Le 10 barbe che hanno cambiato la storia
Sei alla ricerca del taglio perfetto per la tua ispida peluria facciale, ma finora non hai trovato modelli adeguati? Vorresti lasciare un segno visibile che non sia quello di una vecchia lametta arrugginita affondata nelle guance?
Da oggi, grazie all’Oltreuomo potrai sfoggiare un look eccezionale ispirato a dieci importanti figure del passato di cui ci si ricorda subito anche per il loro aspetto trendy.
Eccole qua, in ordine palesemente sparso.
Le Barbe dei personaggi storici:
1. Gengis Khan
Secondo un’antica leggenda (che potrei essermi appena inventato) il condottiero capo dei Mongoli riuscì nelle sue conquiste non solo grazie alle sue peculiari capacità belliche, ma anche grazie al fascino esercitato sui suoi rivali: come non notare quel dolce baffone serpentino che fa da corona ad un lungo pizzetto piramidale?
Audacemente accattivante.
2. Salvador Dalì
Poliedrico e surreale artista, Dalì ha fatto dei suoi baffi una dinamica e originale opera d’arte: sempre lunghi ed assottigliati ma una volta verso il basso, una volta verso l’alto, una volta arricciati ad S.
Si dice che le spasimanti arrivassero sotto la sua casa a cantare “oh Dalì Salvador, te quiero mi amor”, trascinate dagli irrefrenabili ormoni.
Alla faccia di chi si autodefinisce “creativo”.
3. Leonardo da Vinci
Il genio allo stato puro, la personificazione del perfetto connubio tra logica e creatività. Gli si addice incantevolmente questa marea bianca discendente dal volto, una soave cascata di peli metafora di una conoscenza strabordante ed in accrescimento. Una vera magia per gli occhi (Merlino, suca). Autorevolmente onorevole.
4. Albert Einstein
Altro grande genio, dallo stile però più semplice, genuino ma al tempo stesso frizzante e pieno di vita. Notare come i peli dei baffi si dispongono in maniera disordinata (quasi fossero elettrizzati) all’interno di questa foto che potrei intitolare “ma dove vai baffone in bicicletta?”.
Fisicamente sexy.
5. Karl Marx
“Proletari di tutto il mondo, unitevi” ad ammirare la barba di Karl. Decisamente gradevole alla vista il contrasto cromatico creato dai baffoni scuri (tanto cari alla moda dell’epoca) sovrastanti una candida barba dalla peculiare forma compatta. Se la religione è l’oppio dei popoli, la sua peluria è l’hashish dei barbieri.
Rivoluzionario.
6. Abraham Lincoln
Per il 16º presidente degli Stati Uniti un taglio corto e schietto ma solo all’apparenza: c’è tutto uno studio dietro quella forma netta contornante la mandibola, uno studio che valorizza l’acutezza e la sagacia del volto del patriottismo americano.
Un solo dubbio: se l’è fatto da solo? Aveva un barbiere?
Civil War.
7. Sigmund Freud
In questo ritratto il padre della psicanalisi presenta un taglio corto, preciso, non particolarmente elaborato e quasi serioso. È il super-io che domina l’es, l’eros e il thanatos che cedono di fronte alla professionalità dell’io. Fatevi questo taglio, vostra madre apprezzerà senz’altro (la vostra ragazza forse un po’ meno).
Sorprendentemente ipnotico.
8. Grigorij Rasputin
Mistico alla corte dei Romanov, fortemente influente nelle decisioni reali non solo per le sue abilità manipolatorie. Il suo aspetto è difatti finemente calcolato per incutere terrore e soggezione al prossimo e la barba, lunga e nerissima (quasi oscura), rappresenta l’elemento di fronte al quale la volontà dell’interlocutore si annulla.
“Nella notte e nel buio”, un dominatore assoluto.
9. Friedrich Nietzsche
L’unico vero Superuomo, ricordato (oltre che per il suo pensiero) anche per i suoi baffoni. Vaporosi, anzi rigogliosi, anzi quasi vivi, eppure gli stessi assumono un aspetto sapientemente disciplinato e ammaestrato: l’apollineo sposa il dionisiaco in un eterno ritorno di fascino.
Nichilista ma con stile.
10. (young) Joseph Stalin
Infine, lui. Tutti lo ricordano per quell’aspetto simil-Nietzsche descritto sopra, ma pochi sono a conoscenza del suo look giovanile. Barba curata, corta, definita, accostata ad un baffetto intrigante e marpione; il tutto in una cornice elegante e ricercata che lo rende un hipster ante litteram.
Figo as f*ck.
Se poi per voi la barba è proprio no, beh allora non vi rimane che Arthur Schopenhauer:
“La barba, essendo quasi una maschera, dovrebbe essere proibita dalla polizia. Inoltre, come distintivo del sesso in mezzo al viso, è oscena e per questo piace alle donne”
Ma d’altronde, chi non indossa almeno una maschera?