Marcus L. fa fumetti da prima di iniziare a toccarsi. Prenderebbe a calci in faccia tutti i radical chic che hanno iniziato a chiamare il fumetto “grafic novel”, termine debosciato per persone debosciate, buono per rimorchiare pischelle del Dams che vorrebbero saper disegnare o hipster bisessuali con l’aids agli aperitivi. Marcus L. fa fumetti non per divertimento, ma perchè deve. Se no morirà. Attualmente vive in Norvegia.