Il dramma di uscire con un maschio-femmina spiegato in 20 punti
Sempre più spesso mi capita di raccogliere l’urlo disperato di donne che, cercando un uomo, si sono trovate a uscire con un maschio-femmina. Ovvero uno di quegli individui che anatomicamente sono uomini, ma per comportamenti e attitudini buttano sul femminile. Questo, oltre a generare una confusione disarmante nel cervello femminile (“Oddio, se sto uscendo con un maschio-femmina, sono etero o lesbica?”), lascia anche le donne al palo dal punto di vista emotivo-sessuale. Ora, io non ho una soluzione per una delle più grandi piaghe del XXI secolo insieme all’indecente distribuzione della ricchezza, l’ignoranza diffusa e la gente che pensa che i vaccini siano efficaci quanto un succo di frutta – però posso descrivere con tanta empatia e tanti punti il disagio di avere a che fare con un maschio femmina.
#1. “Vado un attimo in bagno a darmi una sistemata” e scompare per 3 ore, manco l’avesse inghiottito la tazza del cesso.
#2. Nonostante le campagne portate avanti in tutto il mondo, continua a farsi i risvoltini.
#3. Ascolta solo cantanti gay – o Beyoncé.
#4. Al mare usa il costume slip e non i bermuda del guerriero.
#5. Beve solo prosecco. Uno. Durante tutta la sera.
#6. Ha una dieta ricca di fibre, e soprattutto sa cos’è una dieta ricca di fibre.
#7. Beve la birra in calice.
#8. Ha paura degli insetti, dei ragni, della vita.
#9. La cosa più avventurosa che ha fatto è stata attraversare lontano dalle strisce.
#10. Frequenta solo bar fighetti, perché ha paura che un po’ di grinta gli rovini la messa in piega.
#11. Preferisce andare in palestra che vederti.
#12. Il suo profilo Facebook sembra quello di una fashion blogger.
#13. Stile e sostanza per lui sono sinonimi.
#14. Non ha brividi di repulsione di fronte ad un paio di mocassini.
#15. Si qualifica come art director, author, genius e altri termini in inglese.
#16. Non utilizza un po’ di sano e grezzo dialetto neanche quando è incazzato.
#17. A letto è così vanitoso che quando viene urla il suo nome.