Tecnologia

I nuovi problemi dell’era di internet

Internet ha indubbiamente cambiato il nostro modo di stare al mondo, ha allargato notevolmente la dimensione del possibile e migliorato sotto molti punti di vista la qualità della vita. Ma ogni cosa ha il suo lato oscuro, e il web assieme alla sua grande rivoluzione ha portato con se una serie di fastidiosi effetti negativi. Vediamo di analizzarne di seguito i più importanti con la solita dose di pressapochismo e di superficialità che contraddistingue questo blog.

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# Insulti

Basta leggere le milioni di ingiurie su YouTube per capire di cosa sto parlando. L’odio che traspare dai commenti scritti sotto articoli, video, ha preso completamente il sopravvento nell’universo web. Oramai la quantità di rabbia scatenata da qualsiasi prodotto internet è pari a quella riversata nei mondiali del 2002 contro l’arbitro Moreno. L’anonimato ha regalato una valvola di sfogo per tutte le frustrazioni delle persone. Mi immagino un impiegato che torna a casa dopo una giornata di merda, dopo averle sentite dal suo capo, dopo aver scoperto il tradimento della moglie. Accende il computer ed augura la morte alla famiglia di Peppa Pig mitragliendo insulti e moccoli sotto il video di un episodio. In effetti la cosa sembra piuttosto catartica.

# Faccine

Le chat ci hanno insegnato due cose: stuprare l’italiano e utilizzare le emoticon. Totalmente incapaci di fidarci di altri esseri umani, siamo costretti ad inserire faccine ogni due per tre per paura di essere fraintesi, o per paura che l’altro possa mal interpretare le nostre parole. Questo ci costringe ad intraprendere conversazioni talmente ricche di smile colorati da riportarci al livello intellettivo dei tredici anni. Prima comunque galleggiavamo intorno ai quindici.

# Foto profilo

Un volta la foto profilo era la fototessera della patente. Di solito era sempre una merda, ma bastava tenerla al sicuro dentro al portafoglio e nessuno poteva ridere della vostra espressione da ritardato, o della pettinatura da codér. Oggi invece ci presentiamo al mondo con foto profilo che per forza di cose ci ritraggono molto più belli rispetto alla realtà, e che ci provocano una costante ansia da prestazione. Questo è accaduto perché alcuni hanno cominciato ad usare filtri speciali, ritocchi con photoshop e set di faretti per apparire più carini. Chi non lo aveva fatto ha pensato: “col cazzo, anche io con quelle luci sembrerei strafigo”. E da lì tutti a commissionare book fotografici per facebook. Un po’ come i ciclisti che hanno cominciato a doparsi e hanno costretto a doparsi tutti per ristabilire la parità. Il risultato è la creazione di un’aspettativa estetica impossibile da mantenere, a meno che non vogliate uscire di casa portandovi sempre appresso un truccatore e cinquanta faretti. Non siete mica la D’Urso.

# Ipocondria

Una volta il medico era il sacro detentore del sapere assoluto. Nessuno osava contraddirlo, nessuno contestava le sue diagnosi; i suoi errori erano sfortunate complicazioni. Ma di questi tempi se il raffreddore ti dura più dei tre giorni da lui previsti, scatta l’indagine di Striscia e le manette per il povero dottore. Questa enorme perdita di credibilità trova le sue ragioni in internet. Migliaia sono i forum di medicina e migliaia sono le auto-diagnosi che ogni giorno ci facciamo grazie a Google. Per questo è sempre piacevole diagnosticarsi la sclerosi multipla dopo aver digitato “dolore alle gambe”. Per questo è sempre piacevole non dormire per una settimana per la paura di essersi cuccati la tubercolosi birmana.

# Gelosia retroattiva

Un tempo il passato era passato e bocca cucita. Oggi basta scorrere la cronologia della morosa su facebook per beccarsi diversi scatti che la immortalano smulinare senza ritegno i suoi numerosi ex-fidanzati. Non preoccupatevi però, c’è sempre una soluzione: il cappio.

# Sorbirsi i cazzi altrui

A nessuno gliene frega una mazza delle altre persone, e si cerca per questo motivo di declinare i propri rapporti sociali a degli escamotage per parlare di se stessi. Ma la bacheca di qualsiasi social network è devastata dal bagno narcisistico quotidiano dei nostri amici virtuali. Sebbene all’inizio fosse quella la cosa bella adesso ne abbiamo le palle piene. Ed è sempre insopportabile dopo un’avvilente giornata passata tra le scartoffie in ufficio, scoprire il vostro compagno di banco ignorante che pubblica album su album di foto che lo ritraggono in Brasile a slinguazzarsii la nazionale femminile di beach volley.

# Ludopatia

Tutti parlano delle slot a pagamento, dell’evasione, dei problemi di dipendenza dal gioco d’azzardo. Nessuno parla mai di Candy Crush. Candy Crush ha rovinato molte vite, molte relazioni, molti conti in banca. All’inizio si comincia a giocare e si pensa di poter smettere. Poi si finiscono le vite e si attende che si ricarichino. Poi non si riesce più ad aspettare che si ricarichino e si inizia a ossessionare gli amici con richieste insistenti. Poi gli amici ci abbandonano e compriamo il primo set di vite, poi il secondo, il terzo, il quarto, poi il mutuo, il divorzio e il ricovero. A proposito, ho finito le vite, cosa aspettate ad aiutarmi?

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