Le 5 fasi che attraversi quando finisce una serie TV
A tutti coloro che non hanno mai sofferto di questa (sempre meno) rara dipendenza da qualunque forma di serie TV, le parole che seguiranno non vorranno dire nulla. Un’esagerazione come un’altra. A voi che invece avete perso la vista, la pazienza e la sanità mentale nella ricerca sfrenata dell’ultimo download o dell’ultimo streaming sembreranno la copia spudorata del vostro diario segreto. Come se aveste potuto mai avere il tempo di scriverlo un diario, fra una maratona e l’altra.
Parleremo di fine. Parleremo di come dopo anni e anni di assidua frequentazione, da un momento all’altro su scelta di qualche produttore poco conscio del danno che sta facendo, tu debba distaccarti dalla tua serie preferita, dai tuoi personaggi, dalla tua colonna sonora. Un dramma. Un vero e proprio lutto, ed è infatti così che va affrontato.
Il lutto si compone di 5 importanti fasi. Senza le quali non sarebbe possibile andare oltre, senza le quali si rimarrebbe bloccati sul Rewind. Senza indugi esponiamo questa blasfema e presuntuosa perla di saggezza.
#FASE 1 – Negazione
E’ il primo e fondamentale meccanismo di difesa. Tu serializzato convinto sai, per sadismo autospoileratore, ancora prima dell’inizio della stagione la sorte conclusiva che quest’ultima avrà. Ma da qui, bimbi miei, entra in gioco la negazione. “Non è credibile, dai”, “Ci sono ancora troppi buchi nella trama” o ancora “Sicuramente con una petizione e una buona dose di audience televisivo salveranno la serie per altri 12 anni”. Bugie, bugie e ancora bugie. Lo sai come va a finire. Lo sai perché non è la prima volta che lo vivi. Morte.
#FASE 2 – Rabbia
Con il passare del tempo quella mancanza dapprima leggera, diventa insopportabile. Il sentimento di insofferenza e la consapevolezza di essere totalmente ignorato da chi può fare qualcosa creano in te la rabbia più profonda. Ormai ci credi, ormai lo sai. La serie è finita e il dolore ti provoca solo una gastrite lancinante e una rabbia spumeggiante. In casa sei talmente nervoso che i tuoi familiari o conviventi preferirebbero stare nel ’43 con Miss Italia.
#FASE 3 – Negoziazione
Questa fase è la preferita dagli haters della serie in questione. Tu povero piangente individuo dal vestiario divanesco e dal goffo modo di fare di uno che ha appena aperto gli occhi, ti riversi nei social, nei siti, nei blog. Da qui comincia la tua campagna. I tuoi occhi si sgranano la tua mente si focalizza e le tue dita corrono sulla tastiera. Articoli, post, video protesta su Youtube fatti da te o a cui dai il consenso con un poderoso like e un commento di sostegno. Tutto utile quanto un cucchiaino difronte ad una fiorentina da kilo.
#FASE 4 – Depressione
Credi di aver già passato i momenti peggiori e invece. Invece ti ritrovi disperato alla ricerca di Backstage, immagini di repertorio, foto rubate del set, teorie tramesche e commenti degli attori. Pensi che ti possa aiutare, lo pensi davvero. Illuso. Ogni foto è un colpo al cuore, ogni video una coltellata allo stomaco. Ormai la fame non esiste e l’apatia si sussegue a momenti di depresso splendore. In questi momenti devi ricordarti che l’ora più buia è sempre quella più prossima all’alba.
#FASE 5 – Accettazione
Ed infatti come in ogni notte che si rispetti, da qui a Plutone, il sole torna sempre a sorgere. Abbracci la fine, ti inondi dei sentimenti che quell’ultimo episodio ti ha dato, ma che fino ad ora non avevi sentito per via delle ferite che stavi subendo. Quindi, lo accetti. Accetti che non sarebbe potuto finire, ne meglio, ne diversamente e salti oltre la siepe che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
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Quindi, concludendo, non disperate fratelli miei. Tutte le cose, anche quelle belle, finiscono, ma non per questo sarete costretti a vedere puntata dopo puntata, pranzo dopo pranzo, Don Matteo in replica. Uscirà sempre un’altra Favola.