Scuola

Le 5 fasi della scelta dell’università

La redazione dell’Oltreuomo invecchia. Alcuni puzzano già di trentenne. Siamo quindi a quello che Kuhn definirebbe un mutamento di paradigma, che in questo caso significa che ci saranno sempre meno post su università e sbronze, lasciando spazio a tematiche come la convivenza, i primi acciacchi, le gravidanze indesiderate che però ormai ti tieni perché lei è alla fine della sua età fertile.

Ecco, prima che tutto questo accada dobbiamo dire quel (poco) che non abbiamo ancora detto su un tema giovane e che non ti tiene sveglio frignando la notte come l’università. Oggi quindi ci concentreremo sulla scelta del corso di laurea. Per farlo ho intervistato un campione di 523 studenti che, tramite strumenti prettamente qualitativi, ho raggruppato in tre profili.

Per rendere più vivace il tutto ho pensato di chiamare questi tre teorici individui con i nomi di tre personaggi interpretati da Di Caprio. Quindi il Lupo (Jordan Belfort di The Wolf of Wall Street), Gatsby e Arnie di Buon Compleanno Mr. Grape. E ora finalmente iniziamo.

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Le 5 fasi della scelta dell’università

 

#1. Scuole superiori

Il Lupo alle superiori è il tipico ragazzo vivace che alle olimpiadi di matematica viene messo a gareggiare nella categoria “Scimmie Lobotomizzate”. È un cazzone senza chances di redenzione. Quel genere di soggetto che ora si diploma al liceo ma sessanta anni fa veniva messo a trainare i carri al posto dei buoi per non farli stancare troppo. Non ha idea di cosa farà all’università. Forse medicina. Gatsby invece è un tipo intelligente, che non teme lo studio e alle feste dei 18 anni è il primo a ubriacarsi e l’ultimo a vomitare. Arnie infine non beve mai, è un secchione che tutti dicono essere destinato a grandi cose. Per ora però solo tanti 10 in ogni materia e una pippetta a settimana, la domenica mattina.

#2. Primi dubbi

Gatsby è davvero preoccupato. Non sa cosa farà all’università. Gli dicono che deve pensarci. E lui ci pensa. Forse lettere, ma allora tanto vale riposarsi per cinque anni e poi risvegliarsi in una vita di merda. Magari giurisprudenza, ma che ansia. E ingegneria offre tanti sbocchi ma nessuna possibilità di rimanere un essere umano. Boh. Arnie è orientato verso qualcosa di molto teorico ed etereo. Filosofia, matematica o prendere lo zaino e andare a morire in Alaska come il protagonista di Into the wild. I professori delle superiori, capre ignoranti, lo incoraggiano a seguire le sue inclinazioni suicide. Il Lupo è ogni giorno più sicuro che lui il test di medicina lo passa.

#3. La scelta

Il Lupo sente dentro di sé che è destinato a metterti le mani in pancia quando avrai l’appendicite. Va al test di medicina certo di passarlo, tu preghi che, se proprio il suo destino è quello di entrare nella più ambita delle Facoltà, appena usciranno i risultati del test un autobus lo stenda. Non è cattiveria, solo meritocrazia. Arnie purtroppo ha deciso di iscriversi a filosofia. “Per il lavoro è una strada in salita, ma con l’intelligenza che hai qualcosa sicuramente per te ci sarà” e altre vecchie barzellette lo inseguono fino all’inizio delle lezioni. Gatsby ha optato per giurisprudenza. Le motivazioni: “Non c’è il test d’ingresso perché preferiscono incularti una volta laureato” e “Ma hai visto quanta figa c’è?”.

#4. La sberla sui denti

La sberla sui denti arriva per tutti. Arnie scopre con disperazione che per un 30 e lode a filosofia deve studiare la metà di quanto gli facesse prendere 9 in un compito di matematica al liceo. Non capisce. Com’è possibile che quel simpatico esemplare di mentecatta accanto a lui abbia guadagnato il suo stesso voto pur essendo convinta che Habermas sia un participio del verbo habeoIl Lupo ovviamente non ha passato il test di medicina, ma quello di psicologia sì. Ha capito che in verità lui a queste scienze positiviste di merda non crede. “Ogni cura deve passare dalla mente” va ripetendo in giro. Se così fosse, lui non sarebbe riuscito a superare la varicella. Gatsby intanto della sua Facoltà ha compreso una cosa sola: deve studiare, studiare, studiare. E poi morire.

#5. Considerazioni finali

Il Lupo ha trovato l’ambiente adatto alle proprie esigenze. Come al liceo prosegue il suo cazzeggio che si vena di vittimismo quando due giorni prima dell’esame si rende conto che deve ancora aprire libro. Per il resto la vita gli sorride, in sette o otto anni riuscirà a vantare una laurea per cui i suoi professori andrebbero incarcerati per “premiazione di incapace”. Gatsby è quello che sta meglio di tutti, nonostante studi tutto il giorno tutti i giorni riesce anche ad avere una specie di vita sociale. L’unico pericolo è che entri nel tunnel dell’alcolismo se neppure questa volta riesce a passare procedura civile. Di Arnie invece non abbiamo più notizie. Pare abbia lasciato l’università e sia partito con uno zaino in direzione Alaska,

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