Lo spazio dei lettori / Tipi umani

I tipi umani degli avvocati

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Mi piacerebbe condividere con voi una piaga sociale che ormai attanaglia l’Italia da tempo:

la figura dell’Avvocato!

Chi non ne conosce almeno 5? Tutti li conoscono, sono ormai ovunque, ce n’è almeno uno in ogni agglomerato familiare di almeno 4 persone, poi c’è l’amico intimo e gli amici degli amici, lo studio legale nel proprio palazzo e quello di ufficio che ti hanno nominato quando ti hanno sorpreso alla guida ubriaco o mentre contrattavi con un prostituta.

Sono talmente tanti che riescono a tenere prenotati campi di calcetto, calciotto e calcio tutti i giorni della settimana (va da se che più sono e meno lavorano) arrivando a disputare anche tornei nazionali ed internazionali tra gli ordini professionali.

Ovviamente non so perché sono così tanti, mi viene da pensare che alla fine giurisprudenza sia una di quelle facoltà totalmente inutili e facili, visto l’ingente numero di laureati, che ha portato tutti ad iscriversi e anche a finirla nonostante non prepari a nulla se non a sentirsi disoccupato per tutta la vita (tranne nel caso in cui, una volta terminati gli studi, non si decida di cambiare repentinamente indirizzo per trovare lavoro).

Visto che tutti li conosciamo, e vista la mia assidua frequentazione dei Tribunali italiani, vediamo le categorie più conosciute dell’avvocato:

Il dispensatore di consigli

Il dispensatore di consigli è il classico avvocato che ha ormai superato la settantina (non bisogna confonderli con chi ha superato la settantina non dal punto anagrafico ma dal punto della mentalità; purtroppo ci sono tanti avvocati che per diventarlo hanno smesso di divertirsi all’età di 8 anni, diventando sin da subito dei matusalemme rinunciatari anche alla masturbazione per paura di rovinare la loro carriera con una inaspettata cecità, loro vedono come svago più grande della propria vita il caffè zuccherato nel bar del Tribunale). Questo essere è sempre vestito elegante ma con un tocco di vintage che lo contraddistingue. Va in Tribunale solo perché non sa usare il pc e non riesce a leggere gli atti che dovrebbe scrivere, ma che invece fa scrivere ad un volenteroso praticante sodomizzato per l’occasione e cerca qualunque spunto con qualsiasi persona per ricordare che la professione non è più quella di una volta e che adesso è tutto peggiorato (“ai miei tempi…”) senza però mai ammettere che se quelli dopo di lui hanno sbagliato qualcosa magari la colpa è proprio la sua che non ha saputo trasmettere ed insegnare un cazzo. È inutile cercare di intervenire nel discorso, l’unica strategia è scappare alla prima disattenzione.

Lo specializzato

Bisogna essere al passo con i tempi e fornire un servizio impeccabile, perciò basta con la figura dell’avvocato che conosce un po’ tutto il diritto (che per l’appunto deve superare un esame di abilitazione che richiama un po’ tutte le materie) e pensiamo a specializzarci in un’unica materia che sia al passo con i tempi. È così che sono nati gli avvocati che ignorano tutto e tutti ma, per la madonna, sono specializzati e su quel argomento non gli sfugge niente. C’è chi è esperto di risarcimento danni per ritardo dell’ascensore condominiale, chi si è specializzato nel leggere la bolletta della luce, chi si supera nel minacciare peste e corna alla lavanderia a gettoni che si è mangiata un calzino e, soprattutto, lo specializzato in cancelleria, nel suo studio ha ogni tipo di cartellina o post it, gli mancano solo i clienti.

