I disagi estetici degli uomini
La società fallocentrica in cui viviamo ha da sempre puntato l’attenzione sugli inestetismi femminili, giustamente. Molte conquiste sono state fatte, molte sono ancora da compiere. Non ci si può addormentare sulle creme da notte, il progresso scientifico diretto alla conquista della piena bellezza deve andare avanti.
Però, se vogliamo dirla tutta, anche molti maschi fanno schifo. Il postdandysmo del nuovo millennio non può tollerare questo genere di derive estetiche. Bisogna lavorare sugli uomini; e non solo sugli omosessuali.
Per anni l’uomo dall’alto del suo piedistallo ha insultato i difetti femminili.
Quindi oggi procediamo con la rivalsa della donna, sottolineiamo quali sono i difetti che affliggono solo gli uomini e non le donne (non rompete sulle eccezioni).
La calvizie.
Poter scegliere la lunghezza del taglio è una cosa, l’inevitabile desertificazione della calotta cranica è un discorso diverso: doloroso e mai banale. La dignità è piegata nel momento preciso in cui acquistate la prima lozione anti caduta. Fortunatamente, per quanto inevitabile, alcune donne trovano sexy la condizione dell’uomo pelato anche grazie ad alcune voci fatte circolare dal club dei calvi secondo cui esiste una certa correlazione tra produzione di testosterone e perdita dei capelli.
L’altezza.
L’uomo basso per essere notato deve come minimo conquistare mezza Europa o organizzare ditirambi in onore di Dioniso nella cantina della sua casa al mare. Perché, inutile ingannarci, la regola della L non convince più nessuno. Numerosi studi di percezione visiva hanno spiegato che il motivo per cui i peni dei maschi piccoli ci sembrano più grandi è perché il resto è piccolo. In sostanza un pene di 18 centimetri sembra enorme in un maschio di un metro e sessanta mentre appare normale se uno è alto un metro e novanta,
Il pene.
Non è solo una questione di lunghezza, certi peni sono proprio brutti. Ad esempio quello fino ma con la cappella enorme. Non per niente, intervistato sulle qualità che il pene di un pornoattore deve possedere, Trentalance rispose, “più della grandezza, conta la bellezza”.
I peli del corpo.
I peli sono la croce e delizia maschile. Per alcuni sono simbolo di virilità, questi fanno uscire ciuffetti arzigogolati dalla camicia; per altri sono la vergogna di un retaggio animale e allora li ritrovi al mare con il petto costellato di puntini neri: la disgustosa ricrescita. Ma il vero inferno maschile sono i peli sulla schiena. Sono talmente brutti che non piacciono nemmeno alle animaliste.
I peli della faccia.
Recitate questo mantra insieme a me: Barba bene, peli che escono dalle orecchie o dal naso male. E per l’amore del cielo, il monociglio!
Le tettine.
Il maschio con le tettine è quello che veniva preso in giro nello spogliatoio dopo l’ora di ginnastica. Non è detto che sia grasso, semplicemente si ritrova appesi al petto due nasi di topolino.
Il merlo.
Tra i vari difetti questo è quello che colpevolizza maggiormente l’uomo. Perché se la pancia lievita fino ad assomigliare a una sfera genkidama alimentata a birra è soprattutto colpa vostra. Perché “il merlo”? Semplice, il maschio ha la capacità di depositare tessuto adiposo solo sull’addome lasciando il resto del corpo magro. Questa peculiarità gli conferisce la caratteristica forma a merlo: gambe fine e pancia enorme.