I tipici sintomi di chi ha il complesso dell’artistoide
Siccome non tutti possono essere artisti, va di gran moda sentirsi tali. La madre dei wannabe è sempre incinta, anche se poi i suoi rampolli non sanno tenere in mano una macchina fotografica e lo schizzo che gli è riuscito meglio è quello sulle foto della Leotta. Queste persone sono molto noiose, come capita sempre quando il tuo miglior talento è quello di credere di avere talento, quindi ecco un vademecum per riconoscerli. O riconoscervi, dipende.
#1. Tentano varie discipline artistiche, ogni volta con lo stesso deprimente risultato.
#2. Le loro opere non le pubblicizzerebbe neppure Diprè le notti in cui è in balla piena.
#3. Hanno scritto un libro, che non ha letto nessuno – neppure loro.
#4. Passano più tempo a parlare di ciò che fanno che a farlo veramente.
#5. Sono più interessati al successo che a fare qualcosa che meriti il successo.
#6. Ammorbano la tua bacheca con le loro fotografie mosse.
#7. L’originalità delle loro opere è quella di una televendita di Giorgio Mastrota.
#8. La loro filmografia è composta da dirette su Facebook.
#9. “Sto creando” is the new “cazzeggiare”.
#10. Quando qualcuno fa loro notare che fanno pena, si sentono degli incompresi: “Che figo, sono come van Gogh!”
#11. Come la videocassetta di The Ring, anche il loro romanzo ha una maledizione: se lo leggi muori di noia.
#12. Quando cantano sono più fastidiosi di una forchetta che gratta sul piatto.
#13. Le loro opere si caratterizzano per essere troppo simili a quelle di qualcun altro, solo un po’ più brutte.
#14. Si ritengono gli eredi di Cartier Bresson e poi usano l’hashtag #picoftheday.
#15. Danno consigli a chi sa fare davvero qualcosa – sono insomma gli anziani che guardano i lavori (artistici).
#16. Credono che l’arte abbia uno scopo: i like.
#17. Hanno prodotto almeno un’opera di enormi dimensioni: il loro ego.
#18. Fingono depressione perché anche tagliarsi le vene per lungo è meglio che essere normali.