Il maestro del Tribunale

Questa figura è la più pericolosa, poiché la sua pericolosità non deriva dalle sue sterminate conoscenze del diritto, di cui poi non si è mai avuta prova, ma dalla sua presenza scenica all’interno del Tribunale. Lo riconosci innanzitutto dal capello lungo e liscio, perfetto e mai fuori posto, e dal modo in cui è vestito:  abito elegante fatto su misura, con enormi scarpe in pelle (probabilmente del suo praticante) fatte anch’esse su misura, una cravatta con un nodo Windsor doppio carpiato all’indietro e, soprattutto, con una 24ore di LouisVitton. Non deve sfuggire la camminata da sceriffo lungo i corridoi del Tribunale con tanto di auricolare con bluetooth. Altro dato utile per riconoscerlo è che nel momento in cui procederete a salutarlo con un sonoro “buongiorno” carico di pretese di parità con lui (cazzo siamo sempre entrambi esseri umani) lui risponderà, senza nemmeno guardare, “grazie!!”. È solo a quel punto che vi renderete conto di quanto voi siete merda calpestata.

 L’avvocata o l’avvocatessa

Sono quelle donne che il solo guardare incute timore. Perfette nei loro tailleur dai colori più sgargianti, con scarpe altissime e tinta e messa in piega fatte mezz’ora prima di entrare in Tribunale. Si sa, le donne che intraprendono la professione diventano spietate, pronte a tutto, e capaci di mettere in fila anche il maestro del Tribunale, che come tutti è schiavo della figa. Riescono ad arrivare nei punti apicali della società, assumendo ruoli di potere. Sono disposte a sacrificare la mascolinità del figlio, che con quel cazzo di generale in casa crescerà purtroppo mammone, pur di veder accrescere la propria figura professionale. Il marito, invece, può essere o un avvocato anche lui o un imprenditore del posto, ma poco conta perché tanto tra i due lui non conta un cazzo!

L’azzeccagarbugli del giudice di pace

Qui arriviamo al caso umano che più colpisce al cuore di chi osserva. L’avvocato che ha piccoli clienti le cui beghe giudiziarie sono sempre di competenza del Giudice di Pace (non fatevi ingannare dal nome, non sono veri giudici ma altri avvocati che si spacciano per tali, e questo dato mortifica molto l’azzeccagarbugli). Questo essere, per quanto bravo che sia, ha visto come più grande riconoscimento della sua lunga carriera, passata ad informarsi e a leggere qualsiasi sentenza, l’aver fatto riprendere ben 2 punti della patente al suo cliente. È sempre dismesso e vestito in modo molto discutibile, riesce ad avere addosso contemporaneamente colori che vanno dal blu al marrone al grigio al nero con un tocco di giallo, la cravatta sempre un po’ slacciata. Approfitta delle lunghe attese nei corridoi per parlare male di tutti i suoi colleghi, rimarcando gli errori grossolani da loro commessi e immaginandosi al loro posto.

Il praticante avvocato

Ultima categoria. Preciso subito che non è un avvocato e non deve assolutamente considerarsi tale, sia mai che qualche avvocato che legge questo posto mi denunci per lesa maestà. Il praticante avvocato è colui che aspira a far parte del mondo degli avvocati, non chiedetegli perché, nemmeno lui lo sa, ma ormai ha studiato 5 anni, che nella migliore delle ipotesi sono 7, sta facendo mille scuole e la pratica, che cazzo mica può abbandonare ora!!! E quindi va avanti sperando di passare l’esame di abilitazione almeno alla seconda botta, quindi altri 2 anni e ½. Come lo riconosci? “Fa le fotocopie”, ma questo alla fine è facile, “risponde al telefono”, si ma anche qui pochi dubbi, “ha sempre un maglioncino con i pallini “, vero ma non basta, “è sempre colpa sua per qualsiasi errore del dominus”, questo è ovvio…….è, indubbiamente ed indubitabilmente, senza palle, sa di vivere in un ambiente di merda ma non fa nulla per cambiarlo continuando a leccare il culo a tutti questi inutili avvocati sperando che un giorno potrà ricevere almeno €300,00 in nero!

Desmond

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