La femminista e il cazzo moscio
C’era una volta una donna molto femminista di nome Diotima.
Diotima era attiva su tutti i social media per perorare la causa delle parità tra i sessi e combatteva con caparbietà e intelligenza contro l’ingerenza maschile nella società post moderna.
L’attivismo le portava via gran parte del giorno e la sua vita sociale ne risentava molto, tuttavia aveva una grande amica di nome Siri.
Siri era una donna molto saggia con il cervello veloce e le risposte brillanti, era fidanzata con un uomo normale che la rispettava e non era femminista.
Diotima e Siri erano state amiche fin da bambine e sebbene avessero intrapreso strade diverse, dopo tanti anni ancora si incontravano volentieri per prendere un tè con i biscotti e raccontarsi la vita.
Non capisco come tu possa dipendere sentimentalmente da un uomo – chiese Diotima alla sua amica.
Quello che tu chiami “dipendere” è in realtà un continuo scambio di punti di vista sulle cose. Perché non tutto quello in cui crediamo, per quanto giusto possa sembrarci è necessariamente vero. Dobbiamo accettare l’opinione di chi non la pensa come noi perché solo da questo confronto è possibile trovare la via che ci porterà al raggiungimento dei nostri obiettivi – rispose Siri intingendo un biscotto nel tè.
Ma il liberismo sessuale è la metafora fisica dell’abbattimento della disparità tra i sessi. La donna, quando raggiunge la maturità sessuale e dispone liberamente dei suoi orgasmi, può soverchiare le sovrastrutture che l’hanno da sempre soggiogata alle voglie maschili. Non saranno più gli uomini a scegliere con chi fare l’amore, sarà la donna a imporsi come amante – Diotima controllò le notifiche del suo smartphone.
Se escludi la violenza, atto deprecabile in qualsiasi contesto socio culturale, è sempre stata la donna a scegliere. Ma oggi come ieri la nostra scelta non sarà mai diretta come quella maschile. La donna sceglie di farsi scegliere. È una legge biologica più forte di tutti gli stereotipi sociali che vuoi combattere. Per questo l’uomo si è sempre occupato del potere sulle cose, mentre la donna di quello sulle persone – e bevve un grosso sorso dalla tazza di tè fumante.
Sciocchezze! Una donna quando vuole portarsi a letto un uomo non deve fare altro che prenderlo per la cravatta e portarselo a casa. Niente compromessi o giochi di ruolo, se voglio l’amore fisico vado a prendermelo e basta. La donna liberata non ha nulla da temere. La donna sessualmente disinvolta è invincibile perché controlla quando, con chi fare sesso e tutti i pettegolezzi post coito – pagarono il conto si diedero appuntamento alla prossima settimana.
Quella sera Diotima voleva fare sesso, così andò in un locale a cercare un uomo. Adocchiò un bel esemplare di maschio caucasico, alto con due misteriosi occhi verdi e una dentatura perfetta. Dopo un’ora erano nel suo appartamento.
Nonostante l’impegno di Diotima e la sua abilità nelle fellatio, il pene del suo amante rimaneva moscio. Riprovò più e più volte con ostinazione ma l’erezione sembrava sempre più lontana. Ripensava alle parole di Sari, la piena libertà sessuale e tutti i discorsi di emancipazione impallidiscono di fronte a un cazzo moscio. Anche la sua sicurezza era svanita, certamente era colpa di quel maschio impotente, non un suo errore, ma non poteva scacciare l’imbarazzo del giudizio.
Poi c’era l’ambiguità, era stata lei a imporsi non lui a sceglierla. Se lui l’avesse invitata lei avrebbe potuto almeno essere certa di piacergli. A quel punto l’errore sarebbe stato proprio tutto dell’uomo. Invece si domandava se lui non l’avesse seguita controvoglia, solo per non contraddire lo stereotipo del maschio.
Non importa – pensava – in fondo il prezzo da pagare per qualsiasi libertà è accettare di poter sbagliare. Perché anche se sono donna, non sono infallibile.