Le persone intelligenti tendono a essere più stupide della media
Ha fatto molto scalpore ieri l’accurato articolo scientifico comparso su molte bacheche di internauti italiani. Il post in questione descriveva con dovizia di particolari i risultati di una ricerca americana apparsa sulla Review of General Psychology, che asseriva come le persone intelligenti tendano ad assumere più alcolici.
Nonostante permanga il dubbio che la ricerca in questione sia stata compilata da ubriachi in cerca di una scusa per lavorare da ubriachi, l’elevato numero di condivisioni ha dimostrato in effetti quanto siano intelligenti le persone che tendono a bere più alcolici rispetto alle media. Così intelligenti da postarlo nelle bacheche di altri amici intelligenti, commentando quanto sia intelligente uccidersi di Vodka e sboccare intelligentemente tutta la notte attaccati al cesso.
Ha dimostrato anche l’utilità nella società dei ricercatori di psicologia.
Comunque è un vero peccato che questa incredibile scoperta scientifica si sia rivelata solo adesso. Mi sarebbe stata molto utile in passato.
Quattro anni fa, quando mi hanno ritirato la patente per guida in stato di ebbrezza, mio padre mi ha fatto mangiare i denti assestandomi una ginocchiata in faccia, e non mi ha rivolto la parola per mesi, anche se comunque senza denti non sarei riuscito a rispondergli.
Adesso, dopo questa rivoluzione copernicana dell’alcol, probabilmente sarebbe venuto a prendermi in mezzo alla tangenziale con la sorridente soddisfazione di un papà che ha generato un genio, tra gli applausi dei carabinieri e le telefonate di congratulazioni dei parenti.
La questione è che questo benemerito post sulla superiorità intellettiva degli alcolizzati è stato condiviso da più di 80.000 persone, ovvero più di un normale articolo dell’Oltreuomo.
Dal momento che il post tirava acqua al mulino degli intelligenti, posso dedurre che gli 80000 soggetti che lo hanno condiviso siano intelligenti.
Ma dal momento che mi è difficile pensare che in Italia ci siano 80000 persone intelligenti, deduco che gli 80000 soggetti che lo hanno condiviso non siano intelligenti ma si considerino intelligenti.
Ma chi si considera intelligente?
Oltre ai ricercatori di psicologia, sono molti a sopravvalutare la propria intelligenza. Questo è un fenomeno tipico degli ultimi decenni, che colpisce in particolar modo i laureati fuori corso e i dottorandi. La vocazione al vittimismo infatti è spesso accompagnata da una falsa percezione del valore personale e da una spiccata dote nel mentire a se stessi. Filosofia, psicologia, lettere, e molte altre facoltà simili, sono tranquillamente affrontabili da un ragazzino di 15 anni dotato di una media capacità intellettiva. Se sei davvero intelligente, a trentanni hai già scritto un romanzo di successo, hai trovato posto in una rivista importante, hai avviato uno studio associato. Non rimani a galleggiare insoddisfatto in un’aula studio inutile o in uno squallido laboratorio dell’Università, rimuginando sul fatto che il governo sia così cattivo da non finanziare le tue geniali idee che sicuramente un giorno verranno a bussare al tuo cervello. Perché sei un genio, assoluto, indiscusso, inarrivabile.
La verità è che l’Università non ti rende più intelligente, semplicemente allunga di un bel po’ l’adolescenza, e uno dei tratti tipici dell’adolescenza è quello di credersi intelligenti e incompresi da tutto il mondo.
Un altro tratto dell’adolescenza è la tendenza ad identificarsi in figure romantiche o di successo.
E’ il caso del povero Bukowski.
Lo scrittore viene spesso reso protagonista di svariati sillogismi che campano nella testa di giovani presunti intelligenti. Ad esempio:
Charles Bukowski è alcolizzato e ha talento
Io sono alcolizzato
Io ho talento
Il sillogismo sarebbe più corretto inserendo altri soggetti altrettanto alcolizzati al posto di Bukowski.
Non voglio adesso dire al prodessore John D. Mayer come fare il suo lavoro -d’altronde io mi considero più stupido di uno intelligente- ma intuitivamente gli suggerirei di modificare leggermente la conclusione dei suoi studi.
“Le persone che si credono intelligenti tendono a bere più alcolici rispetto alla media” mi sembra più corretto.
Il titolo di questo post mi sembra comunque il più corretto in assoluto.