I 10 tipi umani degli universitari
Siamo tutti nella stessa barca. L’università ormai è utile quanto il pisello per Enrico Papi.
Ma la colpa non è tutta del sistema universitario, come milioni di dottorandi con i sandali vogliono farci credere. I piedi sporchi avranno le loro ragioni ma è sempre più comune trovare laureati in lettere esprimersi come Sossio Aruta ai tempi del Cervia. Perciò dal momento che la scelta di una facoltà è diventata pressapoco identica a quella delle scarpe da indossare al matrimonio riparatore della sorellina, proponiamo una breve guida che illustra quali caratteri umani troverete frequentando i vari atenei.
#1. Giurisprudenza
Lo studente di giurisprudenza è sostanzialmente un esaltato. Vestito sempre in giacca (con la cravatta nei giorni più freddi), si sente il nuovo Ghedini già alla prima lezione del corso di diritto romano, durante la quale prende appunti in un quaderno di pelle di Daino con penne di 700 colori diversi. Dopo poco tempo si accorgerà di essere un totale idiota esattamente come ai tempi del liceo, perciò cercherà in tutti i modi di trovare degli escamotage per superare gli esami senza studiare, che tra le altre cose è il metodo più corretto per prepararsi all’avvocatura. Dopo dieci anni di bignami, bustarelle e pantaloni accorciati dalla sarta, si laureerà tra le lacrime del padre imprenditore. Ormai esperto dell’arte di inculare il prossimo e dei diversi tipi di nodo alla cravatta, finirà a fare la fame con il praticantato, cercando di risolvere controversie tra cingalesi per il racket delle rose ai semafori.
#2. Lettere
Il tipico studente di lettere è donna. Uscita dal liceo con il massimo dei voti e aiutata da una vocazione naturale per l’obbedienza, trascorrerà gli anni dell’università tra ottimi risultati e serenità vaginale. Completamente disinteressata a qualunque tematica di qualsiasi tipo, la letterina (stesso nome delle vallette ma cesso biblico nell’aspetto) è un essere depensante privo di qualsiasi soffio vitale. Simile ad un Cyborg programmato male, studia con solerzia qualsiasi esame del cazzo: filologia merovingia; manierismo tardo-georgiano; teoria della letteratura boemo-agricola. Sempre con quel sorrisetto del cazzo sul muso. Se gli chiedete un’opinione su Alfonso Marra vi risponderà che non lo ha ancora studiato.
Finirà a fare l’insegnate a 58 anni dopo 30 di precariato, scassando i coglioni ai ragazzini sull’importanza dello spostamento degli accenti nel tardo pleistocene.
#3. Architettura
Gli studenti di architettura sono i più furbi al mondo. Lungimiranti rispetto a tutti gli altri hanno capito che la loro facoltà non è altro che una splendida truffa per continuare a giocare a lego o a Caesar 3 senza che nessuno scassi le balle. Passano gli anni di studi a costruire modellini di palazzi orrendi con il polistirolo occupando 200 banchi in ogni aula studio del pianeta. Hanno una scusa credibilissima per andare dal papà e farsi sganciare 2000 euro per un Macbookpro necessario per i pesantissimi programmi di grafica. Una volta laureati non faranno altro che costruire palazzi orrendi senza rispettare minimamente la più semplice regola della fisica. Tanto poi tocca agli ingegneri mettere le cose a posto.
#4. Economia
Economia è sinonimo di mediocrità. Anni di studio approssimativo per sfornare milioni di cassieri di banca che si differenziano da quelli del supermercato solo perché non portano il grembiule. Lo studente di economia è il meno dotato in assoluto, non ha interessi se non organizzare aperitivi e aperitivi e aperitivi. Non spiegandosi nemmeno lui come sia in grado di passare gli esami, si sente vestito di un ruolo importante quando al bar si parla della crisi economica o di altre puttanate simili. In questo contesto prende la parola spiegando agli astanti che lo spread è un titolo azionario e che il debito pubblico italiano è colpa dei comunisti. Finirà in banca e sarà rispettato da tutte le mamme del mondo, che non si stancheranno mai di ripetere ai propri figli «Hai visto Giorgio? Che l’era un ignorante e con economia le finìo in banca? Altro che ti e la to fisica teorica!»
#5. Filosofia
Lo studente di filosofia è molto intelligente, e come tutte le persone intelligenti ama occupare il tempo con il nulla. Studia per cinque anni le opinioni di due miliardi di pensatori frustrati, per poi arrivare ad Heidegger e capire che studiare le opinioni di due miliardi di pensatori frustrati è la più grande stronzata che si possa fare. Imparando il nulla però apprende la propria condizione di essere umano, e si rassegna ad un futuro da infopoint alla biblioteca del paese di nascita.
#6. Ingegneria
L’ingegnere nelle sue molteplici forme è forse l’unico studente che impara veramente qualcosa. La società infatti, sarà pronta a premiarlo appena laureato con un contratto di sei mesi di disegnatore di bulloni per sarchiatrici a 700 euro al mese (a 70 Km da casa senza rimborso). Si consolerà continuando ad installare aggiornamenti per Ubuntu e a masturbarsi fino alla svenimento facendo eseguire capriole multiple a Lara Croft in Tomb Raider 2.
#7. DAMS
Musica, cinema, spettacolo. Non esiste un laureato al Dams che sia riuscito a lavorare in questo campo. Convinti di fare la scelta corretta per realizzare i propri sogni, la matricola che si iscrive al Dams scoprirà presto che la lista d’attesa per utilizzare l’unica telecamera della facoltà è così lunga che nel frattempo potrebbe laurearsi in giurisprudenza come voleva il padre. Dopo un po’ di tempo però il damsiano si farà inglobare nel meccanismo della laurea più inutile del mondo lamentandosi dell’impossibilità, a un mese dall’esame di cinema, di visionare ben tre film di Tarantino e di leggere due numeri di Ciak! Considerato una nullità da tutta la società civile e non, cadrà in depressione dopo aver visto l’ex compagno di banco laureato in medicina ritirare il Gran Prix a Cannes.
#8. Medicina
Secchione nell’anima, lo studente di medicina passa l’estate post-maturità a studiare un manuale di 8000 pagine per rispondere a domande che riguardano la vita sentimentale di Pippo Baudo.
Dopo una laurea infinita fatta di laboratori degni di un film di Rob Zombie, il nostro caro medico guadagna una valanga di soldi per dire a quattro vecchietti di andarci piano con il dessert perché il diabete è una cosa seria. In compenso la sua vita la passa in ospedale, chiedendosi ogni giorno come mai la sua esistenza non sia divertente come in Scrubs.
#9. Matematica/Fisica/Chimica
Se l’Italia fosse una grossa azienda di abbigliamento sportivo, gli studenti di matematica, fisica e chimica sarebbero gli schiavi cinesi rinchiusi in cantina a cucire palloni. Si distruggono la vita con materie e teorie difficilissime per finire a ideare algoritmi che ci consentono di giocare ad Angry Birds. Sottopagati, frustrati, sbeffeggiati, si richiudono in un irriducibile mutismo senza via d’uscita.
#10. Psicologia
Pieno di figa.