Facoltà universitarie: differenza tra aspettativa e realtà
Quando decidi di iscriverti all’università sei spinto dalle più nobili motivazioni: soldi, prestigio, figa (semicit del dottor Cox). Purtroppo la realtà è distante anni luce dall’idealismo giovanile o dai ricordi dei vostri genitori 50enni. La realtà è quella cosa violenta che prende le vostre aspettative e le trasforma in frasi ciniche su facebook. Riformulo, prima di iniziare l’università avete delle idee, dopo vi accorgete che la vita vera è diversa dalle brochure illustrative delle facoltà universitarie.
Ecco quali sono le principali differenze che incontrerete tra aspettativa e realtà di una facoltà universitaria.
Giurisprudenza.
Aspettativa: “diventerò un famoso avvocato apprezzato in tutta Italia per il fascino delle mie arringhe recitate in importanti casi di diritto penale”
Realtà: la grande prova che deve affrontare il giovane laureato in giurisprudenza non è convincere la corte circa la colpevolezza di qualcuno, deve piuttosto convincere il capo dello studio di essere in grado di redigere un atto inerente un contenzioso per la paternità di un brevetto.
“Se non fosse per schemi e fac simili di Altalex non sarei mai stato in grado di redigere questo atto in materia civile”
Architettura.
Aspettativa: “svilupperò un concetto di struttura abitativa rispettoso dell’ambienta ma allo stesso tempo moderno ed efficiente. Sono un creativo pieno di idee”
Realtà: l’architetto scopre fin da subito che il piano regolatore non gli permette di deturpare la città con qualcosa di creativo. Scopre anche che nessuno vuole che pensi troppo. Finisce a firmare permessi per l’apertura dei cantieri.
“La redazione delle schede catastali non dovrebbe farla il geometra? Ah, è in ferie”
Ingegneria.
Aspettativa: “imparerò a progettare invenzioni eccezionali che miglioreranno la vita di tutti. O almeno avrò un lavoro”
Realtà: l’ingegnere non ha mai avuto grandi aspettative circa quello che avrebbe fatto nella vita, per questo si è iscritto a ingegneria. La realtà non lo abbatte perché non aveva sogni .
“Sì sì, portami pure il computer che ti aiuto a formattarlo. No, non domani che vado alla fiera del radio amatore”
Medicina.
Aspettativa: “diventerò una persona stimata da tutti e farò un sacco di soldi”
Realtà:
Estate della maturità: “non posso venire in vacanza, devo studiare per l’esame di ammissione a medicina”
Primi anni di corso: “non posso uscire per almeno due mesi, devo preparare anatomia”
Successivi anni di corso: “non contatemi, ho tirocinio tutto il giorno”.
Ultimi anni di corso: “non ci sono, devo leccare il culo a primario per entrare in specializzazione”
Specializzazione: “mi piacerebbe venire a cena con voi ma sono di guardia”
Medico: “non posso venire sono reperibile. Poi non ho soldi, non faccio mica il dentista”
Lettere e filosofia.
Aspettativa: “scriverò un libro nel quale tratto con uno stile semplice i più grandi temi della mia generazione. La trama sarà articolata su più livelli di comprensione per incontrare differenti tipi di pubblico”
Realtà: Dopo la laurea lo studente parte alla ricerca di qualcuno che lo paghi per pensare (nel caso del filosofo) o per scrivere testi (nel caso di quell’altro). Si vedono scippati i posti di lavoro da blogger analfabeti (tipo noi).
“Non capisco perché nessuno visita il mio blog”
Psicologia.
Aspettativa: “studierò come fare per capire le persone che mi circondano e quali tecniche usare per aiutarle. La mia mente diventerà più attenta ai dettagli, sarò un detective delle emozioni”
Realtà: lo psicologo immagina cose che non esistono, tipo il lavoro. Ma il problema è che il lavoro c’è, solo che compete il sostegno ai disadattati, non la psicoterapia.
“Secondo voi è più bello lavorare con i tossici, i disabili o gli Alzheimer?”
Economia.
Aspettativa: “diventerò amministratore delegato di qualche grande azienda e avrò dei bonus a fine anno da far invidia a chi compra Parco della Vittoria a Monopoli”
Realtà: gli amministratori delegati delle grandi aziende sono scelti per diritto divino come i faraoni. Ma con i contatti giusti un posto in banca magari lo si trova.
“Sono stato abbastanza fortunato, nella banca dove lavoro mi danno pure i buoni pasto da 5 euro e 29 cent”
Lingue.
Aspettativa: “conoscerò le sfumature di tante lingue diverse e imparerò a mescolare tra di loro lemmi e fattori culturali”
Realtà: le istituzioni preferiscono esprimersi a gesti piuttosto che pagare per avere un’interpretazione linguistica ben fatta. Vediamo questo esempio in cui Fassino racconta la magica Torino.
“Oggi google translate mi funziona lento”
PS
Ammetto che alcuni siano poco credibili. Ad esempio non penso che chi si iscrive a ingegneria abbia delle aspettative.
PPS
Una menzione speciale va ad Agraria, la facoltà più figa del mondo. Questa facoltà è talmente poco chiacchierata che chi ci si iscrive non sa cosa aspettarsi o lo sa esattamente. Quando ho fatto l’università a Padova le feste migliori sono sempre state quelle di Agraria. L’Agriparty per chi l’ha vissuto è qualcosa di leggendario il cui ricordo si tramanderà ai figli per generazioni e generazioni. Per esempio io e altri dementi verso le cinque di mattina abbiamo fatto irruzione in un campo per mungere le mucche. Immagino che alla vostra sedicente festa di medicina questo non l’abbiate mai fatto.