I tipi umani della cacca
Oggi voglio scavare nella vostra più oscura intimità. La società attraverso i reality show, la versione soft porn degli amateur, ha sdoganato ogni tabù di comportamento. Non abbiamo più niente da nascondere. Solo una cosa fatica a ritagliarsi la sua nicchia di comprensione nell’era della sfacciataggine: cagare.
Non esiste la piena libertà di comunicare il proprio bisogno alla cerchia di amici o parenti. E non stiamo parlando di un blocco dovuto alle necessità circostanziali. Perché magari siete lì che giocate ad accendere scoregge scatenando l’ilarità generale ma nel momento in cui avvertite il principe degli stimoli fisiologici diventate improvvisamente timidi.
Come in tutto anche in questo non siamo tutti uguali.
I tipi umani della cacca.
Il timido.
Ci sono cagatori che non ammetteranno mai di aver fatto la cacca. Piuttosto si scorticano la dignità nel tentativo di offrire scuse verosimile alla loro ritirata in bagno. Solitamente il timido di sesso maschile cerca di far credere che durante quei trenta minuti in cesso ha fatto cose come sboccare o tirare di coca. Potrebbe risultare credibile per via degli occhi rossi e della faccia esausta ma lo tradisce la coda di carta igienica che esce dai suoi pantaloni. La timida invece usa la scusa del trucco e torna profumata come un campo di cocomeri che ha appena subito lo spargimento di anticrittogamici.
La cacca Bolt.
Veloce come Sonic della Sega Mega Drive. Vado a fare la cacca – dice e fa in tempo da record.
Il collezionista.
Una volta da piccolo gli è capitato di cagare nel bagno di un ristorante di lusso e ha scoperto che casa sua non era il bagno migliore della città, figuriamoci del mondo. Da quella volta il collezionista vuole provare cessi nuovi e sperimentare differenti fragranze di potpourri da toilette. Gira il mondo alla ricerca di un bagno con le pareti in marmo di Carrara e il portasapone in cristallo. Fa un sacco di foto e racconta di quanto sia bello il bagno del Ritz di New York.
Il colitico.
Il colitico soffre l’incapacità di trattenere lo stimolo della cacca. Quando il colon chiama lui deve rispondere. Ovviamente le chiamate diventano più frequenti in concomitanza agli eventi stressanti della vita come colloqui di lavoro, primi appuntamenti romantici o cene con i parenti della fidanzata. Per questo motivo gira sempre armato di spazzolino da denti e si assenta in bagno per delle ore con la scusa di essere molto attento alla sua igiene orale.
Lo sbruffone.
Probabilmente nel tentativo di esorcizzare la vergogna verso qualcosa di naturale come la cacca, lo sbruffone si vanta del suo prodotto. Parla di missili Scud che farebbero impallidire il prodotto digestivo di una mandria di buoi. Una volta ha effettivamente realizzato una discreta opera di cui conserva fiero la foto nel cellulare.
L’ipocondriaco.
La cacca è bella perché è varia. Esistono stronzi di svariati colori, odori e perché no, suoni. La maggior parte di noi guarda il proprio prodotto con l’occhio entusiasta di un bambino, felice di aver scoperto una nuova striatura verde in ricordo di quel delizioso piatto di orecchiette alle cime di rapa. L’ipocondriaco no. Attento e ansioso osservatore delle sue feci teme che ogni nuova colorazione significhi terribili grattacapi intestinali che lo porteranno a morte certa.
Il demonio.
Quasi sempre femmina, il demonio produce cacca decisamente puzzolente che rende il bagno inagibile per un lasso di tempo pari alla massa del liquido spostato.