Oltre V.I.P.

Una lezione di vita imparata da Bruce Willis

Inutile girarci attorno. Bruce Willis è diventato una presenza fissa nelle nostre vite. È entrato in punta di piedi grazie al passaggio in vespa scroccato da un pover’uomo che lo ha trasportato fino al paese più vicino introducendolo al mondo della fibra di una certa marca di telefonia (non dirò il nome perché non sono stato pagato e io, gratis, non faccio nulla). Da qui la prosecuzione della sua storia attraverso situazioni grottesche, dove un pescatore ITALIANO ha una connessione migliore di un multimilionario AMERICANO, follia pura.

fibra

 

Dopo un jingle musicale, diventata ovviamente la mia suoneria e sveglia preferita, finalmente l’uomo duro a morire ha deciso di comprarsi la fibra internet, con una B; come Bruce, nella speranza che sparisca dalle nostre pubblicità il più in fretta possibile per fare spazio al prossimo attore dimenticato da tutti e pronto per essere riesumato. Mi ricorda una puntata dei Simpson in cui Homer veniva pagato per uccidere le celebrità. Sei morto, non ti paghiamo la presenza negli spot, molto semplice. Ed economico. Torniamo a noi e al punto centrale dell’articolo: scrivere cazzate. No seriamente, la lezione che mi ha dato quest’uomo è:

 

Non si è mai troppo ricchi nella vita. I soldi non sono mai troppi, soprattutto se ormai sei prossimo alla pensione. In fondo la tua signora carriera te la sei fatta, soldi da parte ne hai ma… già, MA. E se un giorno decidessi di comprarti quell’auto sportiva che tanto stai aspettando? E se costasse più del previsto? Brutta storia, Bruce. Meglio avere un fondo pensione, al modico costo di tutta la tua carriera. Gli sciocchi siamo noi che non l’abbiamo capito subito. Un indizio già ce l’avevamo; ma, direte voi, quando? Pulp Fiction; dialogo con Marcellus Wallace (quello che NON assomiglia ad una puttana). In sintesi M.W. gli offre del denaro dicendogli (ne trascrivo una parte): “L’orgoglio ti blocca, te lo mette nel culo. Mettiglielo tu nel culo e supera certe cagate; perché da qui ad un anno quando te la spasserai ai Caraibi dirai a te stesso: Marcellus Wallace aveva ragione”. Sì, proprio così.

 

Ora scusate, ma devo chiamare una certa compagnia telefonica nella speranza che rispondano: ma sono una persona realista, non punto ai Caraibi, ma di elemosinare qualcosa per quando i miei genitori mi taglieranno i fondi per gli “studi” all’università.

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