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Lettere di respinta a 10 famosi scrittori morti

Può sembrare strano ma dovete sapere che le persone muoiono. Anche gli scrittori muoiono, anzi, forse muoiono più degli altri, e finiscono nel paradiso degli scrittori, un posto fantastico uguale in tutto e per tutto al pianeta terra con la differenza che i critici letterari non esistono.

Ma sarebbe interessante capire come sarebbero accolte oggi dalle case editrici le opere di alcuni mostri sacri della prosa, se fossero ancora in vita ovviamente.

Ecco alcuni verosimili esempi.

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#1. 1984, George Orwell

Gent.le sig. Orwell (o signor Blair),

nonostante il suo romanzo presenti una scrittura a tratti coinvolgente siamo costretti a respingerlo. Le distopie non interessano più ai lettori, e il Grande Fratello delle ultime edizioni ha subito un tracollo irrecuperabile dell’audience; l’argomento è ormai debole. Pubblicarlo, può capirci, sarebbe un vero e proprio suicidio d’impresa. Per non parlare poi delle possibili querele; la parte finale (e un po’ tutto il libro a dir la verità) pare un mezzo scopiazzamento del film Brazil di Terry Gilliam.

La ringraziamo comunque per averci inviato il manoscritto.

Benito Rossi, Junior editor presso Minamor Ed.

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#2. I Miserabili, Victor Hugo

Egr. sig. Hugo,

il suo romanzo storico è decisamente troppo lungo. Anche eliminando quelle interminabili pagine sulla battaglia di Waterloo, sui conventi e sulla vita monastica, risulterebbe difficilmente digeribile dal nostro lettore tipo. Tuttavia la storia nel suo insieme è decisamente coinvolgente, perciò ci siamo permessi di inviare il manoscritto al nostro reparto produzioni televisive; sono rimasti così entusiasti che vorrebbero farne una fiction in tre puntate con Adriano Pappalardo nel ruolo di Jean Valjean e Gabriel Garko in quello di Javert.

Aspettiamo un riscontro.

Maria Pontemarcio, Senior Editor presso Thénardier Ed.

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#3. Justine o le disavventure della virtù, Marchese de Sade

Egr. conte Donatiel-Alphonse-Francois de Sade,

il suo romanzo sarebbe assolutamente in linea con i gusti del pubblico, una sorta di 50 sfumature di grigio con delle pennellate di Palahniuk ambientato nel raffinato ‘700 francese. Il problema è però rappresentato dalle inutili e incomprensibili metafore utilizzate per gli organi sessuali. Ha paura forse di finire in prigione per libertinaggio? Suvvia… provi a riscriverlo con termini più espliciti e ne riparleremo.

Joahnna Banks, segretaria presso XXX ed.

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#4. Delitto e Castigo, Fedor Dostoevskij

Gent.le sig. Dostoevskij,

la sua scrittura è davvero coinvolgente e dimostra che lei possiede una profonda capacità analitica. Tuttavia la trama è decisamente fiacca: l’assassinio è troppo poco efferato, mancano dettagli macabri e sfiziosi che interessano il pubblico. Purtroppo siamo costretti a respingere il manoscritto, ma vorremmo assumerla per comporre un libro che descriva i principali episodi di cronaca nera accaduti negli ultimi anni in Italia. Il progetto – dal titolo provvisorio Cazzi e mazzi per Olindo e Rosa Bazzi – prevede l’uscita in dieci volumi su un noto settimanale scandalistico.

In attesa di una risposta le rivolgiamo i nostri cordiali saluti.

Vittorio Sacoballo, stagista presso Diutordino Ed.

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#5. Alla ricerca del tempo perduto, Marcel Proust

Egr. sig. Proust,

è forse uno scherzo? Il suo romanzo è così lungo che non riuscirebbe nemmeno a starci nella memoria di un lettore E-book. Lasci perdere.

Sossi D’Aruta, assistente dell’assistente Editor presso Sugheropareti Ed.

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#6. La metamorfosi, Franz Kafka

Egr. sig. Kafka,

l’idea di un uomo che diventa uno scarafaggio è molto originale, ma quello che manca al suo romanzo è un po d’azione. Gli faccia fare qualcosa a questo disgraziato insetto, lo faccia saltare dalle pareti, spiccare il volo, uccidere il padre. Non è verosimile che uno si trasformi in un insetto senza sfruttare i suoi superpoteri; lei se ne starebbe chiuso in camera a poltrire come il suo Gregor Samsa? Le consiglio di riscreverlo da capo.

Giorgio Girgio, Direttore presso Fiurtiuro ed.

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#7. La Certosa di Parma, Stendhal

Gent.le sig. Stendhal,

quando ci è arrivato il suo manoscritto avevamo molte aspettative, pensavamo infatti si trattasse di un libro SpeedFood che racchiudesse una serie di ricette rapide da fare con il famoso formaggio Galbani e il prosciutto di Parma. Purtroppo abbiamo capito di trovarci di fronte ad un pedante romanzo ambientato nel periodo della Restaurazione italiana, un qualcosa insomma del tutto invendibile. Ci dispiace molto perché avevamo già organizzato un’ospitata alla Prova del Cuoco per promuovere il suo libro.

A mai più.

Fabrizio del Pongo, foodblogger ed editor presso Sfizioso Ed.

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#8. Odissea, Omero

Egr. sig. Omero,

Non si capisce nulla del suo manoscritto, però ci piace il fatto che lei sia cieco, è il genere di disgrazie di un autore che attira l’attenzione del pubblico. Vedremo di trovarle noi un romanzo adatto a lei.

Cloromastro Eufilippo, Consultant presso Mulona ed.

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#9. La coscienza di Zeno, Italo Svevo

Egr. sg. Svevo,

il libro non è malaccio, sarebbe anche pubblicabile. Il problema è lei. Deve comprendere che il nostro ufficio marketing non può puntare su un signore di sessantaquattro anni che ha passato una vita a fare il commerciale estero senza lode ne infamia. Oltretutto ci risulta che la sua fedina penale sia pulitissima, neanche un giorno di galera, neanche un abuso famigliare per poter pompare decentemente una campagna pubblicitaria. Se vuole però può cederci i diritti del romanzo e fare il ghost writer di un autore cieco su cui stiamo puntando.

Gentili saluti.

Cloromastro Eufilippo, Consultant presso Mulona ed.

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#10. La Bibbia, Autori Vari

Gent.li Autori vari,

il vostro collettivo è riuscito a comporre una prima parte – quella chiamata Vecchio Testamento – che rasenta il capolavoro. È una sorta di Game of Thrones più fantasy, più violento, e con molti più morti. Esattamente quello che stavamo cercando. Peccato per la seconda parte, dove inspiegabilmente l’azione rallenta e il romanzo si trasforma in un polpettone moralistico difficilmente sopportabile. Forse si salva solo una scena, quella dell’esecuzione della condanna.

Ronnie J. Dio, Capo-editor presso Universo ed.

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