I 10 tipi umani di Whatsapp
Whatsapp è un servizio eccezionale. Perdo molto più tempo a whatsappare di quanto ne sprecassi con gli sms. Per non parlare di quando andavano di moda gli squilli. Una app è di successo quante più ore riesce a farti perdere. E Whatsapp di successo ne ha tantissimo. Anche perché dà sfogo alla nostra personalità. Guardando come si comportano i nostri contatti riusciamo a capire molto del delirio che hanno in testa. Dedichiamoci quindi a una disamina dei personaggi più diffusi su Whatsapp.
I 10 tipi umani di Whatsapp
#1. Lo stalker
Lo stalker ha trovato in Whatsapp il suo habitat naturale. Non ha limiti, è più esaltato di un feticista in un negozio di scarpe. Tra l’altro Whatsapp ha la grande colpa di aver dato libero sfogo anche agli stalker poveri, gente che quando andavano le ricariche da 10.000 lire non aveva mai abbastanza soldi per garantirti dosi di sms ossessionati 24/24.
#2. L’artista
L’artista è quello che comunica solo tramite immagini. “Ciao, come va?” e risponde con la foto della birra che sta bevendo. “Mi faresti un favore?” e manda l’emoticon del braccio muscoloso. Quando non ce la fai più sbotti “Ma va’ in figa!” e manda la foto di tua sorella.
#3. Il nostalgico
Che utilizza Whatsapp come tutti, tranne per le cose importanti. Il tuo compleanno, il tuo matrimonio, il tuo funerale. In quei casi si fa sentire tramite sms. Coltiva la convinzione che ci sia più eleganza in un messaggio che su Whatsapp. Ma siccome non vuole utilizzarne troppi abbrevia tutto con abbondanti “k” e “x”.
#4. Il riservato
Hai visto che ha visto! Le hai scritto da due ore, è entrata su Whatsapp cinque minuti fa e continua a non risponderti. Whatsapp è come l’amico infame che ti sussurra all’orecchio: “Che troia la tua ragazza! Ha sempre di meglio da fare che risponderti. E chissà perché è entrata…forse scrive a un altro…” Proprio il genere di stronzo che non vorresti mai nella tua vita. Ma di cui non sai fare a meno da quando è nel tuo telefono.
#5. L’evoluto
L’evoluto infatti va su Impostazioni –> Account –> Privacy e fa in modo che nessuno possa visualizzare il suo ultimo accesso. Per una parte di voi questa dritta da sola vale tutta la lettura del post. Un’altra fetta invece sbufferà: “Eh, ma così neanche io posso vedere quando entrano gli altri!” e lascerà tutto così com’è.
#6. Il tirchio
“Ma perché non mi rispondi su Whatsapp?” “Perché ci entro solo due volte al giorno.” “Scusa?” “Sì, accendo la connessione dati solo due volte al giorno, così non finisco i due giga.” “Ok, allora tieni sempre d’occhio la finestra perché la prossima volta ti mando un piccione viaggiatore.”
#7. Il singhiozzo
Esiste. Forse. Un modo. Migliore. Di mantenere. Viva. L’attenzione. Di chi. Ti legge. Che. Quello. Di inviare. Messaggi. Di poche. Parole. Che. Messi insieme. Formano. Un. Discorso. Di dimensioni. Bibliche?
#8. Il sociale
Il sociale è quello che forma un gruppo per qualsiasi cosa. “Regalo di Matteo”, “Il bar degli amici”, “Come mi taglio i capelli?”, “Non avevo niente da fare e ho deciso di coinvolgervi nella mia noia”. Whatsapp qui mostra il suo volto filantropo perché il sociale è esattamente il tipo di persona che, se non avesse uno smartphone, mentre siete in treno assorti nel vostro libro cercherebbe di attaccare bottone interrompendovi: “Stai leggendo?”.
#9. Il monco
“Paolo sta scrivendo…”, “Paolo sta scrivendo…”, “Paolo sta scrivendo…”, “Paolo sta scrivendo…”. E infine esce: “Ciao, come stai?” Che cazzo ha fatto Paolo nei cinque minuti passati? Perché ci ha messo così tanto a digitare? La spiegazione più probabile è che, anche se non te ne eri mai accorto, Paolo non ha le mani.
#10. Quello che ha detto no
Perché è uno scandalo che dopo un anno Whatsapp diventi a pagamento. Capitalisti! Prima ti abituano al gratuito e poi ti chiedono 0,79€ per un anno! Stronzi, piuttosto trovo una app alternativa. Che avrò solo io e il tizio dell’Oklahoma che l’ha inventata, ma almeno non pago!