi e ha eliminato le poche sicurezze che avevamo. Sapevamo chi ci governava, sapevamo chi era e come era fatto. Un mascalzone? Un grande statista? Mio nonno mi ripete sempre che è meglio essere governati da un disonesto capace che da un onesto incapace. Mio nonno non ha finito le elementari perché in seconda ha perso la cartella e la sua famiglia non aveva soldi per ricomprargliela.
La situazione attuale comunque rimane molto confusa: al governo abbiamo dei tecnici che sono un evidente strumento dei partiti per non sporcarsi di merda e tornare tra qualche anno vergini come Claudia Koll alle elezioni; il PDL è crollato alle ultime amministrative assieme alla Lega; la sinistra non si capisce nemmeno da chi sia rappresentata, e i soli voti che continua a racimolare sono quelli della categoria più ignorante d’Italia, gli insegnanti; Casini si descrive da sé. Insomma un bel macello.
Ma una nuova forza politica si è affermata in questi ultimi tempi: il movimento 5 stelle.
Seguo Beppe Grillo da molti anni, sia in rete sia andando a vedere i suoi spettacoli. La gente comune tende a dividerlo in Grillo comico e Grillo politico. Io non ci vedo alcuna differenza; la sua è una comicità del tutto particolare, non è satira -la satira è prettamente decostruttiva ed è giusto che sia così- è piuttosto una critica sociale intrinsecamente comica. Mi spiego meglio. Le battute di Grillo non sono mai invenzioni surreali o iperbole fantasiose -da questo punto di vista è un comico ben poco creativo- bensì delle contraddizioni svelate nella grottesca realtà che ci circonda. Quando dice che alla morte di Andreotti scopriremo la verità riguardo tutti i misteri che lo circondano grazie alla scatola nera che si porta appresso nella gobba, sta semplicemente dicendo la verità. Quando parla di Berlusconi chiamandolo psiconano non fa altro che descrivere la realtà vera dell’uomo di Arcore. Non è un comico.
Secondo punto. La comicità di Grillo è costantemente accompagnata da una critica costruttiva. Dopo aver chiamato idioti vari politici o governatori d’Italia, vi è sempre una controproposta più o meno intelligente. E non perché Grillo sia il signor Wolf della penisola, ma perché nel corso degli anni ha raccolto attorno a sé con la sua comicità di protesta delle persone competenti, che gli hanno portato a conoscere fatti e situazioni vergognose che poi lui raccontava in teatro. E questo si percepisce. Si percepisce che dietro a Grillo ci sono delle persone che hanno cercato attraverso di lui una strada per esprimere qualcosa di diverso.
Terzo punto. Grillo è stato eliminato dalla televisione italiana. É riuscito ad ottenere una sua indipendenza grazie alla rete e adesso sono le televisioni a cercarlo (e lui a rifiutarle).
Ho seguito attentamente le ultime elezioni, sostenendo il movimento 5 stelle, ovvero Grillo (per me non vi è differenza), ed ho esultato assieme a tanti di fronte ai risultati straordinari, primo fra tutti la conquista del ballottaggio di Pizzarotti a Parma. La sera dopo però mi sintonizzai per caso su La7, dove stavano trasmettendo un talk politico. L’argomento era ovviamente l’exploit del movimento 5 stelle; in studio la Carfagna, Telese, e qualcun altro che ora non ricordo. Sta di fatto che ad un certo punto vi è un collegamento video da un circolo del movimento 5 stelle. L’inviato, rivolto alla telecamera, parlava allo studio mentre sullo sfondo si vedevano una ventina di Grillini che fingevano discussioni animate davanti alla telecamera, scrivendo qualche misteriosa parola su dei bigliettini di carta. Vi assicuro che cominciai a sudare e a vergognarmi. Poi l’inviato si rivolse ad una delle partecipanti, una specie di Annie Lennox della riviera Romagnola. Salve signora, da quanto tempo fa parte del movimento 5 stelle? É il mio primo giorno, risponde ridendo -merda cominciamo bene- e quale partito sosteneva prima? Berlusconi. Perché? Perché era sempre sorridente mi stava simpatico. -non può essere, ditemi che non è vero- e cosa l’ha spinta ad aderire a questa nuova formazione politica? Perché si sta insieme, è bello. In studio risate imbarazzate da parte di tutti. All’inizio pensavo fosse una costruzione di La7 e cominciarono a venirmi in mente idee complottistiche su un piano per sputtanare i grillini, ma quando vidi intervenire anche il consigliere regionale del movimento 5 stelle, un ragazzo con evidenti problemi di rabbia, mi convinsi che era tutto vero. Ma perché non hanno ascoltato Grillo che aveva consigliato di non andare in tv?
Semplice, perché l’idea di fondo di Grillo è impraticabile. Il rischio del movimento 5 stelle è quello di perdere la natura sostanzialmente oligarchica che caratterizza l’entourage di Grillo. La signora rasata intervistata non la voglio vedere. NON LA VOGLIO. Il problema del caro Beppe, accusato a destra e a manca di essere fascista, è quello di essere troppo poco fascista. In tutti questi anni, seguendo il movimento, leggendo attentamente il programma, e ricevendo uno stimolo dal blog e dagli spettacoli ad informarmi su fatti di cui non ero a conoscenza, ho maturato una certa fiducia in quello che si stava venendo a creare. Per cambiare le cose bisogna avere una volta per tutte il coraggio di affermare che non siamo tutti uguali. Non è classismo, razzismo o altro ancora. É una questione di competenze. La deriva dell’Italia ha origine nel fatto che l’uguaglianza è sempre stata preferita alla competenza, alle idee. I grillini devono organizzarsi in maniera alternativa, ma pur sempre organizzarsi in qualche modo. Adesso Pizzarotti è sindaco di Parma, spero che sia davvero in grado di fornire un esempio positivo alla penisola. Sono convinto che all’interno del movimento 5 stelle ci siano persone più preparate a governare che in qualsiasi altro partito, persone oneste e piene di idee. Quindi via gli stronzi, ignoranti modaioli, che continuino a votare il ridente psiconano.