Le classiche domande retoriche di una madre ad un figlio
Avete presente l’abbiocco postprandiale di Natale?
Quell’atmosfera dove tutto è vero, ma nulla è reale?
Stavo ascoltando le peripezie di Zio Vasco (non è il suo vero nome, ha solo una lunga e solida amicizia con le droghe pesanti) quando mi sono accorto che mia madre continuava a farmi domande retoriche, tutte senza un vero motivo.
Quelle domande che non hanno una vera voglia di scoprire la risposta.
Domande alle quali tentavo di rispondere, ma senza successo.
Le madri fanno spesso domande come sfida dialettica, come esercizio di stile, come poetica della filologia, ma in realtà non hanno interesse al risultato, sanno benissimo quale sarà la tua risposta, perché è la loro.
Ecco le domande inutili più frequenti:
Ecco la lista delle domande retoriche di una madre ad un figlio:
1# Cosa vuoi da mangiare?
Non è veroooooooo. Non te lo chiede realmenteeeeeeee.
Lei sa già che ha in frigo le uova che se non mangerai oggi verranno buttate, quindi parte con la domanda trabocchetto:
“Preferisci una frittata o prendiamo la pizza?”
“Ma no, facciamo la frittata, che se no mi tocca buttarle, è un peccato”.
2# Hai freddo?
Di secondo nome fai Siberia, e non perché simpatizzi per Zio Putin (Altro zio, ma ne parleremo un’altra volta), ma a lei non importa. Il risultato sarà sempre lo stesso: “metti qualcosa che fa freddo”.
3# A che ora torni?
L’unica risposta possibile è: “Presto, mamma”.
3#_bis A che ora vuoi cenare?
“Non so Kim Jong Ma’, farei per le 9”. “Allora facciamo alle 8, che poi dopo ho pilates”.
4# Cosa vuoi per natale?
Risposi: “Un cagnolone”.
Mi arrivò un Peluche con tanto di risposta: “Babbo Natale ha detto che quelli veri erano finiti”.
E così ora scrivo per L’Oltreuomo.
5# A che ora ti devi svegliare domani?
“Domani posso dormire fino a tardi, alle 10”.
“Ok, cucciolo pasticcino polpettina della mamma”.
Il mattino seguente l’astioso rumore del Folletto ti rovina la vita alle 7 del mattino.
“Dovevo aspirare, c’era lo schifo in giro”.
6# “Vuoi che ti lavi i jeans?”
Mamma ti ringrazio per tutte le volte che m’hai lavato i jeans in questi anni, davvero.
Ma se poi decidi comunque di lavarli: MA PERCHE’ MINCHIA ME LO CHIEDI?