Le 3 drammatiche evoluzioni del bibliotecario
La biblioteca è un pezzo fondamentale della nostra vita. O almeno per quella parte della nostra vita non occupata dal Grande Fratello. E in questo universo multiforme e carico di sentieri di conoscenza, il bibliotecario è giudice, giuria e giustiziere. Andiamo oltre lo stereotipo della vecchia acida e scontrosa nemica dei decibel per considerare le sue 3 grandi evoluzioni
#1. Cordiale appassionato
Una figura che ci accompagna dall’infanzia, sin dal primo libro illustrato che ci ha presentato col sorriso. Una persona che ama quello che fa, finalmente, e che in qualche modo ha alimentato la nostra passione per la lettura. Con un’indole talmente gentile e pacata che nulla al mondo potrebbe scomporre il suo aplomb, né un utente scortese, né un libro smarrito, e nemmeno un incendio. Anzi, in quel caso si getterebbe sugli scaffali facendo da scudo umano senza perdere il sorriso
“Ommioddio al fuoco!!!”
“Voi andate, devo mettere al sicuro Bradbury. La mia vita non vale a tal punto. Non preoccupatevi per me, sono solo un umile peccatore. I libri che volevate sono sul bancone, ho già timbrato i segnalibri. Buona giornata”.
#2. Aguzzino metodico
Figlio di un SS rifugiato in Argentina e di una contabile, ha deciso di trasformare ogni visita in un incubo burocratico. La paura di aver infranto anche la più piccola regola aleggia in ogni reparto ed è ciò di cui questa creatura si nutre. Troverà sempre una scusa per torturarti con qualche cavillo per revocarti dei diritti, facendoti sentire un perfetto idiota. Il suo massimo godimento è il bricolage con tessere scadute. Esemplare molto diffuso nelle università.
“Buongiorno, ehm … avevo prenotato un libro a nome …”
“Non perdiamo tempo, mi dia la tessera, utente CDNLCU041292. Ha già due libri e un DVD che deve restituire – entro due giorni”
“Ah si, volevo portarli già oggi ma mi sono dimenticato”
“Lo sa che il libro che ha prenotato viene da un’altra sede, quindi dovrà compilare il modulo per la circolazione interbibliotecaria”
“Sì”
“Vedo sulla sua scheda una nota di demerito nel 2006 per rumore eccessivo”
“Ma era la finale dei Mondiali, c’era tutto il paese in piazza!”
“Area adiacente alla biblioteca che sottosta alle stesse norme acustiche, secondo il paragrafo 53 comma 8 dello statuto. Ciò significa che i suoi diritti di prestito sono momentaneamente sospesi”
“No la prego! Mi serve quel saggio della Arendt per la tesina!”
“Ma voi giovani leggete solo robaccia fantasy?!”
#3. Fatalista pacifico
Nietzsche lo avrebbe chiamato nichilista passivo. Ha capito il non senso dell’esistenza e delle etichette per catalogare i documenti, da quel momento in cui scoprì che i DVD di Fast and Furios rientrano nello scaffale dei “gialli”, accanto a Fargo. Non gli interessa mettere ordine in un mondo del genere. Un leone ferito che contempla il PC lamentandosi di tutto, mentre sul bancone domina il caos di roba da rientrare e prestare. Alcune leggende narrano di quella volta che si alzò dalla sua inseparabile poltroncina girevole. Qualsiasi richiesta tu abbia, la svicolerà con aria malinconica cercando di convincerti della sua visione del mondo.
“Buongiorno, mi può aiutare? Sto cercando Re Lear”
“Mmm … ha già guardato nella sezione teatro?”
“Sì ma non l’ho visto”
“Mmm … allora forse è nella sezione narrativa”
“E dov’è?”
“Primo piano, destra, sinistra, sinistra, e poi cerchi tra letteratura inglese alla destra della porta”
“Ok”. Ricerca fallita, l’utente torna alla carica
“Mmm … strano … mmm … magari era tra i libri da ricatalogare. Vediamo sto cazzo di database … mai una volta che lo aggiornano. Sicuro di aver cercato bene?”
“Beh penso di sì. Magari se viene anche lei un secondo ci togliamo il dubbio”
“Del resto cosa stiamo cercando tutti veramente?”
“Come scusi?”
“No dico, cos’è la ricerca di un libro di fronte a tutto questo?”
“Questo cosa?”
“La caducità della vita, dei sentimenti, il naufragio a cui tutti siamo condannati senza ragione”
“Va bene, però se mi accompagna giusto un secondo …”
“Possiamo solo rubacchiare qualche spiraglio di felicità in un mondo freddo . Ma come, se nulla basta, neanche l’amore? Ecco ciò che cerchiamo così disperatamente”
“(in lacrime) Lasci stare, grazie comunque. Prendo un Geronimo Stilton”
“Piano terra, sezione bambini. Così allegri … così ingenui … ma nessuno sfugge alla crudeltà del tempo …”
“Ho capito, me lo cerco da solo”.