Tecnologia

Le 6 reazioni al guasto di Whatsapp

Ieri Whatsapp, lo sanno praticamente tutti, non ha funzionato per qualche ora. Per un caso fortunato, proprio ieri la mia vita sociale subiva un’impennata vertiginosa. Ho incontrato più persone ieri che negli ultimi due mesi. Per questa coincidenza ho potuto notare i 6 tipi di reazione che hanno accompagnato il Whatsapp-down. Tra le altre c’è anche la mia, forse la più vergognosa.

L’arrabbiato

E’ lo stronzo che passa il sabato sera appeso allo smartphone. Per lui uscire di casa con qualcuno coincide con il desiderio di mostrare che potrebbe essere benissimo da qualche altra parte, con qualcun altro. Il Whatsapp-down frustra il poveretto, che non può più estraniarsi dalla conversazione per entrare su Whtsapp. Allora si incazza, lancia il telefono dentro il bicchiere della birra e se ne va a casa. A lui non interessano i contatti sociali, ma solo poterli vantare.

Il preoccupato

Ansiosissimo. E’ l’amico che ti chiede dieci volte: “Ma allora a che ora ci troviamo? 21.20 o 21.23? E dove? In piazza? Ma sul lato nord o quello sud? Però aspetta, tu intendi il nord geografico o quello magnetico?”. Il guasto di ieri sera fa impazzire il preoccupato, che non può più torturare i suoi amici con gli ansiosissimi messaggini: “Ho visto che sei entrato su Whatsapp due minuti fa. Perché non mi rispondi?”. Riscoprirà gli sms. In fondo, è uno dei pochi per cui la folle promozione 10€ al mese per 500 messaggi gratuiti ha ancora un senso.

Il fidanzato

Il fidanzato è fuori con gli amici durante il Whatsapp-down. Di lì a un paio d’ore deve andare a prendere la sua ragazza ad una cena tra ex compagne di classe. Si areneranno nella solita seratina sul divano. Arisa che vince Sanremo è la cosa più eccitante che lo aspetti. Il suo cervello da animale castrato coglie però l’opportunità insita nel guasto di Whatsapp. Spegne lo smartphone e inizia a bere come una nave. Negli istanti in cui Whatsapp tornerà in uso, i suoi amici staranno girando un video in cui il fidanzato, in piedi sopra al tavolo, fa l’elicottero in faccia alla cameriera del pub. Il giorno dopo dirà alla sua ragazza che il telefono era scarico, perciò non ha potuto rispondere alle chiamate di lei. In questi istanti stanno guardando la replica dell’ultima serata di Sanremo.

L’ubriaco

Come ogni sabato, l’ubriaco ha per le mani uno smartphone di troppo. E’ il genere di persona per cui la Samsung dovrebbe inserire un etilometro nei suoi telefoni: se sei troppo sbronzo, lo smartphone si blocca. Così eviterebbe di scrivere alla propria compagna di corso che è sempre stato innamorato di lei. Il Whatsappdown è, per l’ubriaco, un colpo di culo che, almeno per ieri sera, gli ha salvato la dignità. Riuscirà comunque a entrare su Facebook e scrivere uno status che recita più o meno: “Quanto snoo felllixe quando beevo VoDka fino a SvenirrEE!!@#”.

Il pigro

Il pigro non si rende conto di quanto sia bello avere degli amici, incontrare delle persone. Per questo approfitta del Whatsapp-down per mettersi sul divano con la copertina. E’ un giovane-vecchio che trova più interessanti i monologhi della Litizzetto rispetto alle tette di una ventenne. La sua malattia lo induce a sfruttare il guasto di Whatsapp per non farsi più sentire con gli amici che l’hanno invitato ad uscire. Nulla di grave, a meno che non avesse un appuntamento con “il preoccupato”.

L’antico

L’antico non ha uno smartphone. Già è tanto se ha deciso di abbandonare il Nokia 3310, che comunque continua a rimpiangere. Per questo il Whatsappdown non lo tocca minimamente. Anzi, guarda divertito i suoi amici che, rimasti senza i propri ossessivi contatti sociali, devono tornare ad ambientarsi nel mondo reale. L’antico è la vera star di ieri sera. Ha infatti passato ore a spiegare al resto del locale come sia possibile la vita senza Whatsapp. Poi il guasto si è risolto, l’uditorio se ne è andato e l’antico è ritornato a giocare a Snake.

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