La filosofia spiegata ai fashion blogger
Il mio macellaio sostiene che il fenomeno delle fashion blogger sia la manna per un quarantenne desideroso di vivere intense emozioni online sfogliando le foto di ragazzine scosciate.
Ogni fenomeno online, quando raggiunge anche le persone che usano internet solo per procacciarsi materiale pornografico, diventa portatore di cultura e valori. Peccato che il fashion blogger medio sia rimasto al linguaggio rupestre, ossia le immagini.
Oggi vorrei aiutare i fashion blogger ad accrescere il proprio patrimonio culturale per poi condividerlo con i loro seguaci. Perché anche se oggi nessuno legge più i libri, molti si interessano all’outfit giusto.
Quindi spiegherò la filosofia ai fashion blogger affinché loro la tramandino ai follower.
#Socrate – Io so di non sapere.
Il senso della moda è la continua ricerca dell’outfit giusto. Secondo questo modello la figura del fashion blogger è diametralmente opposta a quella del modaiolo saccente e sicuro che quello che indossa sia giusto. Il vero fashion blogger è colui che sa di non sapere quale sia il miglior outfit e vive con spirito critico ogni nuova moda.
#Platone – Iperuranio.
L’iperuranio è un luogo raggiungibile solo dall’intelletto dove esistono gli outfit perfetti, cioè una rivista di moda. Il rapporto tra la rivista di moda (Iperuranio) e il mondo terreno è di 4 tipi:
Mimesi: gli outfit terreni sono la copia di quelli contenuti nelle riviste di moda.
Metessi: gli outfit terreni influenzano quelli delle riviste di moda.
Parusia: gli outfit delle riviste di moda sono l’essenza di quelli terreni.
Aitia: gli outfit delle riviste di moda causano gli outfit terreni.
#Aristotele – Sillogismo aristotelico.
Partendo da due premessi di carattere generale si giunge a una conclusione su un piano particolare.
Tutte le mode sono stagionali.
L’abito giallo è una moda.
Dunque l’abito giallo è stagionale.
#Epicuro – Il Piacere.
Lo scopo fondamentale della moda è la ricerca del piacere. Ci sono due tipi di piacere:
– Piacere cinetico (dinamico): è quel piacere che dura un periodo limitato di tempo, come quell’abito da una volta e via.
– Piacere catastematico (statico): è quel piacere che dura nel tempo e consiste nel sapersi accontentare di un abito acquistato all’outlet.
#Cartesio – Penso quindi sono.
Possiamo dubitare di ogni outfit che abbiamo nell’armadio ma nel momento stesso in cui pensiamo a quale sia il migliore siamo certi di esistere.
#Kant – Il problema fondamentale.
Il primo fondamentale problema che vuole risolvere Kant è identificare le condizioni che danno al fashion blogger la possibilità di sfoggiare il giusto outfit.
“Ogni interesse della mia ragione si concentra su queste tre domande
1. Quali abiti posso conoscere?
2. Cosa posso fare per acquistarli?
3. Cosa ho diritto di sperare che mi stia bene addosso?”
#Hegel – La nottola di Minerva.
Il senso della moda e del fashion blogger è riflettere sulle tendenze passate. Ogni fashion blogger che voglia anticipare la moda o fungerle da avvio è una persona astratta e irrazionale.
#Schopenhauer – Condizione umana.
Una volta indossato l’outfit, perdi il piacere di vestirti così e infine diventa insufficiente per una piena felicità. Per questo ogni nuovo abbinamento di scarpe con la borsetta andrebbe limitato, se si vuole vivere sereni.
#Nietzsche – Dio è morto.
L’affermazione della libertà nel vestire presuppone il superamento dei condizionamenti, delle regole, degli obblighi derivanti dalle case di mode (Dio). Ma comporta anche una conseguenza che pochi hanno la forza sufficiente per affrontare: assumersi la piena e definitiva responsabilità di ogni outfit.