Interviste

Intervista a una ragazza brutta

Siccome non puoi dire un cazzo sulla bellezza (o la bruttezza) di una persona senza che uno sciame di vespe ti si scagli addosso, ho intervistato una ragazza brutta (di cui non faremo il nome, Lidia) per farle alcune domande circa come si sente rispetto al suo aspetto fisico e a come si sente rispetto a come gli altri si sentono rispetto al suo aspetto fisico.

ragazza brutta

Quando hai scoperto di essere brutta?

Ero alle elementari e tutte le mie amiche ricevevano letterine d’amore, mentre sul mio banco le uniche carte che si accumulavano erano quelle delle caramelle che i miei compagni dimenticavano lì invece di buttarle nel cestino. Inoltre, ora mi ritorna in mente, a ricreazione le altre avevano giocavano impersonando Ariel o Jasmine, mentre io ero il tappeto volante su cui tutti si sedevano sopra.

E’ stato doloroso?

Fare il tappeto?

No, scoprire di essere brutta.

Be’, sì. Quando vedi che le tue amiche hanno la fila fuori dalla porta di casa e da te non bussa neanche il fattorino delle pizze non è il massimo. Soprattutto perché le pizze le avevi già pagate. Poi peggiora durante l’adolescenza, quando ti senti sbagliata anche se sei la più figa del mondo.

E’ ancora una ferita aperta?

Ovviamente no.

Perché?

Perché ad un certo punto te la devi mettere via: non sei figa. E devi iniziare ad accettarti per quella che sei, lavorando sui tuoi difetti certo, ma anche ricordandoti che se inizi a schifare la persona che sei anche gli altri la schiferanno. Poi chiaro, se non vai un minimo in palestra o non fai sport trasformandoti in un canotto allora lì sì che hai il permesso di farti un po’ schifo.

Questa cosa non l’ho capita. Non quella del canotto, neanche io voglio farmi la versione femminile di Galeazzi. Non ho capito però perché se schifi la persona che sei anche gli altri ti schiferanno.

E’ semplice. La gente, uomini o donne che siano, non vuole stare insieme a persone belle, ma a persone felici. Certo, scopare una figa o un figo imperiale fa curriculum e tutti noi lo vorremmo (per la cronaca, a me è capitato, e me l’ha pure leccata senza ricevere boccaponci in cambio). Ma quando si tratta di stare insieme ad una persona, averci una relazione, lì cambia tutto perché non vuoi la tacca sul fucile, vuoi qualcuno con cui sia divertente stare, che renda la vita meno insopportabile. Per questo tutti si accollano alle persone felici, a quelle che sembrano planare come gabbiani sullo stagno di merda che è la quotidianità.

E per essere felici, o almeno per non essere molto tristi, l’unica via è accettare la persona che si è, difetti fisici compresi, e tirare fuori il meglio dal proprio punto di partenza. Io mi sono accettata, non mi sento inferiore a nessuno e credo di poter stare con chiunque, per questo ho più di qualche tizio che mi gira attorno.

Sono molti?

Ti stai proponendo?

No, sei brutta.

Almeno lo dici. Di solito vedo questo messaggio negli occhi dei ragazzi che mi parlano per la prima volta. Si intuisce che non mi considerano scopabile se non durante un’overdose di eroina. Poi scoprono che sono sveglia, moderatamente simpatica e più sicura di loro e mi pregano di uscirci insieme.

Mi sembra che chi ci prova con te stia abbastanza con le pezze al culo.

Ci sono anche quelli, certo. Ogni donna, anche quelle mortel’altro ieri, può attingere ad un bacino di disperati. Iscriviti a Tinder spacciandoti per ragazza e vedrai cosa ti arriva. La sagra del merluzzo segaiolo. Quella risma di maschi ti fa sentire ancora più brutta e indesiderabile di quanto tu sia realmente, una pustola. Ma ci sono anche gli altri.

I belli?

Sì, ci sono anche quelli. Ma sono viziati e tentano di trattarti come uno straccio, meglio starci alla larga.

Quindi chi sono “gli altri”?

Quelli un po’ più belli di te, o un po’ più simpatici, o un po’ più intelligenti, che però sono ammirati da quanto tu sia stata tosta a non deprimerti per il tuo aspetto fisico. Per questo iniziano a girarti attorno e, se non ti ci butti addosso come un Titanic sull’iceberg, capace anche che ti ci metti insieme.

Okay, tutto molto bello, ma un consiglio finale per le brutte come te?

Essere bruttine va bene, tutto si risolve. Poi chiaro, se siete un cesso a pedali magari dateci dentro coi tutorial di Clio Make Up.

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